Atalanta – Liverpool 0-5 (0-2)
ATALANTA (3-4-1-2): Sportiello; Toloi, Palomino, Djimsiti; Hateboer (36′ st Depaoli), Pasalic (18′ st Malinovskyi), Freuler, Mojica (36′ st Ruggeri); A. Gomez (cap., 36′ st Lammers); Muriel (8′ st Pessina), D. Zapata. A disp.: 31 Rossi, 95 Gollini, 17 Romero, 42 Scalvini, 59 Miranchuk, 72 Ilicic, 79 Diallo. All.: Gasperini.
LIVERPOOL (4-3-3): Alisson 6,5; Alexander-Arnold 7,5 (36′ st N. Williams sv), R. Williams 6, J. Gomez 6,5, Robertson 6 (20′ st Keita 6); Jones 7, Henderson (cap.) 6 (20′ st Milner 6), Wijnaldum 6,5 (37′ st Tsimikas sv); Salah 8, Diogo Jota 9 (20′ st Firmino 5,5), Mané 6,5. A disp. 13 Adriàn, 62 Kelleher, 32 Matip, 64 Cain, 18 Minamino, 23 Shaqiri, 27 Origi. All.: Klopp 8.
Arbitro: Hategan 7 (Romania, Sovre-Gheorghe, IV Coltescu. Var Martinez Munuera – Spagna -, AVar Kovacs).
RETI: 16′ e 33′ pt Diogo Jota (L), 2′ st Salah (L), 4′ st Mané (L), 9′ st Diogo Jota (L).
Note: ammoniti Wijnaldum e Jones per gioco scorretto, Klopp (74′) per proteste. Tiri totali 8-15, nello specchio 7-12, respinti 0-2, parati 7-6, legni 1-0. Var: 1. Corner 6-7, recupero 0′ e 2′.

Bergamo – Sotto di due entro poco anche stavolta, ma il Liverpool non è l’Ajax, Zapata non ne fa il paio per riacciuffarla e l’Atalanta adesso deve rincorrere appaiata ai Lancieri al secondo posto con una vinta e una persa. Un triplo Diogo Jota stende i bergamaschi già nella prima metà per unirsi all’allegro diluvio nel seguito in mezzo alle mirabilie assortite dalla logica favorita della vittoria finale in Champions League. Il rendez-vous ad Anfield mercoledì 25 novembre dovrà produrre punti, a meno che non si voglia andare al barrage in extremis proprio contro gli Oranje.
Nemmeno due minuti e il mattatore portoghese riceve da Salah presentandosi davanti a Sportiello, ma il sinistro è fiacco e il portiere di Urgnano può stendersi per bloccare la minaccia. Scollinata la cinquina, Mojica, sostituto dell’infortunato Gosens, rischia il rigore in scivolata sull’egiziano, lanciato lungo da Alexander-Arnold. Il cafetero a sinistra non ne prende mezza e al decimo fa passare proprio il terzino, il cui cross viene allontanato in spaccata da Djimsiti. La combinazione al 14′ sull’asse Jota-Salah-Mané sforna un sinistro centrale alzato sopra il montante dall’estremo difensore di casa, ma ecco all’improvviso la primissima chance per Muriel, che raggiunto dalla punizione veloce di Gomez poco oltre la metà campo rientra sul sinistro tirando però addosso ad Alisson. Il tempo delle prove generali con Jones a ricevere sempre dall’asse di destra impegnando in due tempi Sportiello e Jota, il falso nove di Klopp, insacca il sacrosanto vantaggio (16′) con un tocco sotto mancino in anticipo su Palomino, sempre su iniziativa di Alexander-Arnold. Il Ronaldito sfiora il pari (19′) con un altro sinistro, stavolta dal limite e più potente, dopo aver ricevuto da Freuler: l’ex romanista tra i pali si lascia sfuggire il radente basso per poi riabbrancarlo. La botta da fuori alta e storta dopo la solita battuta di dribbling di Salah è di Robertson (25′); Muriel trova l’imbucata per il Papu (27′) che incespica e dal fondo colpisce lo stinco di Zapata. Ci si prova anche partendo da lontanissimo, anche se non pare proprio serata: al 29′ Djimsiti trova Duvan oltre la linea, inutile il tiro deviato dal terzino destro dei Reds sulla parte superiore della traversa. Al 33‘ arriva il castigo: lancio di Joe Gomez a sinistra in area e il portoghese imbraccia la doppietta usando l’altro piede sul primo palo dopo aver eluso Hateboer. Se dopo tre giri di lancetta non si capitola è solo merito di Sportiello, quando Mané scappa a Toloi calciando verso il legno lontano e incontrando a mezz’altezza le falangi dell’ultimo baluardo.
Poker temporale al rientro a pelo d’erba e il match si affossa, con Salah (2′) da Jones su angolo a sfavore con sfera sotto la traversa e Mané a superare Sportiello con un delizioso lob, sempre di sinistro (4′), trovato dal Faraone. Non serve a ridestare una squadra scossa il colpo di testa a metà con la schiena di Zapata (6′) sul corner da sinistra di Gomez, perché Mané trova il protagonista del Gewiss Stadium in lungolinea e per Sportiello (9′) c’è anche l’umiliazione del dribbling sull’uscita al limite. L’egiziano ci riprova dalla lunghissima (13′), l’incrocio dice di no al Toro di Cali rientrato sul destro dopo il filtrante del suo capitano (17′). Il terminale atalantino la prova anche in diagonale (23′) con Alisson attento, niente da fare nemmeno per Malinovskyi di destro sugli sviluppi del terzo tiro dalla bandierina. Al 37′ Ruslan trova Duvan, Alisson alza di pugno, di là Salah ottiene di corsa solo il settimo angolo e quindi Mané svetta centralmente. Il 2002 Matteo Ruggeri all’esordio (44′) ci prova girando su corner dell’ucraino. Nemmeno la soddisfazione del gol della bandiera con Zapata a girare da terra di sinistro su una seconda palla su cui s’era avventato Depaoli. In panchina, per allungare il brodo, il mastino classe 2003 Giorgio Scalvini, mai convocato in precedenza dal Gasp.
Si.Fo