ATENE – L’Europa, seppur malmessa da un’assurda guerra, ci consola. L’Atalanta sbanca con una partita perfetta l’Olympiacos. E’ un rotondissimo 3-0. Un solo grande protagonista: Rustan Malinovskyi, una doppietta che fa spettacolo che allevia, per quel poco che vale, il dolore della sua Ucraina calpestata da Putin. E mostra, dopo i gol, una maglietta con scritto: no alla guerra in Ucraina. Il 3-0 porta anche la firma di Maehle. Nella fredda serata di Atene, dopo tanti patemi d’animo l’Atalanta si ritrova con il suo gioco grazie ad una scelta tattica, adottata da Gasperini, che ha rasentato la perfezione. Propone una formazione che non concede voli pindarici, solo logica e massima attenzione con la difesa confermata, a centrocampo De Roon e Freuler, esterni Hateboer e Maehle e il trio offensivo con Pasalic a sinistra, Pessina a destra e Malinovskyi al centro. Martins sembra intenzionato a schierare il 3-5-2 ma in campo si vede il 3-4-3 con Alidou Camara che fiancheggia Tiquinho e Oneyukuru. Una fiammata di qualche minuto poi l’Olympiacos si spegnerà definitivamente. A loro volta i nerazzurri senza centravanti, come ormai da tradizione forzata, non hanno dato punti di riferimento alla lenta difesa biancorossa perché le incursioni improvvise sui lati esterni, da una parte Hateboer e Pessina, dall’altra Maehle e Pasalic, bucavano la fase difensiva dei greci. E poi i movimenti continui e veloci di Malinovskyi facevano il resto. L’Olympiacos era spiazzato e i suoi timidi affondi erano privi di mordente. Così per tutto il primo tempo, l’Atalanta teneva il campo tranquillamente aspettando di assestare il colpo decisivo: lancio perfetto di De Roon, Maehle sorprendeva Lala e da sinistra infilava l’incerto Vaclik , mancavano cinque minuti al riposo e per l’Olympiacos erano un’autentica mazzata, benché non mancassero gli incitamenti del suo caldissimo pubblico.
Nella ripresa la mossa ragno infiltrando, al posto dei generosi Pessina e Pasalic, Koopmeiners e Boga mentre con crescente velleità e poco costrutto i greci attaccavano. L’olandese in pochi minuti prendeva il governo della partita, il francoivoriano lo assecondava nella parte finale dell’azione. E in due minuti, altrettanti gol grazie alla raffinata e potente balistica di Malinovskyi che fulminava il malcapitato Valclik all’incrocio dei pali.
Dopo le sofferenze del campionato l’Atalanta è rinata, come in una delle sue storiche serate europee, e ha impartito una lezione salutare di tattica e di potenza. Nelle mille difficoltà è uscita una squadra che conferma i suoi valori tecnici e caratteriali, come non succedeva da tempo. Oltre al sublime Malinovskyi, tutti quanti hanno risposto presente e sono stati protagonisti esaltanti. L’unico a trascorrere una serata senza impegni è stato Musso, in difesa Demiral sontuoso, Djimsiti attento e Toloi inarrestabile, Maehle ha cominciato con timidezza poi è cresciuto con il merito di avere sbloccato la partita, dall’altra parte finalmente si è rivisto Hateboer. De Roon con l’assist decisivo per il primo gol e tanto altro, Freuler onnipresente, Pessina incursore incessante e Pasalic lesto a saltare Manolas e poi l’eroe della partita, vale a dire Malinovskyi, due gol e un primo tempo di qualità. C’è poco da aggiungere sulla prova di Koopmeiners e Boga. Sono entrati in campo anche Pezzella e Mihaila e poi l’esordio europeo di Cittadini. Insomma un’altra notte indimenticabile in attesa del sorteggio di domani a mezzogiorno.
Giacomo Mayer