Sei tornei di calcio giovanile internazionale spalmati su tre settimane, tra agosto e settembre. Un appuntamento capace di portare a San Pellegrino Terme una vigorosa ventata di freschezza, la freschezza del calcio giovanile, quello indubbiamente più bello, puro e semplice.
 
Se i tornei Quarenghi sono da sempre riconosciuti come “fucina di talenti” è anche vero che, queste giovani promesse, qualcuno le deve pur scoprire: ed è questo il compito dei talent scout. Tanti sono infatti gli osservatori che – durante le tre settimane dei tornei Quarenghi – sia aggirano dentro e fuori lo Stadio Comunale di San Pellegrino. E dunque, tornei Quarenghi “fucina di talenti” ma anche “Osservatorio privilegiato” per talent scout.
 
“Un torneo come questo è fantastico per i ragazzi – racconta Francis Tardioli,  storico osservatore dell’Arsenal e amico del presidente del Comitato Quarenghi, dottor Giampietro Salvi, nonché presenza fissa alla Coppa Quarenghi sin dalle prime edizioni. Tardioli punta l’attenzione sulla varietà: “Le squadre sono tutte diverse e molto forti, è una bella sfida”. L’ex osservatore Gunners (italo-britannico: i genitori sono italiani) è stato quest’anno a San Pellegrino “solo per dare un’occhiata e vedere cosa succede. Alcune squadre sono più forti di altre, ma giocano tutti forte”.
 
In questo senso, è importante anche la presenza delle squadre straniere“È un’ottima cosa, perché giocano con stili diversi, in Italia sono più concentrati sulla tecnica, in Inghilterra hanno invece grande attenzione per l’aspetto fisico e la velocità. Il gioco italiano è più lento e ragionato, invece squadre come Arsenal e Manchester City giocano più velocemente”. In ogni caso, tornei di questo tipo “aiutano gli scout perché possono trovare giocatori, ma non è così facile”. I criteri di scelta per un giocatore possono così essere molto diversi, secondo Tardioli: “Credo siano cambiati molto i parametri, prima si cercava tanto la tecnica, ora anche in certe squadre come l’Ajax (famosa per il suo settore giovanile ndr) è cambiata la filosofia”.
 
Amico dei tornei Quarenghi anche Marino Magrin, ex calciatore di Juventus, Atalanta e Verona – famoso per le sue “bombe” su punizione – oggi talent scout per il settore giovanile dell’Atalanta. Premiato proprio dal Comitato Quarenghi con il premio Scouting – Emiliano Mondonico domenica 3 settembre in occasione del torneo U13 dedicato al “Baffo di Rivolta”.“Mi occupo di scouting per i più piccoli, dai 2010 in giù – racconta Magrin – Ormai conosco tutti gli oratori di Bergamo, spesso è da quelle realtà che arrivano i più grandi talenti. Io mi soffermo di più sui centrocampisti, che era il mio ruolo, ma mi è capitato di segnalare anche un portiere. I primi aspetti che valuto sono tecnica e visione di gioco, per me molto importanti”.
 
Una storia incredibile anche quella di Marco Morra, da capo curva della tifoseria del Torino per 25 anni diventato poi talent scout esordienti/giovanissimi del Toro: “Questi tornei sono importanti, ben organizzati. È sempre un piacere venire qua. Qua a San Pellegrino  ho visto passare giocatori come Phil Foden, Lorenzo Colombo, Sebastiano Esposito, Matteo Ruggeri, Bukayo Saka. Tanti anche i nostri ragazzi oggi professionisti, come Alessandro Buongiorno, ora capitano del Torino. La mia storia con il Toro viene da molto lontano. Ad esempio, ero molto legato a Sauro Tomà, ultimo superstite del Grande Torino in seguito alla tragedia di Superga”.