Un bel tris di colpi, supportato da un nucleo di conferme, a testimoniare che in casa Juvenes Pradalunghese c’è sì da migliorare, ma soprattutto da credere in un progetto solido, autorevole, smanioso della definitiva consacrazione. Sarà forse presto per parlare di obiettivi, ma a Casnigo e dintorni tira aria delle grandi occasioni, una volta archiviato il fatidico anno del debutto, carico come ovvio di dubbi e incertezze. Dinanzi al ruolo di matricola, sulla scena dell’Eccellenza, dinanzi soprattutto alle corpose novità societarie piovute la scorsa estate, la Juvenes ha risposto come meglio non poteva, con una salvezza ottenuta in carrozza e un posto tra le grandi del girone B quantomeno sfiorato.
Ora, giocoforza, non resta che pensare positivo; ancor più positivo, quando di mezzo c’è un signor biglietto di visita contemplato dalla sessione di mercato appena cominciata. Così, alla corte del confermatissimo mister, Pietro Picinali, ecco il diesse Bruno Sesani mettere a disposizione Cristian Spampatti: prima punta classe ’89 e un curriculum che rimanda agli anni d’oro trascorsi tra Lega Pro e Serie D. Già nella Bergamasca con le maglie di Brusaporto e Caravaggio, oltre alla proficua parentesi nel professionismo con la Tritium, Spampatti diventa il terminale di riferimento che mancava lo scorso anno: centimetri e sportellate che, forgiati nell’esperienza e nella vena realizzativa, lasciano presagire un calibro da top player, per una squadra che verosimilmente partirà ancora a fari spenti. Archiviato il lungo capitolo di Darfo, piazza camuna con cui “Spampa” si è cimentato sia in D che in Eccellenza, il navigato attaccante si accompagna a un elemento forse più enigmatico, ma che, curriculum e dato anagrafico alla mano, ha tutto per stupire ancora e confermarsi ad alti livelli.
Daniele Nuzzo, classe 2002, sarà l’elemento in grado di giostrare attorno a Spampatti, vuoi per un fisico più minuto e vuoi per una duttilità che lo rende, a tutti gli effetti, un vero jolly offensivo. Classe 2002, si è imposto lo scorso anno, a suon di gol e prestazioni maiuscole, con la maglia del Lemine Almenno, ma non è esattamente un novizio, dato che il suo peregrinare tra i settori giovanili, dopo i primi calci ad Almè, racconta di Inter, Como, Cagliari, Feralpi Salò e Lecco, dove si è diviso, dispensando estrema futuribilità, tra prima squadra e Primavera. All’attivo per Nuzzo, anche un anno di Serie D, tra la formazione sicula del Sant’Agata e la Castellanzese.
Denotata la dovuta intraprendenza per l’attacco, vale a dire il reparto meritevole di robusti ritocchi, il tris di colpi si chiude con un l’innesto di Michele Franchini, un totem ormai affermato per il calcio made in Valle. Virtus Bergamo, Brusaporto, AlbinoGandino, Scanzo e Vertovese: non c’è piazza che non riconosca un ruolo di primo piano, per un elemento di corsa e temperamento, miglioratosi anno dopo anno. Per lui, la consacrazione viaggia a braccetto con la status di “certezza per la categoria”, perché se c’è da battagliare in campo, state certi che lui sarà l’ultimo a tirare indietro la gamba. Alla componente meramente tecnica, si aggiunge quella affettiva, dato che Michele, classe ’99, raggiunge il fratello minore, Simone Franchini, difensore classe 2001: tra i più giovani della rosa, eppure tra i primi a essere insigniti della riconferma. Oltre a lui, saranno ancora dell’avventura, targata Juvenes Pradalunghese, Matteo Ruggeri, faro del centrocampo biancorosso e un tandem di portieri di comprovata affidabilità. Proseguono, infatti, sia Emanuele Alborghetti, classe 2000, sia il più navigato Matteo Nodari. Sì, saremo pure agli inizi, ma questa Juvenes Pradalunghese ha tutta l’intenzione di confermare le brillanti avvisaglie dello scorso anno.
Nik