Non è ancora sicuro l’utilizzo della marcatura, a uomo ma nella zona s’intende, di Odilon Kossounou, che non ha partite nelle gambe da 18 allacciate di scarpe compresa l’ospitata di domenica scorsa al Bologna trascorsa in panchina, sullo spauracchio Rafael Leao. Se così non fosse, l’Atalanta riproporrebbe il capitano e veteranissimo Rafael Toloi, dopo tutto più che soddisfacente da sostituto in corsa il 13 aprile del neo infortunato Sead Kolasinac con sequela di Berat Djimsiti a sinistra alle soglie del recupero del primo tempo.

Quel che è certo è che dei difensori disponibili proprio l’ivoriano e l’italobrasiliano non sono in diffida al pari dell’albanese e del perno titolare Isak Hien. Contro un Milan che si schiererà verosimilmente col 3-4-3 o 3-4-2-1 come in occasione del poker di Udine, l’unico dubbio è tra la conferma dello stesso impianto tattico a trequartista di settimana scorsa, ovvero Mario Pasalic tra le linee sebbene pronto alla bisogna ad allargarsi a destra, oppure la virata al tridente effettivo col reinserimento di Juan Cuadrado alto a destra.

Se le alternative Brescianini-Samardzic-Maldini appaiono le meno quotate in assoluto, c’è da risolvere anche l’enigma Stefan Posch. Il braccetto austriaco è out dal 6 marzo, tre giorni prima del trionfale poker torinese alla Juventus, per la lesione alla giunzione muscolo tendinea del bicipite femorale sinistro. La rifinitura, o meglio la sessione a Zingonia di sabato pomeriggio, ha il potere di sparigliare le carte: se l’ex Bologna si aggrega al resto della squadra, convocazione certa, altrimenti tutto rinviato al turno col Lecce il prossimo 25 aprile.

Ancora out De Ketelaere e Palestra, limitatisi alle terapie al pari del neo operato al crociato Kolasinac, Scalvini e Scamacca. Di là, probabile convocazione per il portiere Mike Maignan, altrimenti sostituito dal grande ex Marco Sportiello dopo il trauma cranico di Udine, e l’attaccante-innesto di gennaio Santiago Gimenez dopo la botta al fianco sinistro rimediata con la Fiorentina.