Sampdoria – Atalanta 0-2 (0-1)
SAMPDORIA (4-1-4-1): Audero 6; Bereszynski (cap.) 5 (13′ st Depaoli 6,5), Ferrari 6,5 (45′ st Murillo sv), Colley 6, Augello 6; Vieira 6,5; Leris 6,5 (30′ st Quagliarella sv), Rincon 5,5, Sabiri 7, Djuricic 5 (12′ st Verre 5); Caputo (13′ st De Luca 5,5) 5,5. A disp.: 22 Contini, 30 Ravaglia, 29 Murru, 4 Villar, 28 Yepes, 31 Malagrida, 23 Gabbiadini. All.: Marco Giampaolo 6.
ATALANTA (3-4-1-2): Musso; Toloi (cap., 27′ st Scalvini), Okoli, Djimsiti; Hateboer, De Roon, Koopmeiners, Maehle (27′ st Zortea); Pasalic (38′ st Malinovskyi); Muriel (18′ st Lookman), Zapata. A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 22 Ruggeri, 10 Boga. All.: Gian Piero Gasperini.
Arbitro: Dionisi de L’Aquila 6 (Costanzo di Orvieto, Passeri di Gubbio; IV Miele di Nola. V.A.R. Pairetto di Nichelino, A.V.A.R. Tegoni di Milano).
RETI: 26′ pt Toloi (A), 49′ st Lookman (A).
Note: tardo pomeriggio sereno, spettatori spettatori 20.047 (di cui 14.348 abbonati) per un incasso di 253.606,24 euro. Ammoniti Ferrari, Okoli, Pasalic, Verre, Sabiri, De Roon, Zortea e Hateboer per gioco scorretto, Musso per ritardata rimessa in gioco, Quagliarella per comportamento non regolamentare. Tiri totali 12-9, nello specchio 1-3, parati 1-1, respinti/deviati 5-2, legni 2-1. Var: 2. Corner 3-2, recupero 2′ e 6′.

Genova – La spaccata di ginocchio del vecchio leone Toloi che poi deve uscire per una contusione proprio lì, il minutaggio number one per Lookman, possibile 2-0 annullato e quindi quello buono, e Zortea, la buona sorte anche sotto forma di sbarre della porta che compensa le tante assenze (Zappacosta, Demiral, Ederson e il sospeso Palomino). Colpita a semifreddo da Caputo anzi no, perché il Var incredibilmente le strizza l’occhio all’esordio, la nuova Atalanta tuttora vivente sulle vecchie certezze nella tana della Sampdoria resta ferma sulle gambe come sul palo di Maehle da zero centimetri, si scatena solo a sprazzi e s’aggrappa fino al gong alla zampata del suo giocatore più anziano per concedersi il bis a tempo scaduto. Non male iniziare il campionato così, ma servono condizione, continuità e qualità al di là del paio di innesti in avanti e sulla corsia.
Nemmeno trenta secondi e un’uscita improvvida di Okoli sull’avanzato Vieira favorisce il filtrante di Sabiri per Leris, su cui il futuro sprecone della chance più in grassetto del primo tempo si spende in un salvataggio da applausi a scena aperta. Lo è anche il campo sulla ripartenza per Zapata, steso da un Ferrari da giallo poco oltre il primo giro di lancetta, mentre al di là del poker un’altra fiondata secca guidata dalla coppia colombiana proietta Hateboer al doppio suggerimento e l’ex Ponte San Pietro Augello a un primo anticipo sul Toro di Cali, che poi esplode il destro alto per eludere un nuovo contrasto, ingolosito dal la di chi entro breve la insaccherà tumida. L’interscambio continuo del duo d’attacco con Pasalic, francobollato dal play basso angolo-guineense, a svariare a sinistra, rimane un leitmotiv privo di sbocchi. A tiro del quarto d’ora, la beffa annullata dalla regia, perché il danese stavolta nel contrasto al francese ex Chievo, colpevole forse di una sbracciata di troppo, è una pastafrolla sull’apertura dello stesso assistman dell’avvio e il rimorchio a Djimsiti immobile per il puntero barese è un invito a nozze non consumabili da regolamento. Pericolo scampato, ma le ingenuità proseguono, vedi il perno vicentino che spreca il cartellino sul bomber altrui nella metà campo sbagliata.
La possibile svolta al 22′ sull’asse in velocità sinistra-destro-centro Zapata-Muriel-Hateboer con scaglionamento del laterale a mancina si infrange sul legno, forse disturbato dal movimento a velo del croato, precede comunque di un amen il vantaggio: lo scandinavo pesca Duvan a sinistra, Berezsynski è messo a sedere e il crossetto morbido trova la sponda di fronte di SuperMario per l’irruzione vincente del capitano. Scollinata la mezzora, ecco gli accenni di fuochi d’artificio con la catena di sinistra a sfornare la ciabattata centrale del numero 91 e, di là, l’ex Ascoli schierato mezzala sinistra (33′, anche un tentativo da schema da fermo respinto al 41′) si sposta per ricevere una tantum il favore di ritorno dell’ala destra virtuale per un mancinetto verso l’angolino bloccato da Musso.
Se nello schiacciamento all’indietro bergamasco fino all’intervallo si nota un centravanti dedito a partire molto da lontano e pure a perdere l’attrezzo (fallo sul migliore di casa, piazzato alto al 47′), sono il gambiano cugino d’arte (del neo Karamugruk, Ebrima) e lo spazzino ex Leeds a sventare (in calcio d’angolo, il numero 1) l’occasione al 6′ della ripresa lungo la combinazione tra Maehle e Muriel che ricerca il compagno di tacco. Il prestito di ritorno dalla Cremonese, invece, sugli sviluppi del tiro dalla bandierina schiaccia a lato di testa l’ammollo del pendolino olandese con Zapata a sbucare tardi alle spalle del nazionale albanese per l’eventuale correzione in porta. Superato il decimo, il centrale difensivo destro locale stoppa in fallo di fondo il trequartista ospite servito da Koopmeiners sull’attrezzo smarrito dal terzino polacco. Uno degli ex (cogli avanti atalantini e il panchinaro Gabbiadini), Depaoli, getta scompiglio col piede debole (19′) trovando la ramazza dell’oriundo del Mato Grosso; la diga mancina dei Paesi Bassi, su tocco da calcio franco dell’ex Lipsia (22′), sbatte contro il muro propiziando la svirgolata maehliana. Il conto dei legni si pareggia sulla punizione di Sabiri (25′) regalata da Okoli alla new entry De Luca e l’arquero argentino ha il vezzo pure di sbagliare l’uscita sulla trequarti, scavalcato dal pallone poi messo fuori dal centralone italo-nigeriano. Si rischia di brutto sulla volée sinistra fuori di non troppo di Quagliarella (33′) su traversone di Depaoli, che in seguito lo ritrova (spizzata okoliana) sul destro per la botta leggermente decentrata che scheggia la traversa. L’uomo nuovo del reparto offensivo trova l’estirada di controbalzo del raddoppio sfruttando la fuga del compagno di linea a più di un minuto dal novantesimo, ma era in fuorigioco netto. L’ultimo contropiede a due insieme a Malinovskyi, nonostante il passaggio da matita rossa dell’ucraino, è buono per il dribbling sterzante ai danni del povero Omar e il piattone sinistro della sicurezza nell’angolo dove Audero non può arrivare.
Simone Fornoni