BERNA – Un pareggio preso per i capelli quando l’Atalanta sembrava inabissarsi, spinta sotto dallo Young Boys che ha cercato di vincere a tutti i costi, con le buone e con le cattive durante una partita costellata dall’inizio alla fine di falli. Poi una magia di Muriel ha salvato i nerazzurri che, comunque, non meritavano la sconfitta. Un fallo su Pezzella al limite dell’area e mancavano pochi minuti dal termine mentre Malinovskyi e Koopmeiners discutevano su come batterla. Ecco l’improvviso cambio: fuori Maelhe e dentro Muriel che con tiro veramente magico, lo ripeto, ha infilato Faivre per il 3-3. Risultato vistoso ma corretto perché gol e azioni si sono equivalse in maniera perfetta. Neanche fosse il famoso giudizio di re Salomone. Una partita nella quale lo Young Boys si giocava il tutto per tutto, vale a dire alimentare le speranze di qualificazione o perlomeno abbandonare l’ultimo posto del girone. L’Atalanta, dopo il successo del Manchester United in casa del Villarreal, stavolta grazie a Ronaldo, poteva permettersi di pareggiare. Anche se non fa parte del suo modus vivendi. Due volte in vantaggio col solito Zapata e con uno strepitoso Palomino da fuori area su mischia di calcio d’angolo, due volte raggiunta da Siebatcheu, colpo di testa, e da Sierro, gran tiro nell’area piccola. Sembrava finita ma il furore dello Young Boys, spinto dai suoi fans, ha portato il 3-2 con un gran tiro da fuori d’area di Hefti, mai domi i nerazzurri col miracolo Muriel. Senza dimenticare il thrilling finale con i salvataggi di Palomino e di Musso. Un match folle con improvvisi cambi di fronte su un terreno di gioco non consono per un confronto di Champions. Sicuramente ha penalizzato maggiormente la squadra atalantina che i gialloneri. Non basta a giustificare il risultato perché i dati del match stanno a dimostrare la supremazia, seppur a tratti, dello Young Boys: 56% contro 44%, poi 15 tiri per parte, 7-5 i tiri in porta sempre per gli svizzeri. Ecco i falli 16 pari. Con l’arbitro tedesco Siebert che ha fischiato ad ogni piè sospinto, spezzettando la partita ma probabilmente non era possibile un altro atteggiamento, gli svizzeri non hanno mai fatto complimenti tant’è vero che Zappacosta ha dovuto lasciare il campo al termine del primo tempo per un pestone da parte di Ngamaleu, per l’occasione ammonito. Lo Young Boys, dopo il gol di Zapata, è riuscito a far funzionare il suo 4-3-3 con la velocità dei suoi tre attaccanti Ngameleu, Siebatcheu e Elia costringendo l’Atalanta ad arretrare, in difficoltà nella fase offensiva anche se quando ci riusciva creava problemi a Faivre e compagni ma erano proprio loro più efficaci in avanti. E’ stato il succo della sfida, dall’inizio alla fine, con ribaltoni ad ogni soffiare del vento. Tutto rimandato, come del resto era previsto, alla sfida decisiva col Villarreal che si gioca a Bergamo l’8 dicembre prossimo. Resta, per ora, un po’ di amaro perché l’Atalanta sta subendo, in Champions, troppe rimonte, come se mancasse qualcosa per completare il quadro finale. E’ successo col Villarreal, due volte col Manchester United e stasera con lo Young Boys. Un difetto non da poco che penalizza più del previsto. E per finire anche al Wankdorf Palomino su tutti, anche Musso non da meno insieme a Toloi, Zapata e a Pezzella, un po’ meno Demiral, i due centrocampisti centrali (De Roon e Freuler) e anche Malinovskyi.
Giacomo Mayer