Nelle arene il momento più pericoloso per i matador è proprio quando il toro, ferito e sanguinante, vacilla e sembra sul punto di crollare.
Metafora cruenta, ma che può fotografare l’anti vigilia di Atalanta-Torino.
Partita che sembra in discesa per la Dea, galvanizzata dal successo di Ferrara, contro un Toro in difficoltà.
Demoralizzato dopo l’eliminazione dai preliminari di Europa League con un conseguente contraccolpo psicologico che l’Atalanta conosce bene, avendolo vissuto esattamente un anno a in quel di Copenaghen.
Senza contare i problemi interni allo spogliatoio granata, con il faro difensivo Nkoulou fuori rosa per problemi di mercato che agitano anche De Silvestri e altri giocatori che da qui a lunedì potrebbero lasciare la maglia granata.
E poi c’è il serbatoio delle energie azzerato dopo un agosto da sette gare ufficiali e la partita di ieri sera a Wolverhampton.
Come confermato dallo stesso tecnico granata, Walter Mazzarri: “Contro i bergamaschi saremo un po’ stanchi, ma questa esperienza ci può dare qualcosa di più per il campionato. Purtroppo il calcio è questo, un episodio fa cambiare l’andamento della partita.”
Insomma un Toro ferito e barcollante.
Ma proprio per questo non da sottovalutare.