In seguito al rinvio della sfida tra Villa Valle e Crema, il presidente Piergiorgio Castelli si è lasciato andare ad un lungo sfogo sulla pagina Facebook del club giallorosso, circa le condizioni a dir poco difficoltose nella quale stanno versando tutte le società di Serie D:

Ancora una volta dobbiamo dare conto del pressapochismo delle istituzioni del calcio dilettantistico (e non solo). A poche ore dalla ripresa – più volte rimandata – del campionato di Serie D, siamo stati costretti a chiedere il rinvio della partita per il “bidone” che ci ha tirato la “convenzionata” della Federazione, incaricata di fare i tamponi, che attesa al Centro Sportivo questa mattina alle 9.00, non si è presentata senza motivo. Stiamo cercando di contrastare il Covid-19 adottando tutte le misure possibili, ma questa gestione del movimento da parte dei vertici della Categoria, davvero non la capiamo. Non c’è comprensione per la nostra condizione dilettantistica. Siamo costretti a fare i conti con un protocollo simile a quello dei professionisti di Serie A, senza i loro benefici, senza sovvenzioni da chi ha riscosso per intero le migliaia di euro di iscrizioni dello scorso anno (interrotto a febbraio) e di quest’anno. Stiamo affrontando sforzi enormi, sostenendo tutte le spese, senza i ricavi della biglietteria e del bar, senza avventori, senza i nostri tesserati e senza le loro famiglie, ma la Serie D deve andare avanti, per bilanciare promozioni e retrocessioni delle categorie superiori, ma così facendo avanti non va. C’era l’estate del liberi tutti, dei ristoranti, della movida, della Sardegna, delle spiagge, delle discoteche e dei negazionisti e anche noi abbiamo cominciato ad allenarci il 6 agosto e a oggi, 12 dicembre (117 giorni dopo) siamo riusciti a giocare solo 6 gare: DICO 6 partite ufficiali, spendendo l’equivalente di quattro mesi di attività agonistica, oltre alla spesa per contrastare il virus ormai arrivata a superare abbondantemente i 15.000 euro. Fare calcio è diventato ormai (quasi) impossibile, ma stiamo tenendo duro per i nostri piccoli, per i nostri giovani tesserati che, con le loro famiglie, continuano a incoraggiarci nella speranza di ricominciare e agli sponsor, che non ci hanno abbandonato. No non siamo eroi, siamo solo dei volontari con una grande passione per lo sport che cercheremo di portare avanti, con la convinzione che è il virus il grande nemico, non chi ci governa. Nella speranza che le istituzioni, a tutti i livelli, ricevano quel lampo di genio tanto auspicato, noi restiamo in attesa di ricominciare e in attesa dei ristori. Mercoledì pomeriggio, forse, “espleteremo” il compito di disputare l’incontro con il Crema. Quello che solitamente è una festa (indipendentemente dal risultato) sta diventando un supplizio, una “marchetta” a beneficio degli almanacchi del calcio che dovranno annotarne il risultato. Quando tutto questo sarà finito, qualcuno sarà chiamato a dare conto di questo scempio, a dare conto della scarsa capacità di interpretare il ruolo di rilievo, della mancanza di talento che cerca di nascondere dietro imbarazzanti silenzi a semplici domande, fatte da semplici persone che si trovano di fronte all’evidente inadeguatezza di coloro che li devono rappresentare“.

Michael Di Chiaro