Atalanta – Lazio 0-2 (0-0)
ATALANTA (3-4-2-1): Gollini 6; Masiello 6,5, Palomino 7, Djimsiti 6,5; Hateboer 6, Freuler 5,5, de Roon 6,5 (40′ st Pasalic sv), Castagne 7 (40′ st Gosens sv); Gomez (cap.) 6,5, Ilicic 6; Zapata 6 (39′ st Barrow sv). A disp.: 1 Berisha, 31 Rossi, 23 Mancini, 41 Ibañez, 78 Delprato, 7 Reca, 22 Pessina, 70 Colpani, 17 Piccoli. All.: Gasperini 6,5.
LAZIO (3-5-2): Strakosha 6,5; Luiz Felipe 6, Acerbi 7, Bastos 5,5 (35′ pt Radu 6,5); Marusic 5,5, Parolo 6, Lucas Leiva 6, Luis Alberto 6 (34′ st Milinkovic-Savic 7), Lulic (cap.) 6,5; Correa 7, Immobile 5,5 (21′ st Caicedo 6,5). A disp.: 22 Guerrieri, 24 Proto, 13 Wallace, 4 Patric, 14 Durmisi, 27 Romulo, 25 Badelj, 32 Cataldi, 30 Neto. All.: S. Inzaghi 6,5.
Arbitro: Banti di Livorno 5,5 (Vuoto-Manganelli, IV Maresca; Var Calvarese e Peretti; riserva Marrazzo).
RETI: 37′ st Milinkovic-Savic (L), 45′ st Correa (L).
Note: serata piovosa e fredda, terreno leggermente pesante. Spettatori 55 mila circa. Ammoniti Bastos, Masiello, Lulic, Zapata, Lucas Leiva, Freuler e Marusic per gioco scorretto. Var: 1 (silent check al 26′ per il mani di Bastos sul tiro di de Roon) Corner 8-3, recupero 1′ e 6′.

Roma – Tre cambi forse tardivi in un match sul filo della tensione in cui esprimere il miglior calcio era impossibile, un po’ di sfortuna, una Lazio che si tiene per il finale il jolly chiamato Sergej e per l’Atalanta sfuma il primo grande obiettivo annuale, riportare la Coppa Italia in bacheca dopo il lontano trionfo del 2 giugno 1963. I capitolini, ordinati e cinici quanto basta, pur privi di fantasia, hanno retto meglio lo sforzo alla distanza contro i bergamaschi, che domenica devono difendere il quarto posto in campionato rendendo visita alla Juventus. Peccato per i 22 mila tifosi al seguito.
Partenza sprint sulla catena di sinistra inanellata da Djimsiti, con Gomez a scambiare con Ilicic (2′) per poi esplodere un sinistro defilato e centrale, mentre di là Acerbi (14′) incrocia con la sommità del capo la traiettoria dalla bandierina sinistra di Luis Alberto. Tra anticipi e contrasti nemmeno troppo duri, nessuna delle contendenti riesce a sbrogliare la matassa di una manovra prevedibile quando non imprecisa nell’ultimo passaggio, oppure in fase conclusiva, vedi Leiva che al 23′ la schiaccia di mento sul cross a rientrare di Lulic, finché i nerazzurri non ne confezionano un tris in pochi secondi intorno al 25′. La punizione a due Freuler-Gomez innesca la sponda di petto di Djimsiti per la spaccata di de Roon (Bastos, già ammonito, coglie la sfera con la mano alta) che colpisce il palo alto alla destra di Strakosha, quindi il difensore albanese tira addosso al perno biancoceleste e Zapata di testa non riesce a indirizzare nello specchio. Banti non è in giornata e lo conferma al 37′ quando ammonisce Masiello per un fallo inesistente su Correa. A una cinquina dalla pausa, sugli sviluppi di un piazzato veloce del Papu, Ilicic (toccato duro da Luis Alberto) ammolla di destro per la fronte imperfetta del colombiano.
Dea a spron battuto al rientro dal tunnel: al 3′ Gomez scodella dal centrosinistra per lo stop con appoggio all’indietro di Duvan, la stoccata radente di Castagne è rintuzzata in due tempi dal portiere laziale. Non che succeda granché, la tensione è palpabile e le due squadre non vogliono farsi cogliere scoperte. Al 25′ Correa sfugge a Djimsiti, Palomino in scivolata mette in fallo di fondo. Nemmeno sessanta secondi e Caicedo, cambio dello spento Immobile, s’infila tra l’argentino e il belga trascinandosi la palla oltre la linea. Al 31′, dopo il rovesciamento di fronte de Roon-Castagne suggerito dallo sloveno, Gomez si gira dal fondo e col mancino scheggia l’incrocio alto. Milinkovic-Savic, il recuperato-lampo dall’infortunio, è la mossa rimasta in canna fin lì e alla prima occasione svetta da calcio d’angolo di Leiva anticipando Djimsiti con una palombella di piena fronte che si spegne a scendere sul palo lontano. Il Gasp ne butta tre in campo, Gollini cala la saracinesca su Correa (41′, scambio con Caicedo), ma alla seconda chance verso il novantesimo la ripartenza di quest’ultimo su rinvio del compagno di linea non perdona. Sull’ultimo corner a favore, al 3′ di recupero, Gomez si gira ma non la mette. Fine del sogno number one, ora resta la qualificazione alla Champions League.
S.F.