Atalanta – Sampdoria 0-2 (0-0)
ATALANTA (3-4-1-2): Dajcar 6; Del Lungo 6 (40′ st Bernasconi sv), Hecko 6,5 (1′ st Berto 5,5), Ceresoli 6,5; Oliveri 6,5, Giovane 6,5 (19 st Panada 6), Zuccon 6, Renault (cap.) 6; Omar 5,5; Fisic 5,5 (1′ st Sidibe 5,5), Pagani 6 (19′ st Stabile 6). A disp.: Sassi, Chiwisa, Regonesi. All.: Massimo Brambilla 5,5.
SAMPDORIA (3-5-2): Saio 7; Villa 6, Paoletti 7, Bonfanti 6; Somma 6,5, Pozzato 6 (19′ st Sepe 6,5), Yepes (cap.) 6,5, Bontempi 6 (38′ st Bonavita sv), Bianchi 6,5; Leonardi 6,5 (20′ st Malagrida 6), Di Stefano 7 (47′ st Chilafi sv). A disp.: Tantalocchi, Napoli, Dolcini, Porcu, Catania, Gaffi, Vitale, Musso. All.: Felice Tufano 6,5.
Arbitro: Bordin di Bassano del Grappa 6,5 (Pinna di Oristano, Pilleri di Cagliari).
RETI: 15′ st Leonardi (S), 46′ st Di Stefano (S).
Note: mattinata leggermente velata, spettatori 50. Ammoniti Leonardi, Oliveri, Stabile e Panada per gioco scorretto, Yepes per proteste. Tiri totali 14-12, nello specchio 5-5, respinti/deviati 4-2, parati 5-3, legni 1-0. Corner 6-5, recupero 2′ e 5′.

Zingonia – Se hai la rosa spuntata, il Gasp ti porta via De Nipoti per fargli fare il vice Muriel domenica a Firenze e per di più non sfrutti le occasioni, sono dolori. La testa malandrina del 30 e il tap-in del terminale principe blucerchiato segnano il passo d’arresto per la Primavera dell’Atalanta, ferma in classifica dopo aver perso con la Sampdoria una seconda volta l’imbattibilità casalinga (con la Roma la precedente) a ruota del secondo successo esterno sul campo della Juventus. Mezzo tempo per uscire dal guscio, rischiando già di andare sotto al culmine del momento più felice, ed è la coppia palla inattiva-contropiede ad affossare i Brambilla-boys, che frenano bruscamente sulla strada dei playoff dopo sei risultati utili consecutivi. Mercoledì la rivincita sul campo dei Baciccia, a Bogliasco, nel quarto di Coppa Italia a Bogliasco sempre alle 11 del mattino. In campionato, prossimamente, due trasferte consecutive nel prefestivo, il Milan a pranzo e il Lecce di nuovo a mezza mattina alla prima di marzo, il 5.
Yepes apre le ostilità alzando il mancinone in scia della proiezione oltre il vertice di Bianchi che trova la sponda forse involontaria dalla prima linea. Ben più ficcante il doppio tentativo a cronometro raddoppiato (6′) del futuro apripista Leonardi e Somma, rispettivamente rientrando sul piede preferito sulla scorta del contropiede a due Yepes-Di Stefano e tagliando per avventarsi sul pallone radente quasi dal fondo del braccetto Bonfanti, eppure senza esito se non la difesa di Dajcar del palo di competenza, anche per la mira alle stelle del pendolino destro. Il bomber altrui guadagna la zolla in precedenza occupata occasionalmente dal partner per il tentativo in proprio ma non azzecca il tredici da fuori, attento com’è il portiere sloveno nel tuffo-salvezza in corner. Serve un altro paio cronometrico scarso per lo squillo nerazzurro numero uno, l’accarezzata della fronte di Pagani dal crossatore Oliveri dall’unico risultato della presa alta del fin lì inoperoso Saio, mentre di là la conclusione dal limite della seconda punta in asse col compagno dalla fascia al braccio non gira abbastanza.
Da metà frazione in poi, come passare dalla luna al sole, nel mattino velato al Centro Sportivo Bortolotti. Le grandi manovre dall’estremità di Giovane, fino al 25′, producono lo scavino con sponda di nuca di Omar per il sinistro di Fisic contrato in fallo di fondo da Paoletti, mediano riciclato dietro, che si ripete per murare la penetrazione del trequartista di turno ben dentro l’area con Zuccon in versione rifinitore. A un tiretto dalla mezzora la pretenziosa volée di seconda dell’interno ravennate, una manita d’orologio più tardi invece la volatona by Di Stefano lanciato lungo dal regista basso catalano: il baby baluardo è insuperabile nel rimanere freddo usando la gamba per tenere l’inforcata di occhiali.
Se a un amen dal quarantacinquesimo il 10 ospite ne sgancia un’altra delle sue, improvvisa quanto imprecisa e non incrociata, la ripresa stampa subito la traversa (aiutata dal guanto tra i legni) in faccia all’attaccante bergamasco (3′), salito in cielo per incornare l’ammollo di Ceresoli. Nel prosieguo, lo svedese-etiope non coglie l’attimo e Del Lungo gira debolmente. Attenzione, però, a Di Stefano che sbuca da destra (dopo l’ennesimo scambio di posizioni davanti) per la botta volante fuori misura, raggiunto dalla scodellata ancora del fuoriquota di Barcellona (8′). La new entry Sidibe, risoluore dal dischetto contro i bianconeri, il cui ingresso riporta Shakur in attacco, cozza contro il muro per poi porgerla all’accentrato laterale siciliano (12′) che la sparacchia, preludio alla doccia fredda sul secondo angolo nemico: Pozzato centra bene dalla bandierina sinistra, Leonardi la schiaccia, il rimbalzo fa impennare l’attrezzo di cuoio sotto il montante. Strozzato all’eccesso, al contrario, il rigorino in movimento dell’ivoriano scollinato il trentesimo su invito in corridoio di Oliveri: il guantato ligure stende la manona e riacciuffa la sfera. Bernasconi arriva al volo col piede debole sull’angolo da destra di Oliveri al novantesimo e sull’ultima ripartenza Sepe innesca da sinistra Malagrida, firmatario del 2-2 dell’andata il 19 settembre (Aquino, Omar e Chiwisa gli altri marcatori): la deviazione di Zuccon diventa uno smarcante preciso per il cannoniere di Tufano che appoggia a porta sguarnita. Esordio in categoria per Davide Stabile, attaccante del 2004.