Intervista a Martina Cambiaghi,
assessore allo sport
di Regione Lombardia

“L’1 giugno è una data importante per tutti gli sportivi. Con un’ordinanza che abbiamo firmato in Regione venerdì scorso (il 29 maggio), da domani sarà possibile riaprire e svolgere attività sportiva non solo all’aperto, ma anche negli spazi chiusi dei centri sportivi. Questo significa che gli sportivi di qualunque genere e, anche e soprattutto le squadre di calcio, se vorranno, potranno riprendere gli allenamenti nei centri. L’importante sarà farlo mantenendo sempre le distanze di sicurezza, ovvero almeno di 2 metri, facendolo a piccoli gruppi ed evitando gli assembramenti. Altra novità, si potranno tornare ad usare gli spogliatoi, sempre seguendo le misure indicate nell’ordinanza. Senza dimenticare che è stato dato il via libera anche ai camp estivi, realtà fondamentale per tanti sport nei mesi di stop della scuola”. Le maglie dello sport, strette all’inverosimile fino ad oggi per via dell’emergenza Covid-19, sembrano cominciare ad allentarsi, finalmente. E a dirlo è Martina Cambiaghi, Assessore allo Sport di Regione Lombardia, impegnata fin dalle prime battute a difendere il diritto allo sport delle moltissime associazioni sportive che danno vita al tessuto del nostro territorio. “Ho seguito l’evolversi della vicenda e ascoltato le esigenze delle tante associazioni sparse sulla nostra Regione fin da subito, partecipando a molte call conference con i rappresentanti dei vari mondi sportivi. La questione mi sta molto a cuore perché credo che dai bambini fino agli adulti, giocare sia fondamentale non solo perché rappresenta una passione, ma soprattutto perché, mai come in questo momento, costituisce un’esigenza sociale. Dobbiamo fare di tutto per consentire a grandi e piccini di tornare ad una situazione di normalità, alla vita di tutti i giorni, alla quotidianità che comprende, ovviamente, anche la pratica sportiva”.
Assessore, pensa che sia possibile ipotizzare una ripresa dell’attività sportiva a settembre?
“Ci credo, ci spero fortemente. Secondo me è possibile far ripartire l’attività sportiva dopo l’estate, l’importante è remare tutti dalla stessa parte. Intendo dire che non la vedo come una cosa impossibile, al contrario. L’importante, però, è che tutti cerchino di adottare le misure di contenimento che il Governo e la Regione hanno diramato ormai da tempo. E’ fondamentale che la gente si senta e sia responsabilizzata nel comportamento, che continui a rispettare i contenuti delle ordinanze, ovvero ad utilizzare correttamente i dispositivi di sicurezza imposti come le mascherine, a mantenere le distanze e ad evitare gli assembramenti. Solo in questo modo si potrà pensare a riprendere lo sport in autunno”.
La voglia di ricominciare è tanta.
“Sì, è vero. L’ho colto subito nelle tante conferenze a cui ho partecipato, nelle lunghe discussioni con i rappresentanti del mondo delle associazioni sportive. Ed è giusto. Questo è sacrosanto e non vale solo per gli adulti, ma anche per i bambini che hanno vissuto in maniera ancora più pesante il lungo periodo di lockdown. Per questi motivi, considerata anche la condizione sanitaria decisamente migliore rispetto a due mesi fa, abbiamo inserito nell’ordinanza in vigore da lunedì 1 giugno, una serie di concessioni importanti che vanno ad aggiungersi a quelle già adottate nelle scorse settimane in merito agli sport individuali. Si tratta di un passo avanti significativo perché tiene conto soprattutto della valenza sociale dello sport che non solo rappresenta una valvola di sfogo e una passione, ma insegna ai giovani i valori della vita e punta a formarli come uomini del domani”.
E se, a ripresa iniziata, ci fosse un’ondata di ritorno?
“Ad oggi possiamo dire abbiamo già fatto grossi passi avanti. Ormai la quasi totalità delle attività hanno riaperto già da una decina di giorni, addirittura prima del previsto. I numeri dei contagiati tendono a calare giorno per giorno e l’emergenza sanitaria è molto più contenuta rispetto alla drammatica situazione di marzo e aprile. E’ chiaro che l’allerta deve sempre essere alta, così come l’attenzione di ciascuno. Nessuno può sapere se ci sarà o meno un ritorno del virus nel prossimo inverno, ma quello che mi sento di dire è che, anche se ciò accadesse, saremo molto più preparati di prima nell’affrontarlo, questo grazie alla scienza e alla medicina”.
Ripresa significa anche nuova ricerca degli sponsor, investimenti in termini di dispositivi di sicurezza, acquisti di materiale e tanto altro ancora: tutti fattori determinanti per il ritorno alla normalità, ma mai così difficili in questo momento a causa della crisi economica che già comincia a farsi sentire. Quali sono gli strumenti che la Regione ha messo in campo, per il comparto sportivo, per far fronte alla crisi?
“Abbiamo aperto 3 bandi importanti per dare sostegno alle associazioni sportive e per garantirgli un futuro. Molte infatti non saranno comunque in grado di reggere l’urto e tenderanno a scomparire, molte si fonderanno. Noi abbiamo lavorato fin da subito per cercare di reperire fondi per garantire la sopravvivenza di un comparto che, da sempre, rappresenta la terza industria in Italia. E’ inutile negare che il mondo dello sport, dal professionismo al dilettantismo non rappresenti uno dei motori principali della nostra economia. L’invito, quindi, per chiunque fosse interessato, è quello di visitare il sito della Regione, dove si possono trovare tutte le indicazioni specifiche e le regole per potervi accedere. Il primo bando si chiama “Safe working, io riapro sicuro” che è stato aperto il 28 maggio e fa riferimento alle ASD; il secondo, di 7 milioni di euro, è relativo alla possibilità di accedere a fondi per il rifacimento degli impianti sportivi e alla loro messa in sicurezza, oltre che al rimborso delle spese per i dispositivi di sicurezza. Le società potranno accedere a questo bando da metà luglio”.
Il terzo, in fase di completamento, garantisce il recupero di una grossa fetta dei soldi spesi in questa stagione sportiva.
“Esatto. Quest’ultimo non è ancora stato pubblicato, lo sarà tra due settimane, e permetterà a tutte le associazioni dilettantistiche di rientrare di una grossa percentuale di tutte le spese sostenute negli ultimi 10 mesi di attività. Praticamente verranno rimborsati tutti i costi sostenuti per materiale sportivo, abbigliamento, utenze, affitto e mutuo, oltre al rimborso per i dispositivi di sicurezza. Sarà un bando molto importante che, come gli altri due, rappresenterà un vero e proprio investimento a fondo perduto da parte di Regione Lombardia per cercare di aiutare le società a sopravvivere e a ripartire”.

Monica Pagani