Il passaggio della Lombardia in zona arancione ha costretto ad un nuovo stop diverse realtà del territorio bergamasco: due tra le più storiche sono Trevigliese e Acos Treviglio.

Di seguito il comunicato sul sito della Trevigliese: “La sospensione degli allenamenti del settore giovanile, decisa a far data da oggi – lunedì 1 marzo – è l’inevitabile conseguenza di una situazione sanitaria che, a livello generale, si fa sempre più preoccupante, come peraltro dimostra il ritorno odierno della Lombardia in zona arancione. I responsabili del vivaio del Circolo Sportivo Trevigliese hanno dunque messo la sicurezza e la salute di ciascun tesserato davanti a ogni necessità di preparazione e attività fisica: la comunicazione inviata a tutti i diretti interessati spiega che «un ampio e costruttivo confronto con gli altri fruitori del centro ‘Mazza’, in accordo con l’Amministrazione Comunale, ci ha portato a prendere questa decisione, in via del tutto precauzionale, causa l’innalzamento dei valori raccolti sul territorio. Ciò nonostante, proseguiremo con le attività a distanza, come già programmato dal mese di ottobre fino allo scorso 27 gennaio. Lo Staff Tecnico comunicherà sui vari gruppi i programmi, in fase di definizione in questi giorni. Confidiamo che questo stop non durerà più di un paio di settimane, sempre che la situazione generale resti stabile e in via di miglioramento».

Questo invece il comunicato Acos: “Da oggi la Lombardia entra in Zona Arancione. Per effetto dell’allarmante aumento del numero di casi di contagio che si è registrato nelle ultime settimane nella nostra regione, nonché per via dell’incertezza data dall’attuale quadro normativo, la nostra Società ha deciso in via cautelativa, al fine di tutelare la salute dei nostri calciatori e dei nostri collaboratori, di sospendere le attività di allenamento. È una scelta sicuramente dolorosa, ma in questa fase non possiamo che dipendere ancora dal virus e dalla velocità con cui questo si diffonde all’interno della popolazione. In ogni caso la Società e tutti i suoi collaboratori lavoreranno affinché si possa riprendere subito l’attività non appena l’evoluzione dell’epidemia e le normative lo consentiranno”.