E’ un lunedì mattina appiccicoso, anche sull’altipiano di Rovetta, 700 metri sul livello del mare,  c’è l’afa. Così si presenta il Centro Sportivo Marinoni dove la nuova Atalanta sta muovendo i primi passi. Gasperini, di buon mattino, inizio ore 9.30, è già sul campo e insieme ai suoi collaboratori, il prof. Borelli e Tullio Gritti, dirige l’allenamento. Con la squadra divisa in due gruppi: il primo a provare schemi su metà campo, l’altro nella palestra accanto per gli esercizi fisici e atletici. Come è ormai consuetudine  dei metodi moderni di preparazione, subito pallone e schemi. Se qualche anzianotto, e sulle tribune ce n’erano tanti soprattutto alle 17, ricorda i giri di campo dell’intero  gruppo, gli esercizi tipo ora di educazione fisica, gradoni alla Zeman, bene non c’è più nulla di tutto questo. Certo si corre ancora perché la corsa è la base di qualsiasi gioco di squadra, ma ogni giocatore ha al polso il cardiofrequenzimetro e corre in modo personalizzato. Sulla linea laterale c’è una lavagna con tutte le indicazioni. Dalle 9.30 alle 11.30 il lavoro è intenso.  Gasperini, insieme a Fumagalli, detta i passaggi e il gruppo di giocatori deve muoversi secondo le posizioni in campo. E’ un 5 contro 3 a tutta velocità con  inserimenti e palla che corre sul filo d’erba, una sola porta difesa dal giovane portiere Mazzini. A seconda dello schema attaccano Paloschi, Gomez, D’ Alessandro e Monachello, ci sono anche Raimondi, Dijmsiti e Carmona, che sembra in palla, ma chi impressiona di più è Franck Kessie e infatti Gasperini ha un occhio di riguardo per lui. E’ una forza della natura, non butta mai via il pallone.  Un esempio: nella partitella del pomeriggio  Kessie anticipa Petagna, che è un armadio vivente, e lo sposta come un fuscello. Il giovane ivoriano e Cigarini si scambiano posizioni . Poi gli altri Masiello, Stendardo, Spinazzola, Gagliardini e tutto il resto. Dopo la corsa personalizzata termina la prima fase.  Si riprende alle 17. I nerazzurri  si ritirano al Grand Hotel Presolana di Dorga, frazione di Castione.  E noi che si fa? Il collega Fabio Gennari di Bergamo Post va a fare quattro vasche nella piscina del centro sportivo, il vostro cronista legge un po’ di giornali. E’ l’ora di pranzo. Il menu dei giocatori è rigido, senza alternative: verdure varie, primi di riso, pasta e minestre, secondi di carne bianca e pesce oppure la solita bresaola. Diciamo la verità: per noi buongustai fa un po’ schifo, sembra di essere in ospedale. Ma per gli atleti è giusto così, guai a sgarrare.  Allora noi, si è unito anche l’addetto stampa atalantino Andrea Lazzaroni, andiamo in una bella trattoria, magari un po’ caruccia, di Dorga. Menu secondo cucina bergamasca: prelibati ravioli della casa, polenta e coniglio, polenta e formaggi di monte e quattro bottiglie di acqua minerale non gasata. Lo sappiamo, è scandaloso perché una buona bottiglia di rosso in tre non sarebbe un peccato di gola ma chi avrebbe retto, poi, l’allenamento delle 17 con l’afa che ha inondato tutto l’altipiano? Certo, quando Cristian Raimondi è venuto a saperlo ci ha guardato storto. Sarà per la prossima volta.
Nel pomeriggio, dopo una ventina di minuti in palestra, tutti in campo. La rosa atalantina, compresi Dramè e Kurtic assenti al mattino mentre sono rimasti a riposo Suagher  e  Miigliaccio, si divide in due gruppi: sfide con pettorine di vari colori 4 contro 6 e i due liberi al limite dei campetti. Poi la partitella finale, metà campo da una linea laterale all’altra. Una squadra formata da Sportiello con Conti, Toloi e Caldara, in difesa, D’Alessandro, Cigarini, Carmona e Dramè a centrocampo, Monachello e Freuler laterali d’attacco e Paloschi al centro. Dall’altra parte Bassi in porta, Masiello, Stendardo e Dijmsiti in difesa, a centrocampo Spinazzola, Kessie, Gagliardini, Raimondi, in attacco Gomez e Kurtic laterali, Petagna al centro. Prove, prove, prove. Non fatevi sviare dalle posizioni e dai movimenti dei vari nerazzurri. Oggi non ci sono certezze. E quindi vanno bene Freuler e Kurtic esterni alti. Certo, Conti è stato provato esterno della difesa a tre, del resto in questo momento non ha alternative e cerca di capire pregi e difetti di tutti i suoi giocatori. Avanti così.
Giacomo Mayer