Juventus – Atalanta 1-4 (0-2)
JUVENTUS (3-4-3): Vinarcik 6; Martinez 5,5 (1′ st Turco 7), Bassino 5,5, Gil 5,5; Savio 6 (14′ st Scienza 6), Ngana 6, Ripani (cap.) 7, Pagnucco 6,5; Florea 5,5 (1′ st Crapisto 7), Vacca 7 (14′ st Grosso 6); Pugno 6 (34′ st Biggi 6). A disp.: Fuscaldo, Firman, Domanico, Giorgi, Scarpetta, Owusu. All.: Paolo Montero 6.
ATALANTA (3-4-1-2): Pardel 7; Guerini 6,5 (1′ st Tornaghi 6), Comi 7, Obric 6,5 (7′ st Simonetto 6,5); Chiggiato 6,5, Colombo 6,5, Manzoni 7,5, Regonesi (cap.) 6,5; Bonanomi 6,5 (24′ st Riccio 6); Vlahovic 8 (36′ st Jonsson sv), Vavassori 7 (24′ st Castiello 6,5). A disp.: Sala, Bordiga, Armstrong, Martinelli, Capac, Cassa. All.: Giovanni Bosi 7.
Arbitro: Frascaro di Firenze 7 (Lisi di Firenze, Meraviglia di Pistoia).
RETI: 10′ pt Vavassori (A), 33′ pt e 27′ st Vlahovic (A), 15′ st Turco (J), 45′ st Manzoni (A).
Note: ammoniti Obric, Comi e Castiello per gioco scorretto. Occasioni da gol 15-10, tiri totali 22-13, parati 4-4, respinti/deviati 7-3, legni 2-0. Corner 6-1, recupero 2′ e 3′.

Vinovo (Torino)Vavassori (3 fin qui) batte un colpo, il rintocco doppio ce lo mette Vlahovic (ottovolante nella casella marcatori) col sinistro nel sette dettatogli dal ragazzo tra le linee e il destro su filtrante di Manzoni (3), che al novantesimo slalomeggia su invito di Castiello per il tocco sotto del trionfo, superando lo scoglio del dimezzamento di Turco svettando da calcio d’angolo nella ripresa. La Primavera dell’Atalanta pesca dall’anticipo prefestivo all’ora di pranzo il tris di vittorie consecutive, a ruota di quelle di Verona e col Monza, sorpassando l’avversario diretto in classifica, ora 17 punti a 16, per veleggiare in direzione playoff. Arrivederci ad Alzano il 25 novembre, sempre un sabato, sempre all’una, ospitando l’Inter per l’undicesima giornata.
Superato lo scoglio dello schema di Ripani disimpegnato con relativa facilità, a cronometro quasi triplicato (6′) è Bassino a stoppare Vlahovic in scia alla guizzante seconda punta nerazzurra. Fotocopia al 7′ di Martinez per sbarrare la strada a Bonanomi dopo il lavoro dell’italobrasiliano, che la sblocca di lì a molto poco, con la zuccata alta del partner offensivo sul cross di Regonesi dal fondo a metà del guado del taccuino, rientrando da sinistra per fare secco il braccetto dirimpettaio e Vinarcik nell’angolino.
Se la risposta bianconera è il giretto innocuo di Vacca a un metro dalla lunetta verso sinistra, scollinato il decimo, su apertura del compagno che detta da fermo e su azione, al quarto d’ora è la bandierina alta di Lisi a vanificare le grandi manovre da raddoppio, innescate dal recupero alto di Guerini per la doppia rifinitura di trequartista e primo marcatore a favore dell’ex Partizan, appollaiato per l’appoggio davanti al secondo palo col portiere fuori causa. Tutto inutile, come illusorie sono la lunga fuga di Colombo in capo a due lancette e la mini corsa di Bonanomi sfruttando il lavoro carsico di regista e centravanti, entrambe concluse da radenti privi di angolazione, il secondo più insidioso da dentro l’area e rintuzzato in due tempi.
Baby Madama c’è, prima del 2-0 della Baby Dea e anche in seguito. Oltre il ventesimo, Savio sbuca dalla palla a rientrare di Pagnucco senza indirizzare né incrociare, mentre al 23′ la schiena di Guerini impedisce alla mezza chilena di Pugno di pungere sugli sviluppi del gioco delle torri innescato proprio dalla juventino. Proprio il terminale di casa si vedrà dire di no da Pardel a un pokerino cronometrico dalla pausa sul solito lavoro del suo capitano tuttosinistro. Vacca, di suo, dopo aver lisciato un po’ di collo esterno (25′) si segnala per il tentativo numero due dietro invito di Ngana (lo stesso che aveva perso l’attrezzo su pressione del terzo di destra atalantino qualche manciatina prima), a un tiretto dal bis (36′, tuffo del polacco tra i legni), improvviso quanto prorompente, da mancino naturale a finisseur ambidestroide, e poi per la punizione da sinistra in faccia al bomber ospite (36′) oltre che per il sinistro a fil di duplice fischio.
Tra gli allarmi rossi mettiamoci pure il montante alto preso da Pagnucco col tiro cross al 44′. La pressione locale sfocia nel terzo corner, battuto da Ripani da destra, che coglie la fronte dell’attaccante new entry con Pardel a non trattenere la schiacciata dell’1-2. Segue una chance per parte, di Regonesi che schiaccia debolmente sull’unico angolo dei suoi (18′) e un paio di 2-2 falliti: Pugno, in asse con Crapisto, che detta tutti gli assalti, viene murato da Comi fino alla traversa piena del dimezzatore medesimo al 21′ durante una mischia furibonda. Sei corsette d’orologio e il geniale interno sinistro di giornata trova il corridoio sguarnito per l’ariete slavo che da posizione defilata verso destra battezza l’incrocio opposto. Simonetto fa le prove generali di quater (31′), Biggi di 2-3 (34′), entrambi da mancina, con conclusioni (specie la seconda, bloccata a terra) non ansiogene per i guantati. Sipario sul fantastico assolo manzoniano, letteratura applicata al calcio.