IL PUNTO – Dall’alto dei 21 punti conquistati, e delle 28 reti realizzate, valevoli il titolo d’attacco più prolifico (in compagnia del Caprino) tra le bergamasche impegnate nella categoria, l’AlbinoGandino si conferma realtà d’Eccellenza, capace di dare longevità e autorevolezza al proprio progetto sportivo. In coda a un 2016 che non ha risparmiato grandi traguardi, a partire dalla vittoria nei playoff di Promozione fino alla collaborazione intrapresa con la blasonata Virtus Bergamo, è sotto l’occhio di tutti l’impetuoso incedere dei ragazzi allenati mister Radici, abili a confermarsi anche sull’impegnativa scena garantita dal massimo campionato dilettantistico. Con un girone di andata che ha visto i seriani chiudere a metà classifica, l’Eccellenza si è rivelato scoglio tutt’altro che insormontabile per una matricola di successo che, negli anni, ha saputo fare della coesione di tutto l’ambiente e di una precisa identità di gioco i propri tratti distintivi. La squadra corre, incanta e segna, ma soprattutto procede più unita che mai tra le insidie che, di giornata in giornata, si parano dinanzi. Merito della società, di un piccolo ma competente pool di dirigenti che sposando una precisa filosofia, improntata sul lancio e la valorizzazione dei talenti emergenti, ha saputo indire un percorso, chiaro e privi di tentennamenti,  imperniato attorno a un impareggiabile stratega, nonché vera anima del movimento, quale Roberto Radici. Mister Radici non si è fatto scrupoli nel garantire, a nome di tutti, per un parco-giocatori che ricalca, più o meno fedelmente, quello che, pochi mesi or sono, seppe regalarsi il salto di categoria, attraverso un passaggio lungo e tortuoso quali i playoff. A dispetto della giovane età degli interpreti, a dispetto di una regola sui giovani che non ammette soste né passaggi a vuoto, i protagonisti di allora sono gli stessi di oggi, in un contesto galvanizzato dal proficuo impatto ottenuto dai volti nuovi dell’estate. Qui entra in gioco la collaborazione con la Virtus Bergamo ed entrano in gioco le prodezze esibite dai vari Carobbio, Acerbis e, perché no, “Chupa” Confalonieri, consacratosi negli anni addietro con la casacca dell’AlzanoCene. Con un dato anagrafico che conferma tutta la vocazione alla linea verde dell’AlbinoGandino, chi ha tessuto, e chi ha sposato, questo progetto può dirsi certamente soddisfatto, guardando la classifica lasciata in dote da un 2016 dalle forti tinte bianconere.

L’INTERVISTA – Lungi da ritenere il capolavoro targato AlbinoGandino completato, mister Roberto Radici invita tutto l’ambiente a restare sul chi va là, verso un 2017 che non può essere preso sottogamba: “Ho sempre pensato che sia la paura, o se vogliamo il timore reverenziale, a far scattare in noi lo stimolo giusto per affrontare al meglio ogni partita e così è stato all’inizio di questa stagione, quando montava la curiosità, per gli avversari e gli scenari suggeriti dall’Eccellenza. Non sapevamo cosa saremmo andati ad affrontare e questo fattore è risultato decisivo, per mantenere quella tensione che compete alle matricole. Così abbiamo fatto bene fin dall’inizio, personalità e risultati sono arrivati immediatamente, specialmente in casa, dove abbiamo raggiunto un ottimo score. Chiudiamo il girone di andata con 21 punti, che è un bel punto di partenza, ma ciò non vuol dire che io sia totalmente soddisfatto, perché potevamo pure prenderci qualche punto in più, e non lo abbiamo fatto anzitutto per demerito nostro. A maggior ragione, non dobbiamo pensare che il girone di ritorno sarà una passeggiata, o che, se abbiamo fatto adesso 21, faremo a maggio 42. Ci saranno battaglie ancora più serrate, contro squadre che si sono rinforzate e che potranno giovarsi ora di una pausa lunga, certamente benefica per chi aveva bisogno di ritrovare le energie. Non illudiamoci di trovare squadre uguali all’andata”. Il bilancio di mister Radici porta nel mirino un 2016 più che soddisfacente e che trova la propria ciliegina nel salto di categoria operato, lo scorso maggio, via playoff: “A ben vedere la squadra è sempre quella, con giovani della regola come Francesco Carrara, Uccelli e Brasi; tutta gente che si è calata al meglio nella parte e si è posta umilmente davanti al gioco del calcio. Ma non posso dimenticare gente come Savoldelli o Tommaso Carrara, che sebbene non facciano più parte della regola sono comunque da ritenersi dei giovani. Il progetto, del resto, è sempre quello, anche quando di mezzo c’è una collaborazione con la Virtus Bergamo che fin qui ha dato ottimi frutti. Loro si allenano sul nostro campo e noi prendiamo atto dell’ottimo impatto avuto dai vari Carobbio, Acerbis e Confalonieri. Accettiamo volentieri il ruolo di sorpresa del girone, a patto di avere sempre paura di qualcosa o qualcuno, perché è la paura a farci esprimere ai più alti livelli. Vista la disparità di rendimento tra casa e trasferta, non possiamo fermarci a questo meccanismo piscologico, ma con l’anno nuovo daremo il la anche a qualche accorgimento tattico. Il nostro campo in sintetico lo conosciamo bene, potendolo sfruttare anche per l’allenamento, ma ogniqualvolta che giochiamo fuori perdiamo in sicurezza e padronanza, perché il palleggio cui siamo abituati non è più lo stesso. A nome di tutta la società, rivolgo i migliori auguri ai tesserati dell’AlbinoGandino e alle famiglie, a tutti gli addetti ai lavori e ai nostri tifosi”.

Nikolas Semperboni