7a giornata serie C girone A – Potenza, Stadio “Alfredo Viviani” – domenica 28 settembre (ore 12.30)
Potenza – Atalanta Under 23 1-0 (1-0)
POTENZA (4-3-3): Alastra (cap.) 6; Novella 6,5, Riggio 6,5, Camigliano 6,5, Rocchetti 6,5 (28′ st Balzano 6); Castorani 7 (24′ st De Marco 6), Felippe 6,5, Siatounis 6 (34′ st Erradi 6,5); Petrungaro 6,5 (24′ st Bruschi 6,5), Selleri 6 (28′ st Anatriello 6), D’Auria 7. A disp.: Cucchietti, Giuotto; Mazzeo, Schimmenti, Bachini, Maisto, Bura, Ghisolfi. All.: Pietro De Giorgio 6,5.
ATALANTA (3-4-2-1): Vismara 7; Guerini 5,5 (1′ st M. Plaia 6), Comi 6,5, Berto 6; Bergonzi (cap.) 6,5, Pounga 5,5 (18′ st Manzoni 6,5), Levak 6, Navarro 6,5 (18′ st Simonetto 6,5); Papadopoulos 5,5 (1′ st Lonardo 6), Cortinovis 5,5; M. Cissé 6 (34′ st Camara 6). A disp.: Zanchi, Sassi; Bono, Tornaghi, Steffanoni, Michieletto, Artesani, Leandri, M. Colombo. All.: Salvatore Bocchetti 6.
Arbitro: Mirabella di Napoli 6,5 (Macripò di Siena, Tagliafierro di Caserta; IV Totaro di Lecce. Operatore FVS: Andreano di Foggia).
RETE: 26′ pt Castorani (P).
Note: ammoniti Pounga, Erradi e Felippe per gioco scorretto. Tiri totali 18-14, nello specchio 9-2, parati 8-2, respinti/deviati 6-3, legni 1-0. FVS: 1 (P, 30′ pt per contatto sospetto in area). Corner 6-5, recupero 2′ e 5′.

Potenza – E fanno tre di fila, sulle cinque totali in sette partite, a Potenza, per un’Atalanta Under 23 sprecona e sempre alla ricerca di un’identità. Sotto su uno schema da fermo per la zuccata di Castorani davanti al secondo palo schiacciata per terra, la Seconda Squadra deve leccarsi ancora le ferite da Benevento e Crotone. 4 punti in 7 turni e la prospettiva di rifarsi, pardon di doversi rifare per cominciare a risalire la china, sabato 4 alle 14.30 a Caravaggio col Foggia.

Nemmeno una lancetta e Berto deve evitare guai da Petrungaro, lanciato da Castorani, rifugiandosi in angolo. Al 5′ due terzi della difesa di casa bloccano da schema da fermo per la ginocchiata a lato di Selleri, un tris d’orologio e la difesa fa muro all’asse Rocchetti-D’Auria. Allarme rosso fuoco alle soglie del decimo, quando Petrungaro serve prima Novella, rintuzzato di piede da Vismara nel mega rimpallo con Comi, per poi impegnare da fuori di seconda lo stesso portiere bassaiolo senza angolarla troppo. Al 12′ Papadopoulos è in posizione irregolare nell’ascensore  chiamato da Navarro, ma i fuochi di paglia s’accendono pure a stento e oltre il quarto d’ora il perno ospite deve rimediare al buco deviandola a D’Auria sull’esterno della rete.

Il primo nerazzurro squillo è di Navarro che al 17′ calcia dritto di collo esterno da posizione favorevole, su apertura proprio del greco in posizione di rifinitore. Fallito il vantaggio fin lì francamente immeritato, l’ex barcelonista dà la schiena al conato di Felippe in scia alla catena di destra potentina per il quarto tiro dalla bandierina in una ventina di minuti abbondante. Papadopoulos scalcia il futuro apripista sulla trequarti difensiva sinistra e D’Auria gliela pennella per la fronte. Rischi enormi anche sull’ala destra e sul play basso a rimorchio dell’assistman (31′), ma tra masticata e tiro centrale l’estremo difensore atalantino se la può cavare. Tutt’altro che preciso, invece, il mancino strozzato di Cortinovis nell’uno-due con Cissé (33′), poi nella restituzione del favore alla sinistra dell’area csi alza la muraglia locale.

Se al 43′ lo scatenato uomo assist di casa sfiora il raddoppio a giro convergendo dal vertice di competenza, nella ripresa lo scontro fra greci nel recupero del primo tempo induce Bocchetti a rimpiazzare Papadopoulos con Lonardo oltre al non al meglio Guerini con Plaia, che subito stoppa il taglio pericoloso dela parte destra del tridente. Al 3′, Levak dalla distanza non trasforma in oro la carambola involontaria di Novella. Al 5′ la new entry offensiva trova opposizione davanti alla lunetta, mentre il rompighiaccio potentino servito in orizzontale da Siatounis sgancia la legnata storta di esterno. Sul sintetico del “Viviani” si resta a lungo nel campo delle soluzioni estemporanee, tipo Navarro (8′) nell’intesa tra sinistri con Lonardo per la conclusione da fuori pretenziosa quanto alta e poco ragionata ma anche, sul fronte interno, la telefonatina dell’ala sinistra rossoblù afferrata in due tempi.

Il guantato ci arriva, invece, in punta di falangi all’undicesimo, sul cambio di fronte destra-sinistra col solito noto a colpire con deviazione il palo esterno alla destra di Vismara. La sofferenza dura troppo, perché al 17′ Comi deve uscire su Felippe, innescato dalla puntatona in area del suo centravanti, ed è solo parzialmente spezzata dalla stilettata fuori centro di Lonardo prima del limite, servito dallo spondista (al massimo col petto, però) Cissé. Intorno al settantesimo, ecco l’estemporanea mancina defilata e distante di Simonetto che non può imprimere l’angolazione necessaria e la mezza spaccata al volo in inserimento di Levak, inabile per difetto di mira a firmare il pari servitogli bene da Bergonzi al culmine di una manovra avvolgente. All’ottantesimo è ancora Lonardo ad andarci vicino, ma la sua estirada è in ritardo sul tracciante simonettiano dal lato innescato a sua volta da Manzoni. 

Una delle ultime risorse è Camara, che a un metro dallo spigolo destro dell’area piccola se la vede deviare in corner sull’esterno della rete in scia a Cortinovis, anche se il trentottesimo è un minutaggio tardivo per il secondo tiri in porta di saquadra, e Lponardo alza di tesa il secondo corner di fila. Vismara chiude il tuffo sul tentativo dai venti metri di Erradi (40′), Camara con la mano assassina rovina il gioco di sponda di Levak per il centravanti vicentino sul traversone del pendolino-capitano. Il portiere atalantino la prende anche al sinistro di Bruschi dal limite prima del recupero, venendo graziato all’inizio dello stesso da D’auria che se la sposta lungo la linea di fondo senza riprenderne il controllo dopo il gran lavoro dall’altra parte della catena tra Novella e l’ultimo cambio lucano. Il franco-guineano dei bergamaschi la manda in orbita 48′ e finisce lì. Si.Fo.