Un Carrarmato di serenità per spingere l’Atalanta al traguardo dei traguardi, ossia la qualificazione in Champions. Così il Tanque, al secolo German Gustavo Denis, classe 1981, lo straniero che ha fatto più gol con la maglia della Dea, cinquantasei dall’agosto 2011 al febbraio 2016, un’iradiddio, bellissimo da vedere per chi come noi ne ha ammirato l’esplosiva potenza. Da Lima, in Perù, dove gioca e segna, come sempre tantissimo, con l’Universitario, in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport il bomber spinge i nerazzurri verso il terzo posto: “Leggo e sento che Ilicic e Zapata sono seguiti da top club – racconta -. Come ogni tifoso, anche io vorrei tanto che rimanessero, magari con una partecipazione in Champions in più. Detto ciò non posso andare oltre, quando c’è di mezzo il mercato le decisioni finali sono quasi sempre personali”.

La via tracciata da German, ragazzo squisito, simpatico e disponibile, è quella della scelta fatta da lui quando spaccava le difese con la casacchina nerazzurra. “Non mi sono mai pentito di aver rifiutato certe proposte, c’erano l’Inter e altre grandi squadre, ma io sono rimasto a Bergamo con tutta la felicità del mondo. L’ambiente atalantino è straordinario: dopo Lomas de Zamora è la mia seconda casa”.

Detto del tridente supersonico formato da Gomez (“un vero trascinatore”), Josip e Ilicic  “che hanno colpi importanti”, tre che insieme “formano uno dei reparti offensivi migliori d’Europa”, le parole del Tanque sono al miele soprattutto per i due grandi condottieri dell’Atalanta 2018-2019, Gasperini e Percassi. Partiamo dal mister: “Gasp è veramente eccezionale, un allenatore in grado di valorizzare le punte come nessuno. E se centrasse l’Europa che conta scriverebbe la storia del club. Ha idee innovative, si aggiorna in continuazione e non ha mai paura. E’ diverso dagli altri, ammetto che mi sarebbe piaciuto lavorare con lui”. Poi sul numero uno di Zingonia: “La famiglia Percassi è semplicemente spettacolare, con l’Atalanta nel cuore. Mettendo da parte la stima che nutro nei loro confronti, dirò di più: nel calcio attuale non esiste un presidente come Antonio. Lui, come la squadra, la dirigenza e la tifoseria, merita il massimo. Quindi, cara Dea, avanti tutta per la Champions League…”.

Con un consiglio per l’ultima e decisiva sfida, domenica sera a Reggio Emilia contro il Sassuolo. “Attenzione all’ansia, una cosa assolutamente da eliminare. Altrimenti potrebbe essere un pericolo. Sarà fondamentale scendere in campo con la giusta tranquillità e con la mentalità di sempre, grinta, aggressività e ricerca del risultato già dal primo minuto”.

E’ tutto, e siamo sicuri che la carica del Carrarmato argentino sarà un motivo in più tra i mille che già ci sono per approdare domenica a una strameritata qualificazione in Champions League.

Matteo Bonfanti