4-0 al Venezia, l’Atalanta vince in scioltezza, gli allenatori di una volta dicevano: con una gamba sola. Quando la superiorità di una squadra su quella avversaria è talmente palese da considerare la partita quasi un allenamento. Più o meno quello che è successo stasera. Protagonista assoluto: Mario Pasalic, autore di una tripletta, rotonda rotonda, è la seconda volta, dopo quella col Brescia di due stagioni fa, che conferma lo strepitoso stato di forma. Sette gol in campionato con estrema facilità di esecuzione, sempre al punto giusto al momento giusto, monarca assoluto degli inserimenti nell’area piccola che si trasformano in debacle per le difese avversarie. Il primo gol grazie all’assist di Ilicic, già di per sé un gioiello, il secondo una triangolazione al bacio con Muriel, il terzo ancora un tocco magico di Muriel che ha esaltato vieppiù la predisposizione offensiva del croato. E per non farsi mancare nulla, in questa facile partita con il Venezia, è arrivato, finalmente, anche il primo gol con la maglia nerazzurra di Koopmeiners. Insomma meglio di così non si poteva vita del big match di sabato sera col Napoli. Era una partita che poteva presentare rischi e trappole. Non è la prima volta che dopo una gran partita vittoria in casa di un’avversaria come la Juve si possa correre il pericolo della pancia piena anche perché il Venezia, almeno alla vigilia, si presentava come una squadra che gioca a calcio, piuttosto veloce negli inserimenti e niente affatto molle in trasferta. Non è successo proprio nulla di tutto questo, anzi. Gasperini (che ha allungato il suo contratto di un altro anno), del resto, era sicuro del fatto suo e dello stato di grazia di tutti i suoi, eccetto gli infortunati Gosens e Lovato. Quindi per l’occasione ha rivoluzionato la formazione, soprattutto il mezzo al campo:  Pezzella a sinistra, esordio dal primo minuto e ottima prestazione, quasi segna, Hateboer a destra in campo per tutta la partita per scrollarsi la ruggine del lungo periodo d’assenza, in mezzo la strana coppia Koopmeiners-Pessina, l’olandese oltre al suo primo gol, una prova con i fiocchi mentre il campione d’Europa ha pasticciato troppo, e in attacco Muriel, un palo e assist a  gogo, e Ilicic, dieci minuti sontuosi poi anonimo. Sono entrati in campo De Roon, Scalvini, Miranchuk, Piccoli e per pochi secondi anche Toloi. Il Venezia, comunque, si era presentato subito: un siluro di Busio deviato in angolo dall’attento Musso, dopo trenta secondi. Tutto qui. L’Atalanta senza spingere sull’acceleratore ha conquistato immediatamente supremazia e azioni da gol e, infatti, alla prima invenzione di Ilicic per Pasalic i veneziani cedono per poi cadere definitivamente col raddoppio costruito dal duo Muriel-Pasalic. Controllo assoluto, solo un bel tiro di Henry con una paratona di Musso ma ci voleva ben altro per impensierire i nerazzurri. Zanetti cerava di cambiare in mezzo al campo le posizioni di Tessmann e Kiyine, uno dei due si inseriva a sostegno del veloce ma inconcludente Johnsen e del rude Henry. Le mutazioni tattiche non influivano sull’andamento della partita perché il trio difensivo Djimsiti-Demiral-Palomino non concedeva spazi. Insomma un tranquillo primo tempo ed il secondo non era da meno con altri due gol: Koopmeiners al 12’ e Pasalic al 23’.  E il palo di Muriel. I restanti minuti scorrevano senza particolari accadimenti. E anche la difesa a cinque del Venezia era ormai tardiva come scelta. E’ servita al Venezia per evitare altri gol, tipo quello fallito  da Miranchuk. Per ora, accontentiamoci. L’Atalanta sale a 32 punti, 28 gol segnati, 17 subiti, seconda partita senza gol. E soprattutto tante belle notizie per Gasperini che si ritrova, finalmente, una rosa di giocatori in splendida forma.