M Rinnovabili Agrigento – Bergamo Basket 2014 83-92 (21-26, 39-46, 62-67)
AGRIGENTO: Bell 17 (3/4, 3/4, 2/4, 5 r., 8 ass.), Ambrosin 13 (2/2, 3/5, 0/1), Evangelisti (cap.) 1 (0/1, 0/2, 1/1), Cannon 14 (5/10, 0/1, 4/5, 11 r., 4 ass.), Guariglia 5 (1/4, 3/3 tl); Cuffaro n.e., Pepe 15 (1/3, 2/5, 7/8, 8 r.), Sousa 18 (3/6, 3/5, 3/4), Trupia n.e., Fontana (0/1, 0/1, 0/2), Nicoloso n.e., Zilli n.e. Coach: Franco Ciani. Rimbalzi 8-27, assist 15.
BB14: Taylor 24 (6/8, 3/4, 3/6, 4 r., 7 ass., 6 rec.), Roderick 8 (3/9, 0/2, 2/2, 12 r., 3 ass.), Sergio (cap.) 11 (3/4, 1/2, 2/4, 4 r.), Fattori 12 (4/6, 1/4, 1/2, 4 r.), Benvenuti 12 (6/10, 0/1, 4 r., 2 st.); Zugno 10 (1/2, 2/2, 2/2, 4 ass.), Bedini n.e., Casella 11 (1/2, 3/7), Zucca 4 (1/1 da 3, 1/2 tl), Piccoli n.e. Coach: Sandro Dell’Agnello. Rimbalzi 6-28, assist 17.
Arbitri: Noce di Latina, Dionisi di Fabriano e Azami di Bologna.
Note: timeout 12’54” B, 16’43” A, 23’43” A, 28’21” B, 31’47” A, 34’55” B. Fallo tecnico: panchina B 26’09”. 5 falli: Ambrosin 38’42”, Benvenuti 38’56”.

Agrigento – L’importante è rimetterci lo spirito, al resto ci pensa un immenso Brandon Taylor. Un po’ di suspense, giusto per quel parziale di meno 13 dalla metà del terzo quarto a quella dell’ultimo, ma alla fine la Bergamo Basket ad Agrigento può riprendere la corsa nei quartieri alti tornando al bottino pieno dopo il tris di ko Roma-Legnano-Treviglio. Il tutto con gli italiani a distribuirsi onori ed oneri, a dispetto di un Terrence Roderick tosto in difesa ma a mezzo servizio in attacco. Terzo posto confermato a 26, a 2 da Rieti e 4 dalla Virtus Roma.
Nemmeno 1′ e Ambrosin dall’angolo destro inaugura la serie (2 nella prima decade) da dove vale dispari per i locali (5-2), mentre le guardie ospiti cominciano ad affinare le falangi, ma la differenza nel periodo number one sembra farla la solidità di Cannon sotto le plance giallonere. Di là i lunghi di Dell’Agnello scaldano la mano e a metà del guado Fattori (prima inchiodata) e Benvenuti ne hanno infilate un paio a cranio (9-12), quando Taylor serve al centro la schiacciata della cinquina di vantaggio prima di allungare di persona. Da tre ci sono solo gli altri e tanto vale abbassare il quintetto, mossa punita dalla coppia di liberi di Guariglia (14-16, 6’47”), e allora si tiene il naso avanti per merito della vena del ragazzone col 24 sulle spalle. A 45 secondi da fine corsetta BT indovina finalmente il tiro pesante, imitato a ruota da Bell e Casella a fil di sirena. Il 63 per cento è una dote mica da niente per la passerella che anticipa l’intervallo; si attende la sveglia di Roderick, solo 2 referto con 1 su 4 fin lì, però è il play americano di casa a proseguire il discorso con l’asse del collega col pivot (doppia cifra scollinata) a reggere sul versante opposto. Il losangelino acciuffa quota 6 assist, peccato che di là la palla a spicchi proceda per vie esterne trovando regolarmente l’imbucata da lontano: 29-28 grazie Sousa da fuori e Cannon, anche se al 4′ Zugno dopo il timeout dei suoi afferra le redini (29-33) e Sergio prova a scavare un ulteriore solchetto prendendoci dalla lunga.
Casella fa 39-32 per la BB14 a 3′ dal riposo e alla Fortitudo non resta che aggrapparsi ai personali, senza aver mai mandato in lunetta gli avversari prima del 17′ (1 su 2 del capitano), quindi ecco la decina di gap su invenzione di TRod e la nuova bomba di uno Zugno sugli scudi per il 45-34 a 1’42” dalla sirena corta. Il 13 colto da Bell al fotofinish impedisce la fuga orobica, idem per la tripla di Sousa all’inizio del penultimo quarto per colmare il tentativo di voragine dei due mori. Fattori funziona solo da 2, il cambio del regista ex Cantù anche da 1 (a 10 per il più 12, 54-42, 2’20”), finché l’ala di Cecina non l’imbrocca dalla sua mattonella (57-45, 3′) e Roderick allarga il gap dalla carità al rientro dalla sospensione di Ciani. 4’11”, il casertano con la fascia al braccio scrive più 16. Oltre metà del guado, sulle ali della tigna di Sousa e di troppi liberi regalati, vedi tecnico alla panchina, i siciliani si rifanno sotto (53-61) con il missile terra-aria di Pepe mantenendosi poi sulle 8 lunghezze di svantaggio fino al canestro da macigno di Zucca a 7’29” (56-67). Peccato per i falli e le praterie che consentono a Pepe, Ambrosin e Bell di ridurre il distacco: i 5 punti non mettono al riparo da sorprese nel quarto tempo. Casella riprova a piazzare il sigillo, ma ormai è un botta e risposta senza posa, cui però i nostri reagiscono benone: dopo 1’34” è 74-64 con Taylor che punisce la difesa. I soliti Sousa-Pepe raddrizzano la baracca M Rinnovabili (70-75, 3’17”) ingaggiando lo shootout, Ambrosin si avvicina ancora (73-76, 4’55”) ricavandone la reazione di Taylor che a 3’16” dal gong indovina personale e palla rubata per il nuovo più 6 a quota 82. Il recupero di Sergio su Pepe (79-86, 8’11”) chiude virtualmente la pratica. Febbraio si chiude con l’Orlandina, ospite al PalaAgnelli domenica prossima a mezzogiorno, Biella e Roma-2 (a Ferentino).
S.F.