Hellas Verona – Atalanta 0-1 (0-1)
HELLAS VERONA (3-4-2-1): Montipò 6; Magnani 6, Hien 5,5, Dawidowicz 6; Faraoni (cap.) 6 (13′ st Lazovic 6,5), Folorunsho 6, Hongla 6 (38′ st Serdar sv), Terracciano 6; Ngonge 5,5 (28′ st Henry 5,5), Duda 6 (28′ st Saponara 6); Bonazzoli 5,5 (12′ st Suslov 6,5). A disp.: 22 A. Berardi, 34 Perilli; 2 Amione, 42 Coppola, 14 Joselito, 37 Charlys, 38 Tchatchoua, 13 Cruz. All.: Marco Baroni 6.
ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi; Toloi (cap., 33′ st Scalvini), Djimsiti, Kolasinac; Holm (1′ st Hateboer), Ederson, De Roon, Ruggeri (44′ st Palomino); Koopmeiners, Lookman (1′ st De Ketelaere); Pasalic (27′ st Miranchuk). A disp.: 1 Musso, 31 Rossi; 20 Bakker, 21 Zortea, 77 Zappacosta, 25 Adopo, 9 Muriel. All.: Gian Piero Gasperini.
Arbitro: Dionisi di L’Aquila 6,5 (Carbone di Napoli, Giallatini di Roma 2; IV Ayroldi di Molfetta. V.A.R. Paterna di Teramo, A.V.A.R. Maresca di Napoli).
RETE: 13′ pt Koopmeiners (A).
Note: mezza sera serena e tiepida, spettatori 15.936 circa di cui 450 atalantini. Ammoniti Ederson, Ngonge, De Roon, Folorunsho, Djimsiti, Folonrusho e Toloi per gioco scorretto.Tiri totali 11-8, nello specchio 2-2, parati 2-1, respinti-deviati 3-1. Corner 4-1, recupero 1′ e 5.

VeronaPasalic falso nueve come premio al subentro con score in ghiaccio contro il Cagliari, staffetta tra il vice assistman e De Ketelaere che si mangia il raddoppio all’ottantesimo, una certa dose di sofferenza a baricentro abbassato e prima volta in campionato con la seconda vittoria di fila. Sul campo dell’Hellas Verona l’infrasettimanale del sesto turno vale il temporaneo ritorno dell’Atalanta in zona Champions. Se Teun Koopmeiners, alla terza personale di fila (2-1 e 1-0 i precedenti) al Bentegodi, piazza la zampata di destro a incrociare come la punta pura che non è mai stata, non stupisce anima viva che in riva all’Adige la strada si sia messa praticamente subito in discesa. Ma il corto muso non basterà sempre. Da intascare e farne tesoro.
Il destro sganciato ai dirigibili dal capitano di casa al 3′ precede la classica fase di studio palleggiato da parte ospite a fronte dell’attendismo al cubo altrui. La risposta al vantaggio nerazzurro, un 13 calato col piede debole in scia all’asse Lookman-De Roon con velo del tagliante Holm, è la convergenza dalla corsia di Terracciano per la telefonata scaldaguantoni a due corsette dal ventesimo. Si ripeterà un ottovolante cronometrico più tardi, ma verso destra, sull’angolo numero 2 di Duda. Al netto di un paio di mischie su azione e da fermo, i gialloblù sembrano sul punto di cedere a ogni avanzata atalantina, tanto che al 26′ al raddoppio si frapppone solo la fretta di SuperMario nell’anticipare Dawidowicz per la conclusione (in realtà più un controllo difettoso) a rimorchio di Ederson. A una sporca dozzina dalla pausa, la ripartenza gestita da Koopmeiners culmina nell’occasione a due in area tra l’unico attaccante vero schierato titolare dal Gasp e il jolly croato che manca l’appoggio di prima, ma l’eventuale gol sarebbe stato vanificato dalla posizione irregolare. In fin di recupero, invece, Dawidowicz si oppone all’autore del rompighiaccio sullo scarico dal fondo di Ruggeri, fin lì dedito come dice il mister a giocare un po’ troppo all’indietro, sempre su suggerimento del nazionale nigeriano.
In avvio di ripresa le punizioni di Ngonge (2′) e Duda (7′) sono rispettivamente un ascensore chiamato a Hien, che colpisce con la sommità del capo, e un pretenzioso personalismo finito in curva. Stessa sorte per il collo esterno svirgolato e potente dell’olandese in mediana, servito all’indietro dalla zolla a sinistra dal connazionale al decimo. Scollinato il quarto d’ora, lo spettacolo della diagonale perfetta di Kolasinac per sbarrarre il corridoio al belga-congolese in combinazione con la new entry Lazovic, poi un’altra situazione inattiva da cui sbuca la testa di Djimsiti (21′) senza precisione. Inutile specificare l’incaricato della battuta, stavolta dalla trequarti destra.
Si riparte rasoterra e un recupero del perno albanese offre alla catena di sinistra il fianco di quella destra veronese, ma il suggerimento dal fondo di CDK è facile preda dell’avversario. Siamo a metà frazione al netto dell’extra time, 4′ e Folorunsho si lagna di una trattenuta del braccetto bosniaco sull’ammollo a rientrare di Lazovic. Poco oltre il 35′, le grandi manovre russo-olandesi dalla cintola in su liberano RoboKoop al traversone da ala sinistra dove il campo è quasi finito e il belga in elevazione affretta l’impatto con l’attrezzo alzando un 2-0 già fatto a porta spalancata davanti al secondo palo. Intorno al quatantesimo ecco il botta e risposta Suslov-Hateboer, ma il pendolino di Beerta era in posizione migliore per mirare al palo lontano, che trova pronti Carnesecchi e Montipò. Nel recupero ecco Ederson spostarsela per il tiro a giro oltre l’incrocio dopo il buon lavoro di Hateboer velato da Miranchuk.