Il paradiso del pallone bergamasco. La commozione di mister Celeste Rossi, che qui ci è nato e cresciuto nel mondo del pallone; l’entusiasmo di patron Colleoni che quattro anni fa, quel 3 luglio 2015, si sedette a un tavolo con la pazza idea di riproporre calcio al popolo di Bagnatica, le parole sentite del ds Savoldelli (“è il trionfo di un gruppo di grandi uomini”). E se l’unione fa la forza eccolo il primo successone della nuova era, perché, a due turni dal termine, grazie al 2-1 interno rifilato all’Oratorio Telgate, la formazione bianco-blu vince matematicamente il girone C di Terza categoria, approdando senza se e senza ma in Seconda, con un ruolino di marcia mostruoso, 54 punti in 22 partite giocate, diciassette vittorie, tre pareggiate, appena tre sconfitte, attacco stellare che ne ha messe nel sacco 63, difesa arcigna, che ne ha beccate solo 26.

Nella passata stagione fu quarto posto ma niente play-off, stavolta, come detto, non c’è stata alcuna storia: campionato stradominato e mai in discussione, un 7-2 al Cassinone e cinque vittorie consecutive tanto per cominciare, un + 5 al giro di boa e un gap dalla seconda della classe che è andato via via sempre più lievitando. Vani gli assalti del San Leone al trono, nonostante una prolungata imbattibilità. La definitiva consacrazione domenica in un pomeriggio di grande festa sugli spalti gremiti del “Serafino e Piero Testa”, dove grandi e piccini si sono dati appuntamento con questa nuova pagina di storia. Storia che ha fatto mister Rossi, ormai profeta in patria: “Beh devo dire che è una grande emozione per me questa vittoria, 50 anni fa giocavo qui in Promozione e, da un semplice incarico di allenatore dei piccoli, gli addetti ai lavori mi hanno chiesto di provare a sedermi sulla panchina dei grandi, e, alla mia età, è dura riuscire a sopportare certe emozioni. A parte gli scherzi, sono davvero fiero di questo cammino, soprattutto, in primis,  per questa società che ha costruito un qualcosa di veramente importante e che, speriamo, riesca sempre a migliorare e a crescere. Altrettanto hanno fatto i ragazzi, un gruppo straordinario dentro e fuori dal campo. Il mio futuro? La volontà di proseguire c’è, per adesso non c’è fretta”. 

Bello, anzi bellissimo, con capitan Gianpietro Comotti, che ha due feste in una sola settimana, la Serie D del Brusaporto, il club di famiglia, dove lui recita con la sorella Silvia la parte del primo appassionato e lungimirante dirigente, e la Seconda con la maglia del Bagnatica dopo una stagione vissuta da assoluto dominatore della mediana, calciatore forte forte, centrocampista con tutto quello che serve, tecnica, classe, personalità e dinamismo, un lusso per la categoria, ma anche il ragazzo che porta i gradi perché quando serve butta il cuore oltre l’ostacolo rincorrendo a perdifiato gli avversari. Poi la fortunata cooperativa del gol che sta là davanti, Nicola Belotti a dodici golassi, tutti di notevole fattura, esterno che parte in dribbling e va in porta, quindi i talentuosi spauracchi delle retroguardie del girone C, Morris Ruffoni e Abdel Mehrez, a undici centri, quindi Diego Bella e Marco Pelucchi, centrocampisti che fanno la differenza perché si inseriscono, di quelli col vizietto del gol, entrambi a quota otto. “La nostra forza? La si vede pure da tutti questi marcatori. Non c’è il bomberone da venti gol a stagione, in questa squadra sono tanti i ragazzi che segnano. Il campionato è lungo e, giustamente, i calciatori hanno alti e bassi, così è successo nel nostro Bagnatica, dove sono stati parecchi i giocatori determinati, impossibile dirne uno più degli altri”: la chiosa a un campionato da record del ds Angelo Savoldelli, uno che è pieno zeppo di entusiasmo, ingrediente in più che qui ha portato a piene mani l’approdo del presidente Fausto Colleoni. “Il pres tira un gruppo di dirigenti che gli somigliano: allegria, che nel pallone serve sempre, ma pure affidabilità e serietà”. La stessa che hanno i due centrali difensivi, due mostri sacri del pallone in salsa orobica, udite-udite, Kewullay Conteh, quello che ha giocato in Serie A vestendo anche la maglia dell’Atalanta, e Matteo Barcella, sceso di un paio di categorie convinto dal progetto Bagnatica, un posto dove si sta bene perché si fanno grandi sogni, che si realizzano. Centrali rocciosi, ma anche parecchio corretti con gli avversari, a riprova le quattro ammonizioni in due in questo 2018-2019. Moltissimi i ragazzi da citare: Mattia Sanna, baby d’oro, difensore classe 1999, i due Allieri, Daniel e Simone, che in campo entrano con la voglia di spaccare il mondo, Riccardo Locatelli, tessitore del centrocampo, uno che fa le due fasi bene bene, Nicoli, assist e giocate magiche, Roberto Zanolo, che regala esperienza grazie a una lunga e brillante carriera. Chiudiamo la lista dei sogni coi giocatori sempre sul pezzo quando chiamati in causa, ossia Alex Bassis, Luca Belotti, Federico Calvi, Roberto Chierchia, Daniel Colleoni, Matteo Filippoli, Thomas Molari, Cesare Pezzotta, Alberto e Fabio Rondi e Mattia Valceschini.

Questi i ragazzi che conosciamo, chiediamo di perdonarci a quelli di cui ci siamo scordati, e partiamo con i dirigenti, altrettanto importanti per conquistare la Seconda. Citati i tre che si vedono in primo piano, il presidente Fausto Colleoni, il direttore sportivo Angelo Savoldelli e l’allenatore Celeste Rossi, sveliamo chi li ha accompagnati in questa avventura che col tempo è diventata fantastica. Sipario quindi sul team manager Mimmo Novelli, sul segretario Silvano Scarpellini, sul responsabile del vivaio Roberto Carissimi, sul vice mister Giacomo Gabbiadini, sul preparatore dei portieri Rudy Valli, sull’accompagnatore Pierluigi Tribbia, sull’assistente all’arbitro Giuseppe Pesenti e sul magazziniere, l’infaticabile Luigi Brembilla.

E la prossima stagione? Il ds Savoldelli è sicuro: “Vorremmo confermare l’intero gruppo, crescere con questi ragazzi, uomini in gamba, che abbiamo scelto proprio per questo, trovando un paio di pedine di categoria e qualche giovane che fa la regola. Ora ci godiamo la vittoria ringraziando tutti i nostri dirigenti, dal presidente, al mister, fino al magazziniere, perché fare calcio è bellissimo, ma anche faticoso. Siamo volontari, portiamo via tempo alle nostre famiglie, ma lo facciamo per qualcosa di bello. L’importante è mantenere sempre questo entusiasmo e con Fausto Colleoni al comando credo che la passione non verrà mai a mancare”.

Fabrizio Locatelli  – Matteo Bonfanti