Atalanta – Fiorentina 3-0 (1-0)
ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi (cap.), Romero (29′ st Palomino), Djimsiti; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens (36′ st Mojica); Malinovskyi (29′ st Muriel), Pessina (44′ st Gyabuaa); D. Zapata (36′ st Lammers). A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 4 Sutalo, 21 Piccini, 27 Depaoli, 10 Gomez, 79 Diallo. All.: Gian Piero Gasperini.
FIORENTINA (4-4-1-1): Dragowski 7; Venuti 5,5, Milenkovic 5,5, Pezzella (cap.) 5, Biraghi 6 (28′ st Barreca 6); Lirola 6 (13′ st Callejon 6), Amrabat 5,5, Pulgar 5,5 (1′ st Castrovilli 6), Bonaventura 6; Eysseric 6 (13′ st Ribery 5); Vlahovic 6 (26′ st Kouame 6). A disp.: 1 Terracciano, 2 Martinez Quarta, 22 Caceres, 98 Igor, 6 Borja Valero, 18 Saponara, 63 Cutrone. All.: Cesare Prandelli 5
Arbitro: Mariani di Aprilia 6,5 (Affatato del Verbano-Cusio-Ossola, C. Rossi di La Spezia; IV Ros di Pordenone. Var Giacomelli di Trieste, AVar Vivenzi di Brescia).
RETI: 44′ pt Gosens (A), 10′ st Malinovskyi (A), 18′ st Toloi (A)
Note: minuto di silenzio per Paolo Rossi, Campione del Mondo 1982. Ammoniti Amrabat, Romero e Ribery per gioco scorretto. Tiri totali 19-5, nello specchio 7-3, respinti 9-1, parati 3-3, legni 0-1. Corner 11-2, recupero 1′ e 3′.

Bergamo – Adesso la corserella dell’Atalanta è ufficialmente ripresa anche in campionato. All’undicesima giornata, col recupero di Udine in canna (13 o 20 gennaio, l’altra data spetta al Cagliari in Coppa Italia), si torna al bottino pieno, che mancava tra le mura amiche dal 5-2 del 4 ottobre al Cagliari e in assoluto dall’ultimo di quel mese a Crotone (2-1). Le novità del Gasp hanno detto bene, benissimo. Gomez fuori (Ilicic malato, mercoledì si va dalla Juve) e Malinovskyi in campo (l’ultima volta l’8 novembre contro l’Inter, poi il Covid), appaiato a Pessina nel 3-4-2-1 e prontissimo a sbloccarsi per il raddoppio a Santa Lucia, col numero 91 a secco una volta di più a dispetto dell’iperattività su tutto il fronte offensivo.
Chance numero 1 per Freuler, il cui diagonale sinistro a rimorchio di Zapata, pescato dalla palla in mezzo dell’ucraino, viene deviato di stinco da Milenkovic in fallo di fondo (7′). Si gioca a una porta sola e nella triplice occasione all’alba del decimo è bravo Dragowski a difenderla: l’ammollo di Gosens trova la torre di Djimsiti per l’incornata a colpo sicuro del centrattacco colombiano, e sulla respinta a pugni serrati del portiere polacco è Biraghi a opporsi due volte col corpo ai tap-in di Hateboer. I viola non vanno oltre un crossetto a campanile di Lirola a tiro di lancetta; di qua, al 19′, altro giro, altra corsa, altro angolo (il sesto) di Ruslan da sinistra e zuccata appena dentro l’area di Romero che l’estremo baluardo altrui alza in punta di falangi. Due giri cronometrici e si rischia lo stesso, con Gollini ad accompagnare sulla faccia superiore del montante la botta dal limite di Vlahovic, giratosi sul mancino sul servizio di Lirola dopo un recupero. Non si respira un attimo: al 23′ Malinovskyi spedisce in fallo laterale la volée col piede sbagliato, il destro, sprecando la combinazione da quinto a quinto Hateboer-Gosens con sponda aerea del tedesco. Al 29′ tocca ancora a Duvan, sempre di fronte piena, inserendosi con tempismo sul traversone di Gosens, e anche stavolta il ragazzo barbuto coi guantoni è insuperabile, levandola dal sette. Il Toro di Cali ci prova pure di piede (35′) sul filtrante sinistro del tulipano a destra, ma c’è la chiusura di Venuti per il nono angolo. Un ulteriore paio di corsette temporali e la spaccata sinistra di Hateboer, bravo a tagliare a centro aerea sul crossetto di Djimsiti in sovrapposizione al suo ariete, è pretenziosa, tanto da favorire il bloccaggio di Dragowski con un rimbalzo fasullo. Al vantaggio ci si arriva ugualmente, a un amen dall’intervallo, grazie all’insistenza di Gosens nel puntare Milenkovic: il rimpallo favorisce Zapata che dal fondo imbecca la girata di prima quasi da terra dell’esterno davanti all’area piccola.
Al rientro dal tunnel i toscani virano al tridente allargando Eysseric e col cambio Pulgar-Castrovilli: Amrabat gioca basso, Jack mezzala destra. Niente da fare, è questione di minuti: al decimo Milenkovic stende Zapata, dopo che Amrabat ha fatto lo stesso con Gosens, e la seconda punizione in una manciata di secondi premia il mancinone di Ruslan che scavalca la barriera insaccandosi a mezz’altezza. Un grazie al difensore serbo che si abbassa, chissà perché. La chiude Toloi, di testa, sotto il montante, agevolato dalla girata di tempia di Djimsiti sul tiro dalla bandierina destra dell’autore del raddoppio (18′). I pugni di Gollini sono sollecitati appena dal piazzato dalla destra di Biraghi (20′), la svettata di Vlahovic (22′) sull’altro calcio franco da quella zolla, di Callejon (giallo per Romero su Castrovilli), è altissima. Al 34′ è la new entry (con Muriel) Palomino ad anticipare Kouamé con Bonaventura a caricare Gollini; al 41′ il lavoro dal vertice sinistro in qua di Lammers e Muriel libera Freuler che spara alto e largo; al 43′ il rapper di Poggio Renatico difende il palo dal missile al volo di Barreca (che poi lo impegna su un tiro-cross) su pallone dal fondo di Castrovilli. Esordio da professionista per Manu Gyabuaa, 2001 del vivaio atalantino (arrivato quindicenne dal Parma) alla prima convocazione: per poco non si festeggia col poker, con Amrabat (2′) in scivolata a salvare su Lammers, sul la di De Roon.
Si.Fo.