Tra la Roma e il Valencia, tra il Gewiss Stadium e San Siro, tra il barrage da quarto posto con 3 punti (42 a 39) e lo scontro diretto (2-0) dell’andata come bottino e l’atto I dell’ottavo di finale della coppa dalle grandi orecchie, ci sono pedine e formazioni in bilico. Rispondendo alla domanda del titolo, verrebbe da dire che il turnover, in casa Atalanta, ha detto male nel recente passato non soltanto in Champions League, ma perfino in Europa League. Il precedente diretto è il 27 agosto 2018, all’Olimpico, un 3-3 in cui vennero fatti riposare Gomez, Gosens, Freuler e Toloi (inizialmente anche De Roon e Hateboer) col risultato di bissare a Copenaghen l’occhiale di Reggio Emilia perdendo poi dal dischetto la lotteria per la qualificazione ai gironi.

Morale della favola, ovvero dell’incubo che rischia di conoscere una replica assai poco gradita, cambiare troppe carte in tavola a tre giorni dall’appuntamento con la storia sui palcoscenici internazionali non serve. Va da sé che all’epoca Josip Ilicic, l’indiziato numero 1 per un turno di riposo sabato sera al Gewiss Stadium nella sfida ai giallorossi, era fuori causa per la famigerata infezione batterica partita da un ascesso a un dente, tanto grave da tenerlo fuori più di due mesi, concausa decisamente pesante nella compromissione della seconda cavalcata di coppe stroncata pressoché sul nascere. Dare spazio a seconde linee come Valzania, Pessina, Ali Adnan e Rigoni (2 gol nerazzurri su 3 proprio nella circostanza), in definitiva, non regalò brillantezza ai titolari di EL.

A campi invertiti, stavolta, tra la Lupa affamata di ambizioni e di punti e la Storia c’era di mezzo il Sassuolo. Il 25 settembre scorso, turno infrasettimanale, Gian Piero Gasperini concesse requie a Berat Djimsiti dietro, sostituito da un Simon Kjaer all’epoca in auge, e Duvan Zapata per tenerselo in corso d’opera come Mario Pasalic: al Toro di Cali l’onere di sbloccarla, in combutta con l’allora titolare Ruslan Malinovskyi e Remo Freuler; a Marten de Roon, che il 15 febbraio rientra dalla squalifica scontata con la Fiorentina, l’onore del bis sul torre del croato. In casa dei neroverdi, il 28, a tre giorni dalla seconda partita del Group Stage C contro lo Shakhtar a Milano (1° ottobre, 1-2), riposo solo per Pierluigi Gollini, José Palomino e lo stesso polder olandese. 4-1, con doppietta del Papu, Gosens e Duvan, ma poi si perse in casa in Europa. Sotto a chi tocca, fra due serate a Bergamo: nella certezza che fare calcoli prima del dunque, anche se nella fattispecie 1 punto basta e avanza, non porta proprio benissimo.
Simone Fornoni