di Alberto Bendoricchio*
Buongiorno lettrici e lettori di Bergamo & Sport, sono ancora qui. Per mia fortuna (e magari per vostra sfortuna) a cercare di scrivere qualcosa di – non dico giusto – ma sicuramente opinabile. E’ stata una settimana intensa per il POLVERONE che si è creato per il mio articolo. Cioè, più che per il mio articolo, per il titolo fatto dal direttore Matteo Bonfanti  (che ha già dato spiegazioni pubbliche in merito).
Oggi allora vediamo di alzarlo davvero un polverone. E vediamo cosa succede tra gli ADDETTI AI LAVORI quando si parla di qualcosa che riguarda VOI, qualcuno che conoscete o qualcosa che, purtroppo, avete VISTO o SENTITO. Torno prima di tutto sull’argomento-arbitri, visto che ha creato “POLEMICHE”, “INDIGNAZIONE” e “SCONCERTO”. Ho letto di messaggi, telefonate e visite di gente SCANDALIZZATA. Ad essere sincero, anche io lunedì mattina quando ho comprato il giornale, sono rimasto un attimo di stucco. E la prima cosa che ho pensato è stata: «Vedrai adesso che casino…». Per diversi motivi, non sono stato nemmeno io felicissimo di quel titolo. Perché so che qualcuno si sarebbe fermato al titolo e avrebbe cominciato a sparare sentenze a caso. Perché so che qualcuno avrebbe letto l’articolo con sangue amaro e bava alla bocca, senza avere magari la lucidità di accorgersi che di offensivo non c’era niente. Ma soprattutto perché non sono un giornalista. Ed è stato qui il COLPO DI GENIO. Il direttore è riuscito esattamente nel suo intento. Far parlare di un argomento (gli ARBITRI) che tutti si mettono in bocca. Ma che in pochi vogliono provare a risolvere. Anche per dare una mano agli stessi direttori di gara, spesso sbeffeggiati senza motivo. E spesso difesi ad oltranza anche quando, molto umanamente, cadono in errore. Tanti di voi, invece di proporre e discutere, si sono TRINCERATI dietro all’indignazione, al POLITICAMENTE CORRETTO (che penso sia la cosa più pallosa che ci sia). Voi siete parte di quelli che partecipano agli incontri delle varie associazioni. Quando si trovano tutti per discutere di un problema (che evidentemente esiste anche per voi, altrimenti non organizzereste queste serate) che crea malumore. Allora si ritrovano AIAC, AIC, AIA ecc. e parlano. Ed è una cosa bellissima. Poi però, post serata, si leggono quasi sempre le stesse RECENSIONI sulla serata: «E’ stata una serata molto bella. Abbiamo affrontato diversi temi. Massima disponibilità da entrambe le parti per una collaborazione più proficua. Si chiede ai tesserati maggior rispetto verso i direttori di gara…». Io li ho letti un po’ ovunque. In diverse regioni d’Italia. Dove leggo che qualcuno si lamenta per mancanza fondi. Ma allora la mia PROPOSTA di non far venire un arbitro dalla Sicilia per arbitrare a Bergamo è una cosa così insensata? Non si risparmierebbero un sacco di soldi da destinare alla formazione degli arbitri più giovani? O per aumentare il rimborso spese dei direttori di gara in Terza, Seconda, Prima categoria e via dicendo?
Ho parlato dei REFERTI ARBITRALI CONTROFIRMATI e casualmente, nel Bresciano, sono successi casi di referti arbitrali SBAGLIATI (può capitare, i fischietti sono uomini e non robot) circa i quali il direttore di gara ammette (giustamente) l’errore. Con la conseguenza di partite da rifare. Un mister squalificato per frasi ingiuriose quando, a detta dei presenti e degli avversari, dalla sua bocca non è uscito niente di simile a quello che riporta il referto. E giù una valanga di polemiche ancora verso gli arbitri. E’ così insensato il discorso dei referti controfirmati dai due allenatori e dai due capitani a fine gara? Per molti no. Ma evidentemente a chi, sulla carta, vuol trovare soluzioni, non interessa molto l’opinione della gente. Meglio andare avanti così. TESTA BASSA e PEDALARE. Sulla CYCLETTE però… Tra le altre cose, mentre voi telefonavate e mandavate messaggi, mi è venuta un’altra idea sul discorso arbitri. Basandomi su quello con cui la gente spesso si riempie la bocca: l’ESPERIENZA. Mi è sempre rimasta impressa la frase tipica della partitella/amichevole del giovedì quando giocavo. Il mister diceva sempre: «GIOCHIAMO COME SE FOSSE DOMENICA!!». Ecco, allora facciamola diventare una pseudo- domenica. Partendo dalla Serie A fino alle ultime categorie, perché invece di far arbitrare la partitella al campo o l’amichevole al mister, al secondo, al secondo del secondo, a qualche arbitro ormai in pensione o a qualche arbitro comunque di categoria elevata, non le fate arbitrare alle centinaia di giovani arbitri – uomini o donne – che militano nelle categorie inferiori? Non sarebbe un buon modo per fargli fare esperienza? Le società che organizzano le amichevoli o che si limitano solo a fare la partitella undici contro undici al campo di allenamento, lo comunicano all’AIA. L’associazione poi chiama l’arbitro residente in quel paese (o comunque nei paesi limitrofi visto che deve essere un’esperienza a costo ZERO) e lo fa andare a dirigere l’incontro (nessun obbligo ma solo libera scelta). Più partite. Più esperienza. Un modo anche per confrontarsi con allenatori e giocatori settimanalmente. Per capire cosa ci sia dietro il mondo di entrambe le parti. Sensazioni e impressioni. Per affrontare al meglio la Domenica. Quelli di serie A, B, C o  addirittura D (voglio pensare e sperare che qualche società professionistica e non, si stia già muovendo in questa direzione), non facciano i fenomeni dicendo che vogliono solo ARBITRI ALL’ALTEZZA. Perché quelli giovani e in categorie lontane dalle vostre, sono quelli che un giorno vi arbitreranno. Scusate se mi sono dilungato un po’ ma volevo chiarire bene perché mi sta molto a cuore l’argomento.

SUI VERI MALI DEL CALCIODILETTANTI
Comunque ora veniamo agli INDIGNATI, SCANDALIZZATI e cose simili. Ai PRESIDENTI, DIRETTORI, ALLENATORI e GIOCATORI che erano gli unici a non essere stati chiamati in causa per il famoso”CORNUTI” ma che si sono voluti elevare a PALADINI dell’INDIGNAZIONE. Il mio film preferito, è “L’allenatore nel pallone”. Dopo questa affermazione, qualcuno potrebbe mettere in discussione il mio livello culturale, ma a me non interessa. Questo film che ognuno di noi ha visto minimo tre volte, è uno spaccato del CALCIOMODERNO(ovviamente in versione comica). Perché è bello ricordare la BI-ZONA, ARISTOTELES, CRISANTEMI o la scena di uno Juventus-Longobarda immersa nella nebbia. Ci siamo tutti fatti una grassa risata quando, dopo un rigore per la Juve, il buon ORONZO CANA’ si rivolgeva all’arbitro pensando di non essere visto e sentito, con un goliardico e simpatico:«Maallora l’arbitro lo fa apposta. Sei un cornutaccio arbitro. Sei un cornutaccioooo… ». Risultato? Espulsione e squalifica per otto giornate. Ma ci è sempre rimasta impressa col sorriso quella scena. Analizziamo però anche dell’argomento di questo film: parla del presidente che lo fa per interessi economici, di giocatori che giocano senza meritarlo, di uno sponsor che fa schifo ma visto che porta soldi, bisogna parlarne bene; di tentate combine, di giornalisti che quando le cose vanno male vanno all’attacco del mister indifeso; di ricatti verso l’allenatore, di un mister che alla fine non ci sta e fa la scelta migliore. Quella di essere onesto verso se stesso e verso la gente che AMA questo sport. Prendo spunto da questo film eccezzionale (non è un errore la doppia Z, lo ritengo personalmente un rafforzativo per indicare il fatto che sia molto eccezionale) per chiedere a te che stai leggendo e che ti sei INDIGNATO e SCANDALIZZATO per delle FANTOMATICHE CORNA. Che hai cercato di accendere una polemica sul niente.
Perché non ti sei mai SCANDALIZZATO, INDIGNATO, non hai mai scritto su Facebook (perché per mettere i “mi piace” sulle foto, le interviste o i post degli amici lo usi), non hai mai telefonato, mandato messaggi o incontrato chi di dovere su queste cose che adesso TI ELENCO (e molte ne mancano di sicuro):
direttori con lo SPONSOR;
allenatori con lo SPONSOR;
giocatori con lo SPONSOR.
Allenatori esonerati che vanno nella stessa stagione ad ALLENARE in un’altra squadra quando il regolamento non lo permette.
Allenatori che da 20 anni vengono esonerati o retrocedono ma TROVANO sempre squadra ogni anno.
Società che NON PAGANO rimborsi spese o stipendi ai tesserati.
Società che NON PAGANO massaggiatori, magazzinieri o custodi del campo.
ESONERI a raffica di mister colpevoli solo di avere presidenti tipo Zamparini e discepoli vari. Esoneri di allenatori che stavano facendo un ottimo lavoro (parlano i risultati) motivandoli con “SCELTE FILOSOFICHE”, per poi far posto in panchina all’amichetto di turno.
Presidenti di associazioni che invece di trattare tutti allo stesso modo, “SPONSORIZZANO” quel mister e quel giocatore o che TIFANO per un allenatore invece che per un altro quando dovrebbero essere tutti sullo stesso piano. Gente di 60/70 anni che parla di PUNTARE SUI GIOVANI quando sono nel mondo del calcio (o attaccati alla poltrona) da 30, 40 o anche 50 anni.
GIOCATORI portati dai direttori sportivi, che non giocando titolari (per limiti tecnici o fisici o solo per scelte del mister) si coalizzano tra di loro e con l’aiuto del direttore sportivo fanno fuori l’allenatore.
MISTER a cui non viene dato il tempo per allenare e dopo poche partite vengono CACCIATI per colpa dei risultati.
PROCURATORI che trovano squadra ogni anno a giocatori che non giocano mai. Perché se uno cambia continuamente squadra ma gioca poco o niente, vuol dire che è scarso.
GIORNALISTI che sponsorizzano giocatori perché loro amichetti. GIORNALISTI che, invece di attaccare società o direttori sportivi per scelte di mercato che hanno rivoluzionato una squadra con la conseguenza di pessimi risultati, si mettono a criticare l’allenatore (facile attaccare gli uomini indifficoltà per salvare la faccia ai capi o agli amici).
PROCURATORI che cercano soldi alle famiglie dei ragazzini promettendogli mari e monti a livello calcistico. Direttori che fanno un contratto ad un giocatore facendo la CRESTA al presidente. Gli do 1000 euro ma al presidente dico che gli costa 1200.
GENITORI obbligati a pagare il cartellino del figlio per svincolarlo e portarlo in un’altra società dove sarebbe più felice di giocare. Potrei andare avanti con altri esempi ma non ho più voglia di scrivere. Tra quelli che hanno letto questo pezzo, ci sono cinque tipi di persone. Quelli che si sono rivisti in almeno una di quelle cose che ho scritto qui sopra. Quelli che hanno qualche amico che lo fa. Quelli che queste cose le sanno, le hanno viste e sentite. Quelli che non lo sapevano. Ed infine ci sono quelli che si sono rotti il cazzo di questo schifo. E dai messaggi che mi arrivano, sono sempre più. Io non sto sputando nel piatto dove ho mangiato (poco). Sto raccontando quello che ho sempre fatto. Sin da giovane. Che mi ha portato ad essere cacciato da tutte le parti. Che mi ha portato ad essere evitato. A non essere benvenuto in questo mondo. E ho avuto (ed ho) la fortuna di sapere e vedere che non sono tutti così. C’è della gente che ci mette davvero PASSIONE allo stato puro. E di quelle cose che ho scritto sopra, si SCHIFA come me. Perché non siamo tutti uguali. Giocatori, allenatori, direttori e presidenti. Però se siete diversi, dovete davvero cominciare ad INDIGNARVI. E a cominciare ad emarginare certi personaggi. Anche silenziosamente. Perciò cari INDIGNATI e SCANDALIZZATI, vediamo se vi ho dato qualcosa per indignarvi e telefonare. Per fare POLEMICA. Perché ripeto che non siamo tutti così. Del BUONO, SANO e PULITO c’è ancora nel mondo del calcio. Io conto su di voi. Semplici tifosi o appassionati compresi. Ci conto. Ci conto davvero. Ora vi saluto e vi ringrazio.
A presto.
Alberto Bendoricchio*
*ex calciatore ed ex allenatore del calcio dilettanti