CAGLIARI – E’ una caduta rovinosa, arrivata nel finale di partita e quindi ancora più amara, se non inattesa. E’ la decima sconfitta del campionato, di cui ben sette fuori casa. Troppe per cullare sogni di gloria. Il Cagliari vince di misura ma con merito grazie alla sua consolidata caparbietà e volontà di risalire nei momenti bui di una partita. Nella prima mezzora una sola squadra in campo, l’Atalanta che, passata in vantaggio con Scamacca, stava sgretolando un Cagliari annebbiato e in balìa dei nerazzurri. Po il pari di Augello, nella prima e unica azione da gol del primo tempo, ha rivitalizzato i rossoblù, complice una Dea sbadata e pasticciona.

Le ferite di Firenze sembravano rimarginate in fretta, invece si sono riaperte e sono ancor più sanguinanti perché adesso la corsa verso un posto in Champions League si complica pericolosamente. Anche perché, almeno dopo le ultime due recenti prestazioni, si ha l’impressione che l’Atalanta cominci a patire lo stress di troppe partite e alla vigilia della trasferta ad Anfield non è un bel segnale. Ma non può essere un cambio di modulo di Ranieri, dal 30’ del primo tempo (da 4-3-2-1 al 5-3-2), a scarnificare le certezze atalantine. Eppure l’andamento di Cagliari-Atalanta è stato proprio così. Insomma, rossoblù con un gran cuore che certifica il loro stato d’animo di forte agonismo come dicono i dati: hanno collezionato ben 16 punti da situazioni di svantaggio.

Nell’Atalanta torna Toloi dal primo minuto dopo un’assenza che risale al 22 ottobre scorso (Atalanta-Genoa) in campionato e al 9 novembre (1-0 allo Sturm Graz in casa) in Europa League, Zappacosta e Hateboer laterali, in mezzo Ederson e De Roon, Koopmeiners trequartista, in attacco Lookman e Scamacca. Nel Cagliari Nandez arretrato al posto di Zappa, poi a centrocampo Deiola con Makoumbou e Sulemana, quindi Oristanio e Gaetano alle spalle di Shomurodov. E’ subito e solo Atalanta che comincia con determinazione e aggressività, i nerazzurri vincono tutti contrasti e spingono in avanti, il Cagliari fatica a raccapezzarsi. Il gol nerazzurro è nell’aria e arriva dopo meno di un quarto d’ora: da sinistra Koopmeiners lancia Lookman che apre al centro, Scamacca anticipa Dossena e infila Scuffet. Poi tocca a Lookman sciupare un’altra occasione d’oro.

Atalanta a tutto campo con Koopmeiners libero di affondare, con i suoi movimenti, il gioco del Cagliari. Ranieri se ne accorge in fretta e cambia modulo: difesa folta, centrocampo che non lascia più scampo ai nerazzurri, Koop bloccato da Suleimana mentre Augello spinge dalla parte di un pallido Hateboer. Cagliari protesta per un presunto contrasto tra Hateboer e Mina, non c’è rigore secondo il Var. Atalanta spiazzata in avanti, Gaetano riesce a lanciare Shomurrodov che salta Toloi ed appoggia ad Augello: l’ex pontesampietrino arriva a tutta velocità, dimenticato da Hateboer, e batte Carnesecchi.

Nel secondo tempo si aspetta una reazione atalantina soprattutto quando arrivano i cambi: Bakker, a sua volta sostituito nel finale da Ruggeri, per Hateboer, Touré per Scamacca e De Ketelaere per Koopmeiners. Invece non succede proprio niente, il gioco si fa sporco con continui falli ed errori tecnici da una parte e dall’altra. Il Cagliari non perde coraggio, anzi tiene testa ai nerazzurri, sempre più pallidi e senza spunti. Per la verità ne nascono un paio, piuttosto invitati, ma Tourè spreca. Ranieri fiuta il colpo e manda in campo Luvumbo e Viola. E il gol della vittoria viene costruito proprio da loro due: cross dalla destra dell’angolano, il calabrese anticipa di testa Toloi e Djimsiti e porta al successo il Cagliari. La partita finisce con De Roon e Zappacosta, poi sostituito da Holm, ammoniti: già diffidati, salteranno entrambi la sfida col Verona.

GIACOMO MAYER