L’Atalanta si ritrova settima a tavolino. Il Collegio di Garanzia del Coni, infatti, ha accolto il ricorso della Juventus avverso i 15 punti di penalizzazione per il caso plusvalenze rinviando le carte alla Corte d’Appello Federale della FIGC per un nuovo giudizio. Il processo, insomma, è da rifare daccapo. 30 giorni di tempo, per l’organo federale, per riformulare l’accusa. Bianconeri al terzo posto a quota 59 punti, a 2 dalla Lazio seconda; bergamaschi a meno 10 dal podio (49 punti) e sempre alla stessa distanza dalla Roma quarta (-7), prossima avversaria nel posticipo di lunedì, dal Milan scivolato in quinta posizione (-4) e infine dall’Inter ora sesta (-2). Conviene fare la corsa su quest’ultima per non rischiare di rimanere fuori dall’Europa in caso di vittoria dell’Europa League da parte di Mourinho, che determinerebbe un’italiana sovrannumeraria in Champions, e della Conference League da parte dei viola che sono anche finalisti virtuali in Coppa Italia.

LA SENTENZA. Il Collegio di Garanzia a Sezioni Unite, con riferimento al ricorso presentato dalla società F.C. Juventus S.p.A. contro la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e la Procura Federale FIGC avverso la decisione della Corte Federale di Appello presso la FIGC, Sezioni Unite, n. 0063/CFA-2022-2023, emessa in data 20 gennaio 2023 e depositata in data 30 gennaio 2023, nell’ambito del procedimento Prot. 15097/233pf21-22/GC/GR/blp e n. 0077/CFA/2022-2023, nei confronti del Sig. Fabio Paratici e altri, all’esito del procedimento di revocazione ex art. 63 CGS FIGC, che ha dichiarato ammissibile il ricorso per revocazione e, pertanto, ha revocato la propria pronunzia n. 0089/CFA/2021-2022 del 27 maggio 2022 e, per l’effetto, nel respingere i reclami incidentali, ha accolto parzialmente il reclamo della Procura Federale FIGC avverso la decisione n. 0128/TFN/2021-2022 – Sezione Disciplinare – del 22 aprile 2022 ed ha irrogato, in parte qua, nei confronti della ricorrente F.C. Juventus S.p.A., la sanzione della penalizzazione di 15 punti in classifica da scontarsi nella corrente stagione sportiva,

nonché con riferimento ai ricorsi presentati, rispettivamente, da Andrea Agnelli, Fabio Paratici, Federico Cherubini, Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli – Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio, Enrico Vellano, Maurizio Arrivabene avverso la medesima sentenza della Corte Federale d’Appello presso la FIGC in relazione alle sanzioni agli stessi irrogate,

ha assunto la seguente determinazione:

HA DICHIARATO L’INAMMISSIBILITA’ dell’atto di “intervento ad adiuvandum”, depositato, in relazione al ricorso iscritto al R.G. ricorsi n. 13/2023, in data 28 febbraio 2023, dal sig. Cosimo Pulpito, in proprio, in qualità di tesserato tifoso “Membership” della F.C. Juventus S.p.A. nonché in qualità di Presidente dell’Associazione “Juventus Club Taranto Gigi Buffon”, e, altresì, dell’atto “di intervento ad opponendum”, depositato, in relazione al ricorso iscritto al R.G. ricorsi n. 13/2023, in data 31 marzo), dall’Associazione Club Napoli Maradona “L’Avvocato del D10S” e dal Codacons.

Riuniti i ricorsi per connessione oggettiva e soggettiva;

HA RIGETTATO i ricorsi iscritti al R.G. n. 14/2023 (Agnelli/FIGC e altri), al R.G. n. 15/2023 (Paratici/FIGC e altri), al R.G. n. 16/2023 (Cherubini/FIGC e altri) e al R.G. n. 19/2023 (Arrivabene/FIGC e altri);

HA ACCOLTO i ricorsi iscritti al R.G. n. 17/2023 (Vellano/FIGC e altri), al R.G. n. 18/2023 (Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli – Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio /FIGC e altri) e al R.G. n. 13/2023 (Juventus/FIGC e altri), nei termini e nei limiti di cui in motivazione, e HA RINVIATO rinvia alla Corte Federale di Appello perché, in diversa composizione, rinnovi la sua valutazione, in particolare, in ordine alla determinazione dell’apporto causale dei singoli amministratori, fornendone adeguata motivazione e traendone le eventuali conseguenze anche in ordine alla sanzione irrogata a carico della società Juventus F.C. S.p.A..

Il Collegio, presieduto da Gabriella Palmieri Sandulli, s’è espresso a sezioni unite dopo due camere di consiglio tra ieri pomeriggio e oggi, coi presidenti Vito Branca, Attilio Zimatore, Massimo Zaccheo e Dante D’Alessio. La FIGC non s’è presentata come controparte col Procuratore Federale Giuseppe Chinè, lasciando le veci dell’accusa al Procuratore generale dello Sport Ugo Taucer, altra figura del CONI, che aveva chiesto ieri non la conferma della penalizzazione ma “il rinvio alla Corte d’Appello Federale per l’esistenza di una carenza di motivazione riguardo la penalizzazione dei punti, che deve essere valutata in un nuovo processo”. Il club bianconero era rappresentato dal presidente Gianluca Ferrero, insieme ai legali del club Maurizio Bellacosa, Angelo Clarizia, Nino Paolantonio e Davide Sangiorgio. Maurizio Bellacosa, ieri, aveva parlato di “sentenza piena di errori, motivo per cui chiediamo l’annullamento senza rinvio alla Corte”, visto che “sono stati violati principi basilari del processo sportivo”.

Secondo la difesa, negli atti di Prisma (inchiesta della Procura della Repubblica di Torino, quindi giustizia ordinaria) alla base della riapertura del processo plusvalenze per revocazione non ci sono riferimenti alle 15 operazioni contestate dalla Procura federale nel primo deferimento su cui tutto questo procedimento ancora si basa, ma “si parla solo di un contesto generico, tanto che la revocazione chiesta dalla Procura doveva essere inammissibile”. Donde la richiesta al Collegio se “davvero ci siano stati i fatti nuovi che per il Codice di Giustizia sportiva Figc potevano determinare l’ammissibilità della revocazione, visto che gran parte delle intercettazioni erano note già nei primi due gradi di giudizio che avevano portato all’assoluzione”. “Leggendo le motivazioni della Corte federale d’Appello abbiamo scoperto che ci veniva contestato un sistema fraudolento in partenza, fino a quel momento non ce lo aveva detto nessuno. È stato cambiato il thema decidendum, si parla di un illecito nuovo mai contestato prima, così come l’accusa di aver alterato il risultato sportivo”. Citati le carte Juv-Marsiglia e l’affare Pjanic-Arthur, risultato lecito nei primi due gradi di giudizio e “citato otto volte nelle motivazioni”, “la Corte ha rinnegato se stessa tra la prima sentenza sulle plusvalenze e la seconda post revocazione”.

Bellacosa aveva evidenziato inoltre che al club nel deferimento venivano contestati solo gli articoli 31 e 6 del Codice di Giustizia sportiva e che non possa dunque essergli contestato oggi il 4 (quello della mancata lealtà), sottolineando anche che nelle motivazioni l’articolo 6 manchi completamente, parlando anche “contestazione di tipo soggettivo da parte della Corte”. Infine sulla sanzione: per Bellacosa c’è stata “una doppia reformatio in peius, sbagliata e inammissibile: nei primi due gradi di giudizio la Procura aveva chiesto solo un’ammenda per il club, ma dopo la revocazione si è passati a 9 punti, primo errore, che sono addirittura diventati 15 nella condanna della Corte. È tutto sbagliato. Siamo consapevoli che ci siano delle motivazioni che portano alla sentenza con rinvio alla Corte, ma ce ne sono almeno quattro per cui è giusto procedere con la cancellazione della sentenza senza rinvio, che è quello che chiediamo oggi in punta di diritto”. Fatto, detto.

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