L’Atalanta c’è. Un pareggio che dice molto confermando progressi, solidità e tanta attenzione a non farsi sorprendere dalle offensive dei campioni d’Italia. E il destino fa sempre scherzi imprevedibili: Gasperini schiera dal primo minuto Malinovskyi, che ha una valigia che scotta in mano, segna un gran gol, uno dei suoi tiri fuori d’area, e si merita la palma del migliore in campo. Il Milan ha cercato di vincere la partita e l’Atalanta l’ha impedito con prova di grande concentrazione, soprattutto difensiva. Scherzando Gasperini aveva dichiarato di non aver ancora trovato la soluzione alle imbarcate della passata stagione, invece l’ha trovata e i suoi l’hanno applicata alla perfezione. I tre difensori si sono applicati nel cercare di non perdere l’uno contro uno e hanno avuto il sostanzioso supporto dei centrocampisti. Non solo il solito De Roon o Koopmeiners ma, in modo particolare, da Pasalic quasi mediano davanti alla difesa, perlomeno argine alle folate rossonere e poi pronto ad inserirsi in attacco, sfiorando il gol di testa. Ed ecco la scelta: lasciare giocare il Milan che ha avuto per tutta la partita il dominio (59% contro 41%) ma non è riuscito a liberare uno dei suoi per offendere Musso, peraltro niente affatto intimorito ma sicuro e convinto. E’ stata una mossa tattica decisiva perché l’Atalanta poteva coprire spazi ed evitare il coast to coast di Leao e Theo Hernandez. In verità il portoghese ci ha provato dopo solo 24” surclassando Toloi. Poi Gasperini ha cambiato la marcatura spostando da quelle parti Djimsiti e Leao ha abbassato le arie. Certo, il Milan cercava di mettere a punto la sua superiorità e portava più giocatori verso l’area nerazzurra. Sembra l’inizio di una tempesta perfetta: nuvoloni rossoneri addosso a Musso per creare gol e azioni d’offesa. Invece è solo un’impressione perché l’Atalanta riesce anche a partire in contropiede con un gran lavoro di Zapata che costringe la difesa milanista ad un duro compito. Hateboer sulla destra non si fa intimorire e quando può avanza. Il gol nasce da una sua incursione sulla destra con un cross, Pasalic, di testa, allarga a Maelhe, il danese vede Malinovskyi libero al limite dell’area e gli appoggia il pallone, gran sinistro e palla in rete, con deviazione di Kalulu. Il Milan cerca di scuotersi ma il fraseggio è sporco, Tonali non è nella serata migliore ed è il solo Bennacer, con qualche sporadico aiuto di Messias, a dettar legge. Ma Musso non ha problemi esistenziali. Il primo tempo si chiude con un altro tentativo di Malinovskyi. Sarebbe stata troppa grazia. Nel secondo tempo tempo l’avvio è di marca atalantina. Ancora Malinovskyi e Pasalic in azione, cross perfetto per Hateboer che di testa spedisce alto. Poteva fare meglio. Pasalic, ancora e sempre lui, raccoglie di testa un cross al bacio di Koopmeiners, gran balzo di Maignan che spedisce sopra la traversa. La partita è più equilibrata ma la palla è sempre tra i piedi dei rossoneri: Bennacer manovra, imposta e segna un gran bel gol raccogliendo un pallone che invece di uscire è rimasto in gioco dopo aver sbattuto sulla bandierina. Pioli con i cambi chiarisce a tutti che vuole vincere con l’ingresso in campo prima di De Ketelaere e di Giroud e poi di Origi, pericoloso in un’occasione nella quale si infortuna Djimsiti, Gasperini non è da meno e sostituisce Zapata con Muriel, Malinovskyi con Lookman, poi entrano Okoli, Scalvini e, nei minuti finali, Zortea. Difficile trovare un atalantino che abbia demeritato. Si resta sull’uno a uno ed è un gran bel risultato.
PS: Luca Percassi, amministratore delegato dell’Atalanta nonché vicepresidente della Lega Calcio, sabato , fatto insolito per una persona perbene come egli è, davanti agli ultras si è lasciato andare con una intemerata contro il mondo intero che “odia” l’Atalanta. Cui prodest?
Giacomo Mayer