“La società A.S.D. Villa d’Almè Valbrembana, dopo le notizie (inesatte) apparse sia su alcuni organi di stampa che sui social media, desidera comunicare di voler prendere la distanze e condannare gli episodi di violenza accaduti nel corso della partita di domenica 26 Febbraio 2017, 22ma giornata del Campionato di Eccellenza, girone B, con la USD Cisanese, prima del triplice fischio finale. Certi comportamenti non rispecchiano sicuramente la nostra visione del calcio perchè con il calcio non hanno niente a che vedere. Tali episodi non hanno nulla a che vedere nemmeno con i valori che, ne siamo certi, anche la Società USD Cisanese condivide. Vogliamo comunque rimarcare (senza innescare ulteriori polemiche) che l’aggressione al nostro giocatore è avvenuta durante l’incontro e prima del triplice fischio e che nulla è avvenuto dentro e fuori gli spogliatoi a fine gara, grazie anche alla collaborazione dei Dirigenti di entrambe le Società. Auguriamo al giocatore Manuele Sorti una pronta guarigione, anche se la prognosi è di 10 giorni, chiediamo ufficialmente scusa ai suoi familiari per lo spavento provato in occasione dell’episodio. Le scuse della ASD Villa d’Almè Valbrembana vanno anche ai propri sostenitori, testimoni dell’accaduto. Confidiamo che vengano presi i giusti provvedimenti nei confronti del responsabile, da parte della USD Cisanese e degli organi preposti, affinché non si debba in futuro commentare episodi simili, ma soprattutto sia da monito a quanti affidano alla violenza la soluzione delle proprie idee”.
Con questo comunicato, il Presidente dell’A.S.D. Villa d’Almè Valbrembana, Piergiorgio Castelli, ha chiarito la posizione della società riguardo l’aggressione nei confronti del proprio tesserato Manuele Sorti durante il match di campionato disputato domenica scorsa con la Cisanese, terminato sul 3-3.
Lo stesso giocatore ha espresso poi il suo pensiero sull’accaduto: “Al momento del gol convalidato nel finale dal guardalinee, Bonacina è venuto di corsa da me per chiedere che andassi dal direttore di gara a dire che il pallone non era entrato: non sapendo però le motivazioni reali di questa scelta arbitrale, non mi sono mosso. Passati pochi secondi allora, Bonacina mi ha tirato un pugno in faccia provocandomi uno svenimento in campo: il massaggiatore mi ha fortunatamente estratto la lingua dalla gola salvandomi la vita davanti a mia moglie, a mia figlia e mio padre che erano presenti in tribuna. Ora ho una prognosi di dieci giorni. La cosa più umiliante è stata quella di leggere la cronaca della gara e non trovare il reale svolgimento dei fatti, senza dimenticare il voto in pagella non veritiero (7) assegnato a Bonacina: la ciliegina sulla torta su una giornata da dimenticare di fretta, soprattutto con un pensiero alla mia famiglia”.
Norman Setti