Leader in campo e fuori. 16 gol, capocannoniere del girone B di Eccellenza e un’annata da trascinatore quella di Andrea Ferré, autore, insieme al suo Villa Valle, di una stagione straordinaria, partito in sordina ma esploso da novembre in poi, in una striscia di risultati e prestazioni che hanno permesso alla corazzata di Tarchini di agganciare la zona playoff con una rimonta strepitosa. Posizione che il Villa non ha la minima intenzione di mollare da qui sino al termine della stagione. Ultimo, in ordine cronologico, il colpaccio sul campo del Verdello, quarto in classifica, espugnato 2-3 al termine di una gara che ha evidenziato una prova di forza, convincente e a tratti dominante. Ferré è stato costretto a seguire i suoi compagni dalla panchina, a causa di un infortunio ai flessori che lo terrà lontano dal campo e dalla sua maglia numero 9 per qualche settimana, ma non ha perso occasione per esaltare staff tecnico e compagni, artefici di un’impresa che può pesare enormemente nell’economia del campionato: “Queste sono le vittorie che danno ancora più convinzione e rafforzano l’autostima di un grande gruppo. Un gruppo che, nonostante una serie di importanti defezioni, è sempre in grado di alzare l’asticella; come testimonia il nostro ruolino di marcia, soprattutto in trasferta, dove abbiamo raccolto più punti di tutti”. Il focus del bomber classe 91 si sposta poi sulla classifica che ora recita terzo posto, a -2 dal NibionnOggiono e a nove lunghezze dal fuggitivo Sondrio: “Il secondo posto rimane un obbiettivo concreto, mentre per quanto riguarda la promozione diretta devo ammettere che il Sondrio sta viaggiando ad un ritmo elevato e il tesoretto di punti che ha tra le mani profuma di ipoteca sulla passaggio diretto in Serie D”. Gli elogi dell’attaccante si estendono anche allo straordinario lavoro del presidente Castelli e della dirigenza, che in questi anni hanno permesso al Villa di disputare campionati in successione sempre al vertice, sempre competitivo; con l’auspicio che siano proprio i suoi gol a coronare quel sogno chiamato Serie D.
Michael Di Chiaro