L’entry list del Trofeo Faip-Perrel 2019: Bergamo ritrova un top-100 ATP (il russo Evgeny Donskoy) e attende tanti italiani di livello. Da Stefano Travaglia a Raul Brancaccio, passando per gli ex Golden Boys Gianluigi Quinzi e Filippo Baldi. Non mancano stranieri di livello: c’è chi ha battuto Federer e una scintillante promessa tedesca.

Un grande torneo con uno splendido campo di partecipazione: si presenta così la 14esima edizione del Trofeo Faip-Perrel (46.600€, Greenset). La prima notizia è che Bergamo torna ad avere un top-100 ATP, il russo Evgeny Donskoy, numero 96 ma con un passato da top-60. Ma è la qualità complessiva dei 40 ammessi di diritto a impressionare, a partire da una notevole partecipazione italiana. Sono ben nove gli azzurri già certi di partecipare, peraltro con ottime chance che entri anche il lombardo Roberto Marcora, primo escluso dalla lista. Ce n’è davvero per tutti i gusti: il giocatore meglio piazzato tra gli azzurri è Stefano Travaglia. L’ascolano, classe 1991, è pronto a dare l’ingresso ai top-100 ATP grazie a un tennis dirompente, che non si è ancora espresso al top a causa di un briciolo di discontinuità. Adesso è entrato nel team di Simone Vagnozzi e Uros Vico, di cui fa parte anche Marco Cecchinato, e promette un notevole salto di qualità. Lo ha già dimostrato all’Australian Open, in cui ha superato le qualificazioni. In campo anche il finalista in carica Stefano Napolitano, che ripartirà da Bergamo dopo una stagione non semplicissima. Il suo tennis è perfetto per il Greenset e potrebbe ritrovare le buone sensazioni un po’ smarrite negli ultimi mesi.

In campo anche gli azzurri del 1996, i ragazzi che nel 2013 regalarono all’Italia la Davis Cup Junior: Gianluigi Quinzi e Filippo Baldi. Entrambi hanno avuto una difficile transizione verso il professionismo, ma il 2018 è stato un anno di svolta importante. In particolare, Baldi ha scalato la bellezza di 200 posizioni e ha vinto il Challenger di Ismaning, in condizioni tecniche e ambientali simili a quelle che troverà a Bergamo.

AMBIZIONI AZZURRE E IL RITORNO DI DUSTIN BROWN

C’è poi l’inossidabile Luca Vanni, 33 anni e ancora tanta voglia di lottare. La recente qualificazione all’Australian Open conferma che “Lucone” ha ancora molto da dare. Ci sono poi due figli del meridione con grandi ambizioni: il siciliano Salvatore Caruso ha raggiunto i quarti lo scorso anno e punta a fare meglio, mentre il napoletano Lorenzo Giustino ha più volte dimostrato di poter raggiungere un livello superiore alla sua attuale classifica. In campo anche Matteo Viola e il giovane Raul Brancaccio, classe 1997, che si è garantito l’accesso in tabellone grazie all’ottima classifica ITF. Già, perché da quest’anno i regolamenti sono diversi: dei 48 posti nel main draw, quattro sono riservati ai giocatori meglio piazzati nella classifica che tiene conto dei risultati ottenuti nei più piccoli tornei ITF. Il ragazzo di Torre del Greco è addirittura quarto in questa speciale classifica e dunque ha la possibilità di misurarsi nel circuito Challenger. Detto che il “cut off” è fissato al numero 281 ATP (dato molto positivo per un torneo di categoria, anche tenendo conto che gli ammessi di diritto sono molti di più rispetto al passato), ci sono nomi decisamente interessanti anche tra gli stranieri. Oltre a Donskoy c’è l’ex top-50 Daniel Brands, che in carriera vanta una vittoria su Roger Federer, ed è molto atteso il ritorno Dustin Brown: il pittoresco tedesco di origine giamaicana sarà alla quinta partecipazione ed è sempre tra i giocatori più amati al PalaAgnelli. Avrà una gran voglia di riscatto dopo che l’anno scorso dovette dare forfait a causa di un brutto infortunio procuratosi pochi giorni prima del torneo.

TALENTO MOLLEKER

A proposito di tedeschi, gli appassionati si fregano le mani per la possibilità di ammirare dal vivo il giovanissimo Rudolf Molleker, 18 anni e considerato il miglior prospetto del Paese. Dotato di un gran talento, ha già vinto un torneo Challenger e molti gli pronosticano un futuro da top-player. Senza dimenticare il talentino svedese Mikael Ymer, l’ex vincitore dell’Australian Open Junior Roman Safiullin e il croato d’Italia Viktor Galovic, che qualche anno fa giocò un torneo fantastico quando rappresentava ancora il nostro Paese. Insomma, ci sono tutte le premesse per un’edizione all’altezza e persino superiore delle precedenti. Ottima qualità media, tanti italiani in campo e giovani promesse dal sicuro avvenire. 

Senza dimenticare le wild card: su un totale di cinque, tre sono di pertinenza della Federazione Italiana Tennis che le destinerà ad azzurri particolarmente meritevoli e/o in forma. Le altre due saranno consegnate dagli organizzatori, con la speranza di portare al PalaAgnelli qualche nome di prestigio, come peraltro è tradizione nell’evento bergamasco. Con il nuovo format, l’appuntamento è direttamente per lunedì 18 febbraio: si giocheranno i due match di qualificazione e si entrerà subito nel vivo della manifestazione. 

Difficile chiedere di meglio a un torneo che, anche quest’anno, offrirà gratuitamente il suo spettacolo ai tanti spettatori che affolleranno il palazzetto da Bergamo, dalla provincia… e non solo.

(foto di Antonio Milesi)