Atalanta – Real Madrid 0-1 (0-0)

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi (cap.), Romero, Djimsiti; Maehle (40′ st Palomino), De Roon, Freuler, Gosens; Pessina; Muriel (11′ st Ilicic, 41′ st Malinovskyi), D. Zapata (30 pt Pasalic). A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 13 Caldara, 4 Sutalo, 40 Ruggeri, 59 Miranchuk, 7 Lammers. All.: Gian Piero Gasperini.

REAL MADRID (4-3-3): Courtois sv; Lucas Vazquez 6, Varane (cap.) 6,5, Nacho 6, Mendy 7; Modric 6,5, Casemiro 6, Kroos 6; Asensio 6 (31′ st Sergio Arribas 6), Isco 5,5 (31′ st Hugo Duro 5), Vinicius 6,5 (12′ st Mariano Diaz 5). A disp.: 13 Lunin, 26 Diego Altube, 32 Victor Chust, 35 Gutierrez, 31 Blanco. All.: Zinedine Zidane 6.

Arbitro: Stieler 4 (Gittelmann-Beitinger, Germania; IV Schärer, Svizzera. V.A.R. Dankert, Germania; A.V.A.R. Millot, Francia).

RETE: 41′ st Mendy (R).

Note: osservato un minuto di silenzio per Willy Braciano Ta Bi, campione d’Italia Primavera con l’Atalanta nel 2019, scomparso il 23 febbraio in Costa d’Avorio per un male incurabile e per Lamberto Leonardi, ex giocatore nerazzurro dal ’70 al ’72 morto oggi. Espulso Freuler al 18′ pt per fallo da ultimo uomo. Ammoniti Casemiro, Mendy e Gosens per gioco scorretto. Tiri totali 1-18, nello specchio 0-4, respinti 0-7, parati 0-3. Corner 1-7, recupero 3′ e 3′.

Bergamo – Supersfida da sogno doveva essere e invece c’è l’incubo dell’inferiorità numerica precoce. Vittima o colpevole, Remo Freuler cade nel trappolone, poi c’è il crac di Zapata e in extremis la rapina di Mendy, di destro. L’ottavo casalingo di andata contro il Real Madrid in Champions League, per l’Atalanta, è stato un calvario eroico appesantito dall’intollerabile direzione di Stieler, roba che nella Uisp potrebbe valere una radiazione a vita. A Valdebebas, il 16 marzo, inutile sperare in qualche miracolo. Peccato, perché la voglia c’era e il popolo bergamasco è comunque stato onorato da una prestazione al limite del commovente. Al 6′ Gosens manca l’appuntamento di testa su cross di Maehle, dopo l’apertura da mancina sull’asse di Djimsiti-Zapata-Pessina con lo stesso tedesco. Annusato il rischio, le Merengues infittiscono le trame di palleggi per tentare la gestione del match al riparo da guai, col risultato che Gollini deve rischiare nell’uscita fuori area a gamba alta (14′) sul razzente Vinicius dando il via alla ripartenza Maehle-Duvan chiusa in angolo da Casemiro. Il libero aggiunto in un tridente con Isco falso nueve, Al 18′ il patatrac: il brasiliano trova in corridoio l’ex lionese Mendy (già avversario in Europa League come Diaz), lo svizzero lo incrocia da dietro (c’erano Toloi in recupero e Romero dietro pronto a intervenire: ultimo uomo una cippa…) ed è rosso diretto. La punizione di Isco viene ribattuta da Pessina, Vazquez di sinistro non trova lo specchio (19′). Il Gasp arretra Muriel e Pessina in un 3-4-1-1 lasciando solo l’altro colombiano davanti; al 26′ Nacho, un centralone, fa tutto da solo salvo allargare il sinistro col portiere di casa a corrergli incontro alla disperata. Per soprammercato, alla mezzora il Toro di Cali si fa male e deve subentrargli Pasalic. Due giri di lancetta e sospettare la malafede è lecito: il centrale difensivo sinistro trebbia Maehle, nemmeno mezzo richiamo. Dieci dalla pausa: Modric si sposta a sinistra e centra per Isco, contrato in corner, salvo evitare di punire la seconda palla concessa sparacchiando ai piccioni. A un ottovolante Toloi chiude Vinicius, a sette giretti Muriel sulla verticale di Djimsiti sgancia a lato il radente dai venti metri. Al 1′ di recupero, il piazzato di Kross accarezzata la testa di Casemiro, ma il Gollo con un balzo felino dice di no. Occasionissima, mica come le loffie sempre in gioco aereo di Asensio (40′) su traversone del croato e dello stesso brasiliano (48′), pescato da Varane. Ma quest’ultima era solo una sponda. Nella ripresa la carambola su Maehle sventa la possibile zampata di esterno di Modric (3′) chiamata dall’ala alla sua destra, mentre è la scivolata di Gosens (9′) a metterci la pezza su Vinicius sugli sviluppi del quarto corner spagnolo. Arriva il momento di Ilicic (11′), il più avanzato nel 5-3-1 da trincea, al posto di Muriel, ma non si esce più, troppa fatica. Al ventesimo Modric tenta ancora d’esterno in asse con Isco e con lo scarico di Casemiro: mira alta. Centrale, al contrario, il calcio franco di Asensio (27′) in occasione del giallo speso da Gosens sull’esterno basso a destra. I nerazzurri sono una diga a nove molto efficace, tant’è vero che Kroos (34′) si riduce a cercare il sette da quasi trenta metri. A un poker dal novantesimo la beffa a giro di Mendy, sugli sviluppi del settimo corner nemico, su invito da sinistra del Pallone d’Oro 2018, e a tiro del cambio Josip-Malinovskyi dettato dal fatto che lo sloveno non teneva una palla che è una. Bravissimi lo stesso.

Simone Fornoni