Un campionato fantastico, finito troppo presto. Ma la Calcinatese festeggia comunque e lo fa nel migliore dei modi, versando all’ospedale Papa Giovanni i quattromila euro dei rimborsi, che avrebbero pagato gli spostamenti dei calciatori negli ultimi due mesi di campionato. “Pensiamo sia il modo migliore per celebrare la stagione 2019-2020, che per noi si è conclusa sul più bello – racconta Cristian Bellina, capitano e stella degli orange -. Eravamo in testa al nostro girone, il C di Terza, ma soprattutto ci stavamo divertendo un sacco, nell’allegria di aver creato un bel gruppo, unito, di amici”.

Squadra galattica, granitica, come detto capitanata da Cristian Bellina, classe e fantasia, un decennio vissuto da protagonista nei club più importanti della nostra provincia. Poi Giuseppe “The Wall” Previtali, Pierpaolo “Montero” Baretti,  Diego Vavassori che è il Cavani di Calcinate, Marco “Ringhio” Carsana, Ivan “Guardiola” Manzoni, il direttore Davide Barcella, il mister dei miracoli Dario Passoni, e udite-udite, bomber Peso, sì, proprio lui, Re Giorgio Pesenti. “Il Peso? Un ragazzo unico – ci racconta ancora capitan Bellina -. Si sentiva un po’ appesantito, con qualche chilo di troppo, ci siamo sentiti e si è subito calato meravigliosamente nella parte, con la sua solita allegria contagiosa. La volta che ha saltato l’allenamento, per motivi di lavoro, ci ha mandato le pizze al campo, un modo per scusarsi di non essersi allenato con noi. I nostri ragazzotti, quando l’hanno visto al campo, facevano i selfie con lui, che non riusciva a smettere di ridere. E’ un ragazzo in gamba, un campione che sa come fare gruppo, che vive il calcio come un gioco”.

Dieci punti di vantaggio sulle inseguitrici, capitan Bellina racconta la sua stagione. “Ormai sono vecchiotto – ride -. Ed è la prima annata in cui mi sono sentito addosso gli anni che passano. La prima parte della stagione sono stato fermo per via della pubalgia, che è una cosa davvero fastidiosa. Quando mi è passata, sono rientrato e stavo facendo bene, tre gol in altrettante partite. Al di là che il calcio in questo momento è in secondo piano, resta che giocare mi manca, come penso a tutti i calciatori”.

Cristian Bellina, che ha avuto uno zio malato e guarito proprio dal coronavirus, fa una proposta per l’estate che verrà. “Appena la situazione tornerà alla normalità, sarebbe bello tornare sui campi, anche solo per un po’ di partite simboliche tra squadre dello stesso girone, per assegnare comunque un titolo, ma soprattutto per provare a ritrovare quel sorriso che tutti abbiamo perso per via di questa brutta malattia”.

Matteo Bonfanti