Atalanta – Hellas Verona  0-0
ATALANTA (4-4-1-1): Sportiello 6,5; Zappacosta 6, Biava 6, Benalouane 6, Dramé 6,5; Estigarribia 6 (37′ st Spinazzola sv), Cigarini 6, Carmona 5,5, Bonaventura 5,5; Moralez 5,5 (29′ st Boakye 6); Denis 5 (15′ st Bianchi 6). A disp.: Frezzolini, Stendardo, Del Grosso, Bellini, D’Alessandro, Migliaccio, Cherubin, Raimondi, Grassi. All.: Colantuono 6.
HELLAS (4-3-3): Rafael 6; Martic 6, Marquez 7, Moras 6, Agostini 6,5; Obbadi 6 (29′ st Ionita 6), Tachtsidis 6,5, Hallfredsson 6,5 (18′ st Christodoulopoulos 5,5); Gomez Taleb 5,5 (38′ st Nico Lopez sv), Toni 6,5, Jankovic 5,5. A disp.: Gollini, Benussi, Rodriguez, Sorensen, Luna, Marques, Valoti, Nenê. All.: Mandorlini 6.
Arbitro: Rizzoli di Bologna 6 (Schenone-Nicoletti; IV Galloni, add. Gervasoni e Saia).
Note: serata nuvolosa, terreno in condizioni passabili. Spettatori paganti 4.523 (incasso 74.334 euro), abbonati 10.402 (quota 100.727,93 euro). Ammoniti Hallfredsson (35′ pt), Christodoulopoulos (25′ st), Ionita (40′ st), Dramé (41′ st) per gioco scorretto, Boakye (41′ st) per fallo di mano. Corner 6-2; recupero 0′ e 3′.

Bergamo – Esordio in campionato scialbo per l’Atalanta, bloccata sullo score a occhiali dal solido Verona del grande ex Mandorlini e incapace di crearsi chances nitide durante l’intero arco di un incontro zavorrato dalle polveri bagnate di troppi big.
Nel primo tempo i nerazzurri pressano alto per recuperare ogni pallone vagante e attaccano a esterni altissimi alla ricerca di cross e inserimenti fulminei, ma sbattono contro un modulo raccolto e dinamico che rispetto alla scorsa stagione ha la pecca non da poco di avere un Iturbe in meno. Se i portacolori di casa si limitano a qualche cross tagliato e a una pretenziosa bicicletta di un Denis ancora imballato, però, gli ospiti hanno un asso come il sempreverde Toni da calare dalla manica: in tre minuti, dal 20′ al 23′, il corazziere confeziona un paio di girate (la prima, alta, su palla dal fondo di Agostini) trovando il tempo di accompagnare l’inserimento di Jankovic, sul cui rasoterra a botta sicura Sportiello abbassa la saracinesca col piedone per poi abbrancare il tap in dello stesso centravanti. Di contro, una Dea fin troppo plebea, diretta da un Cigarini euclideo ma al piccolo trotto, si limita a un allungo pericoloso dalla mancina di Dramé (43′) che non trova compagni pronti alla deviazione.
Al rientro dal tunnel i bergamaschi optano per la formula aspettare & ripartire: l’ennesima sgroppata di Estigarribia incoccia subito (3′) il destro in corsa di Maxi, che però manda alle stelle davanti all’area piccola. I veneti dipendono da ispirazione e mira del colosso dell’Appennino modenese, che concede un bis dove non osano le aquile intorno al 14′ trovando solo un angolo e i cartelloni pubblicitari. Il Cola toglie uno spento Tanque per affidarsi a Rolly Bianchi, capace di presentarsi con palla rubata a Marquez e destro oltre il montante (17′), ma i ritmi restano su livelli inapprezzabili. Dentro anche Boakye, quindi, per un attacco di pesi massimi. Niente da fare. Anzi, corrono i brividi lungo la schiena dei fan atalantini: un fallo non sanzionato su Estigarribia apre il contropiede con sponda di Toni (35′) che Juanito Gomez è incapace di finalizzare cadendo sotto ipnosi di fronte a Sportiello, ma l’arbitro aveva già fermato il gioco per la scorrettezza dell’argentino su Dramé. Termina 0-0, e meno male che c’è la pausa per le Nazionali: in attesa della conclusione del tormentone-Bonaventura c’è da correggere il tiro e di parecchio.
S.F.