Treviglio“L’unica certezza è quanto costerà il nuovo palasport da 8 mila posti: 25 milioni di euro. I tempi dei permessi? Ci accorderemo. Due anni tra iter e costruzione è il nostro obiettivo. 2-3 location sono sotto esame”. Parola di Stefano Mascio, direttore generale del Gruppo che porta il cognome di famiglia, nonché patron e presidente di Blu Basket Treviglio che punta a fare la serie A1 senza nasconderlo: “Mai stato scaramantico, è l’obiettivo definito al mio arrivo per il triennio. Tra due anni, esaurito cioè il periodo di deroga al PalaFacchetti, che può arrivare a 3.500 posti mentre il requisito minimo è 5 mila, contiamo di giocare nella nuova arena”.

Per adesso c’è soltanto il modellino, e guai a chiamarlo plastico. Una colata di calcestruzzo realizzata da un braccio meccanico, 2 metri per due con elementi in tecnologia FDM (fused deposit modeling) in PLA (acido polilattico, bioplastica fatta di mais, tapioca o canna da zucchero), 450 chilogrammi di peso, svelato nella vecchia arena esistente ormai da quasi un trentennio. “Una realizzazione in 3D printing con brevetto italiano, un modellino in scala 1:60. Il primo esempio del genere risale al Design Week di Milano nel 2018 – sottolinea Deborah Floris, Head of Tech Assistance del partner Italcementi -. La stessa tecnologia in atto per una grande struttura ad Heidelberg. A realizzarla, la startup ETESIAS presso l’Università Federico II di Napoli: cemento, sabbia e additivi specifici mixati da braccio robotico con la caratteristica dell’autoportanza, quindi la struttura non collassa”.

Parola al progettista, l’architetto Riccardo Baruffi: “Non riveliamo la location, non vorrei che i proprietari alzassero la posta”, sorride. L’asserito inserimento nell’asse viario tra i due aeroporti di Milano Linate e Orio al Serio, nonché la vicinanza alla BreBeMi, lascia comunque intendere che i terreni prescelti, ovviamente oggetto di riconversione funzionale, siano ricompresi nel quadrante urbano Ovest-Sudovest (l’unica alternativa vicino alla nuova autostrada sarebbe dal lato opposto, in direzione Caravaggio), quindi non lontano dall’area di via del Bosco che ospita l’attuale struttura. “Si tratta di 50 mila metri quadrati, comprensivi delle superfici esterne tra verde e spazio per 3 mila posti auto. Tolta la tolta ristrutturazione dell’esistente, che avrebbe causato problemi ad esempio con le norme antisismiche, e la demolizione e ricostruzione in loco, abbiamo progettato un impianto polivalente contornato da piastra commerciale al pianterreno con ristorazione, studi medici e servizi all’attività sportiva. L’alternativa all’uso sportivo è la chiusura dell’anello basso per ricavarne un ampio spazio espositivo o quello alto per eventi che non richiedano più di 2 mila posti. Il must è l’utilizzo di materiali green ecosostenibili, all’insegna dell’efficienza energetica attraverso l’uso di fonti alternative e isolamenti acustici, con la riduzione dei consumi: pensiamo alla raccolta di acqua piovana per l’irrigazione aree verdi e per i servizi igienici”.

Intervenuta anche il sottosegretario allo Sport e Giovani di Regione Lombardia, la selvinese Lara Magoni: “Il PalaFacchetti è la location adatta per presentare un progetto di questa portata, anche perché porta il nome di un campione che ha fatto la storia, non solo trevigliese. Il 29 maggio il presidente Attilio Fontana, di cui porto i saluti, avrà il piacere di accogliere il presidente Stefano Mascio al Pirellone”, l’annuncio. Presente il presidente provinciale FIP Giorgio Maggi, che ha rimarcato “la competenza esclusiva di Federazione Italiana Pallacanestro e Lega Basket circa le deroghe all’impianto”, sul tema non poteva mancare il sì convinto del sindaco di Treviglio Juri Imeri: “La Blu Basket è un patrimonio del territorio con una forte identità. E questo progetto di crescita della società sul campo si affianca a un progetto costruttivo che porta con sé indotto, servizi e posti di lavoro. La sinergia pubblico-privato è sempre un elemento di forza”.

Chiosa col vertice societario, tra memorie del recente passato e sguardo al futuro. “Mi ricordo quando il socio Stefano Lamera, una volta sedutici sui seggiolini un po’ stretti per entrambi del PalaFacchetti, mi coinvolse nel progetto. Il basket è aggregazione e la mia famiglia l’ha sposato: è stato il nostro miglior modo per ricambiare la popolazione del successo e della crescita della nostra azienda. La Blu Basket Academy è una rete di club del territorio che sottraggono i giovani alle strade: un percorso formativo sul parquet e fuori. Da questo non poteva non nascere un progetto industriale. Noi andremo in A1, non sono scaramantico, e abbiamo bisogno di un palazzetto più grande. Per me saranno tre palazzetti in uno, con i livelli di tribune divisi da tende: 3.500, 5 mila e 8 mila posti, quantità da Eurolega o da concerti, per abbattere i costi energetici a seconda dell’evento. L’obiettivo è realizzarlo in un anno dopo un altro anno di iter”.
Effe