Atalanta – Milan 2-1 (1-1)
ATALANTA (4-2-3-1): Sportiello 6,5; Masiello 6, Stendardo 6, Paletta 6,5, Dramé 6; de Roon 7 (33′ st Migliaccio sv), Cigarini (k) 6; Kurtic 6,5, Diamanti 6 (37′ st Raimondi sv), Gomez 7,5 (48′ st D’Alessandro sv); Pinilla 6,5. A disp.: Bassi, Toloi, Bellini, Freuler, Gakpé, Borriello, Brivio, Cherubin, Monachello. All.: Reja 7.
MILAN (4-4-2): Donnarumma 6; Abate 6, Zapata 5,5, Romagnoli 5,5, Antonelli 6; De Sciglio 6 (21′ st Menez 6,5), Montolivo (k) 6, Bertolacci 5,5 (32′ st Poli sv), Bonaventura 6,5; Luiz Adriano 6 (13′ st Balotelli 6), Bacca 6. A disp.: Lopez, Abbiati, J. Mauri, Ely, Simic, Boateng, Locatelli, Calabria. All.: Mihajlovic 6.
Arbitro: Rocchi di Firenze 6,5 (Marzaloni-Alassio, IV Valeriani; add. Doveri e Baracani).
RETI: 5′ pt rig. Luiz Adriano (M), 44′ pt Pinilla (A), 18′ st Gomez (A)
Note: pomeriggio soleggiato, spettatori 18.652 di cui 8.115 paganti (incasso 150.233 euro) e 10.537 abbonati (quota 150.056,63 euro). Osservato un minuto di silenzio in onore di Cesare Maldini. Ricordato Ivan Ruggeri a tre anni (6 aprile 2013) dalla scomparsa. Ammoniti De Sciglio, Bertolacci, Zapata e Cigarini. Corner 8-7, recupero 2′ e 5′.

Bergamo – Il trionfo che vale una fettona di salvezza grande e succulenta così. Contro il Milan l’Atalanta non si dimostra appesantita da colomba e uova di Pasqua e la coppia Pinilla-Gomez può confezionare la rimonta, mettendo una pezza alla manina assassina di Stendardo allo start e in ghiaccio lo champagne della quinta permanenza in A di fila. Un match da tregenda giocato sul filo delle emozioni e della grinta, con più di un sospirone in un finale barricadero, ma il bottino pieno è meritato.
Si mette subito male per i nerazzurri, che si vedono fischiare un rigore contro per un intercetto di mano di Stendardo per togliere la palla a Zapata sulla sponda di Bacca in seguito all’angolo dalla mancina di Bonaventura, ex di turno insieme a Montolivo, Paletta e Borriello. Adriano non fallisce dal dischetto, due giri di lancetta (6′) e Gomez colpisce debolmente di testa da fermo sul cross dal fondo di Pinilla consentendo ad Abate la deviazione decisiva in corner. In un duello senza esclusione di colpi non mancano nemmeno la discesa di De Sciglio al decimo con botta dritta alla Raducioiu sparata oltre l’incrocio e le proteste di casa per un bagher di Jack (12′) dopo un duello aereo tra Pinilla e Romagnoli innescato dall’ammollo dalla trequarti di Cigarini. Gli uomini di Reja, sfiancati dal pressing alto degli avversari, affidano le chiavi a Diamanti senza andare oltre qualche sporadico traversone. Pochissimi lampi, come al 22′, quando Kurtic chiama il taglio del Papu con l’esterno alto di Mihajlovic ad anticipare Dramé all’ultimo tuffo. I rossoneri si ridestano dall’ordinaria amministrazione al 29′: Montolivo azzecca il filtrante per il sinistro di Bertolacci fuori misura. Il sussulto a tre dall’intervallo sforna il pari e patta: il dai e vai Diamanti-Gomez trova il flipper in diagonale di Antonelli sopra la traversa e PiniGol, servito di fronte da Masiello dopo il tiro dalla bandierina del Papu smanacciato maldestramente da Donnarumma, la mette in rovesciata sotto l’incrocio.
In avvio di ripresa succede gran poco (mancino strozzato e a lato dal limite di Kurtic al 9′, palla di Pinilla servito dall’apertura a sinistra di Cigarini) e per scaldarsi il pubblico deve attendere l’ingresso di Balotelli. Ma per spellarsi le mani basta qualche giro di lancetta: al 18′ Donnarumma anticipa il numero 10 atalantino levandogli la sfera dalla tempia sul cross di Pinilla, ma non può nulla sul settimo sigillo del funambolo argentino, bravo a infilarla nell’angoletto da centro area approfittando della torre di Kurtic e dell’assist da un passo di de Roon. Sportiello scampa alla disoccupazione fermando il diagonale in corsa di Menez (22′) e respingendo a pugni serrati la punizione di Balotelli alla mezzora, mentre la stoccata ancora del francese sul corner susseguente è allontanata davanti alla riga da Cigarini. Il break di Diamanti (blocca l’estremo ospite) al 34′ è una goccia nel mare dello sterile assedio di un Diavolo capace di mordersi la coda da solo. A sette allacciate di scarpe dal gong, a Zingonia si può cominciare a brindare.
Simone Fornoni