In mostruoso anticipo sul mio stupore, mi sono alzato e avevo ogni cosa per andare a votare. Merito di una serie di incredibili coincidenze che non si verificava dall’inizio del millennio. Intanto la tessera elettorale, bella, quasi nuova e con davanti il mio nome già lì, sul tavolo della cucina, senza manco una macchia di sugo o un pezzettino di tonno appiccicato. Poi il documento, la carta d’identità digitale fatta recentemente in Comune e che mi è stata recapitata giusto una settimana fa, dopo che tra agosto e settembre ho perso il portafoglio in tre occasioni (e il giovane carabiniere figo figo, coi baffetti stuzzica figa, quello della caserma vicino all’Eco di Bergamo, ancora ride, giustamente, di me). Quindi l’occhialetto dell’Ottica Foppa, a sorpresa sul divano, per fare la croce sul simbolo del mio cuore, non su quello vicino, che magari ha tutt’altre idee.
Soddisfatto dell’uomo che sono diventato, ho bevuto il caffè sul terrazzo, aspettando di vedere passare un vicino a caso per chiedergli dove noi di via Santa Caterina dovessimo andare a votare. Intorno a mezzogiorno ecco il Pier, ma mi è subito sfuggito, così mi sono messo a gridare. Lui mi ha sentito ed è venuto verso di me. Inizialmente me l’ha menata perché i miei due figlioli hanno spaccato un paio di lampade in cortile a furia di tirare bordate col pallone di cuoio, ma rassicurandomi che sarebbero state cambiate a spese dell’intero condominio, poi mi ha dato le indicazioni che desideravo, “è là dove ci sono la Questura e i Pompieri”.
Sicché sono partito a piedi. Mi avvicinavo al luogo deposto per esercitare il mio diritto di cittadino e nella mia anima crescevano dubbi e timori. Come si vede nella foto che pubblico, sono rosso di capelli, quindi notoriamente porto una sfiga pazzesca, a riprova le altre quattro volte in cui ho votato, elezioni che sono coincise con altrettante sconfitte storiche e drammatiche della coalizione per cui parteggio da sempre. Che fare? Recarsi alle urne dando la preferenza a quegli altri o sfidare di nuovo la sorte, affossando definitivamente i politici per cui simpatizzo da quando sono ragazzo?
Questa notte, quando Mentana ci snocciolerà percentuali e seggi attribuiti, saprete con esattezza la scelta che ho fatto oggi intorno alla mezza al collegio elettorale numero 64, a Bergamo, al numero 5 di via Mauro Codussi. Vi basterà guardare il leader più deluso.
Matteo Bonfanti