La politica scende in campo contro l’ipotesi ormai piuttosto concreta della European Superlegue, il supercampionato comunitario a inviti per big che finora ha ricevuto l’adesione dei due club di Manchester (United e City), del Liverpool, dei tre principali di Londra (Arsenal, Chelsea e Tottenham), delle tre spagnole (Real e Atletico Madrid, Barcellona) e delle grandi d’Italia (Juve, Inter e Milan). Daniele Belotti, deputato bergamasco e atalantino fino al midollo, nell’annunciare un’iniziativa a sostegno del primo campionato nazionale, rivolge un appello anche ai tifosi: “In questo momento è fondamentale la presa di posizione degli appassionati, per questo auspico fortemente una mobilitazione di tutte le tifoserie contro la SuperLega, in primis quelle di Inter, Milan e Juve – dichiara -. Con questo progetto viene meno anche la favola delle piccole società sportive come l’Atalanta che l’anno scorso è arrivata a un passo dalla semifinale di Champions. Al di là del potere economico, spesso i club medio-piccoli si dimostrano sul campo alla pari con le squadri multi-miliardarie, come ha dimostrato ad esempio il Leicester nel 2016″.

Per il capogruppo della Lega in Commissione Sport, Istruzione e Cultura della Camera è questione di sopravvivenza di un settore in crisi profonda: “Abbiamo presentato una risoluzione che impegni la sottosegretaria Valentina Vezzali e tutto il Governo a tutelare la Serie A di calcio. A tal fine abbiamo anche richiesto un’audizione urgente in Commissione Cultura, Istruzione, Sport alla Camera del presidente della Figc Gabriele Gravina. Non va dimenticato che la Serie A è una delle 10 industrie principali italiane e con una contribuzione fiscale per circa 1,2 miliardi di euro rappresenta il 70% del gettito fiscale generato dallo sport italiano, risorse che sostengono l’intero sport nazionale. Senza i soldi del calcio, tutti gli sport saranno in grave difficoltà nel reperire risorse. Lo stesso mondo del calcio di Serie B e delle leghe non professionistiche beneficia di una parte delle risorse che viene dalla Serie A”.

Da politico ma soprattutto da tifoso, la condanna della novità piovuta come un fulmine a ciel sereno nella tarda serata di domenica è totale e inappellabile: “Con il progetto della SuperLega di calcio non è a rischio solo il campionato ma l’intero sport nazionale nel momento peggiore e più difficile dal Dopoguerra ad oggi, quando il 40-50% delle società sportive rischia di chiudere. Qui non è solo una questione di tifosi ma è a rischio l’attività sportiva per milioni di italiani – chiude Belotti -. Un campionato chiuso tipo NBA è l’umiliazione del risultato sportivo sul campo. Se poi si considera che la Juve non vince la Champions dal 1996 (e quest’anno rischia addirittura di non qualificarsi), l’Inter non supera la fase a girone da anni e il Milan ha centrato l’ultima qualificazione ormai 7 anni fa, è evidente come la SuperLega rappresenti una scorciatoia per il lucroso palcoscenico europeo al di là dei risultati sportivi. Una modalità del tutto inaccettabile per la tradizione dello sport”.
Simone Fornoni