Dal punto di vista del risultato si sperava in qualcosa di meglio. Ma non si può certo dire che i ragazzi del Treviglio Rugby non abbiano dato il massimo nello storico esordio della Prima squadra (a undici anni dall’ultimo match disputato) nel campionato di Serie C2. Domenica scorsa, davanti al numeroso pubblico del centro sportivo “Mazza”, i giocatori guidati da coach Marco Piccini si sono dannati l’anima di fronte a un avversario, il Geas Sesto San Giovanni, sicuramente più esperto e più avanti come condizione fisica. I trevigliesi, però, si sono fatti valere e hanno dato e preso botte per tutti gli ottanta minuti. Una partita combattuta, con buone fasi difensive, anche se con ancora alcune lacune che lo stesso coach aveva previsto. Del resto, proprio Piccini, alla vigilia del match, aveva sottolineato che in questa prima parte della stagione il risultato è la cosa che importa meno. Ci sono state comunque buone indicazioni per quanto riguarda la tenuta fisica, che è in costante aumento, ma soprattutto sulla voglia di lottare. Il risultato finale è stato di 57 a 5 per gli ospiti. Ma quella meta messa a segno proprio allo scadere da Alessio D’Angelo, oltre a rendere meno amaro l’esordio, ha sicuramente risollevato la squadra, uscita sicuramente soddisfatta dal terreno di gioco per gli evidenti progressi rispetto alle amichevoli precampionato. Segno che all’interno del gruppo ci sono determinazione e carattere. Due qualità che domenica andranno messe in campo nel derby contro il Rugby Bergamo che si giocherà ancora al “Mazza” di via ai Malgari. Questi i 15 scesi in campo domenica agli ordini di coach Marco Piccini: Facchino (pilone sinistro), Galluzzo (tallonatore), Semeraro (pilone destro), Passeri (2^ linea sinistra), Bellini (2^ linea destra), Livolsi (3^ linea), Travaini (3^ linea), Casaluci (3^ linea), Resmini (mediano di mischia), Rondelli (mediano di apertura), D’Angelo (ala sinistra), Bencetti (1° Centro), Ausari (2° Centro), Cavaiuolo (ala destra) e Paganardi (Estremo, capitano). A disposizione Masserini, Grisanti e Ughi.

Foto di Patrizia Feregalli