Avanti, l’avventura continua a Marsiglia. L’Atalanta coraggiosa, indomita, sempre in partita non si fa abbattere dal Liverpool arrivato a Bergamo con intenzioni minacciose. Eppure la partita ha avuto un prologo da brividi perché dopo soli quattro minuti su cross di Alexander Arnold Ruggeri si opponeva con il braccio largo, inevitabile il calcio di rigore fischiato subito da Letexier e trasformato in modo impeccabile da Salah. In pratica il primo tempo dei nerazzurri è stato in ostaggio di questo gol che, immediatamente, ha ridato speranze al Liverpool. Che, da subito, ha messo in pratica le sue peculiarità: velocità, intensità e movimenti senza concedere punti di riferimento agli avversari. Poteva starci il tracollo perché i nerazzurri faticavano a prendere le misure, costretti sempre più spesso ad indietreggiare e a subire le avanzate spericolate dei reds che praticamente giocavano con due registi: Mac Allister un po’ più indietro e Szoboszlai più avanti che veniva preso in consegna un po’ da Ederson e un po’ da Kolasinac. E poi gli inserimenti di Alexander Arnold sia da esterno che da centrocampista aggiunto. E qui si notavano le difficoltà di Ederson e di Koopmeiners e una certa confusione da parte di Ruggeri. Non solo, aumentavano le palle perse in mezzo al campo con qualche errore tecnico di troppo. Comunque la difesa nerazzurra reggeva con De Roon onnipresente, alla fine si merita la palma del migliore in campo in senso assoluto insieme a Musso. Il Liverpool, grazie al vantaggio, attaccava senza mai fermarsi mentre Allison poteva permettersi di guardare i compagni anche perché nell’unica occasione Miranchuk, su pregevole assist di Scamacca, s’allungava troppo il pallone. C’è anche il gol di Koopmeiners ma annullato per evidente fuorigioco. Quindi per il portiere brasiliano nient’altro. Diversamente e duramente l’impegno serale di Musso, attento e puntuale nelle uscite e anche graziato da Salah che ha sprecato il 2-0 con un pallonetto irragionevole con Klopp che, dalla panchina, ha guardato con incredulità. Non poteva immaginare che un fuoriclasse come l’attaccante egiziano sciupasse quell’occasione. Buon per l’Atalanta. Prima del gol fallito anche uno strepitoso intervento salvifico di Djimsiti al termine di una triangolazione partecipata da tutti e tre gli attaccanti: Gakpo, Diaz e Salah. Quando gli arrivava un pallone decente Scamacca cercava di giocarlo di sponda o di offesa ingaggiando un duello senza limiti con Konatè. Il primo tempo si concludeva con la netta superiorità del Liverpool con l’Atalanta in soggezione ma non impaurita e decisa a replicare. Nel secondo tempo i nerazzurri prendevano subito e bene le misure e costringevano, a loro volta, i giocatori del Liverpool a sbagliare e a diminuire la loro intensità. Anzi più passava il tempo, più l’Atalanta riconquistava la sua autorevolezza tattica con raddoppi ed incursioni puntuali, seppure senza conclusioni pericolose. Di sicuro i cambi di Klopp: Jota, Elliott e Nunez al posto di Salah, Szobozlai e Diaz, davano maggior vigore agli atalantini perché erano già riusciti ad imbrigliare gli avversari, incapaci di giocare come nel primo tempo. De Roon in mezzo recuperava ed impostava, si svegliava Koopmeiners e le incursioni di Zappacosta cominciavano a ferire il fianco sinistro del Liverpool e le occasioni non mancavano. Non è arrivato il gol del pari ma le offensive, che crescevano a vista d’occhio, infondevano nell’animo del Liverpool inanità e insicurezza. L’Atalanta arrivava al terzo minuto di recupero in attacco e con netta supremazia. Poi la festa con un popolo nerazzurro meraviglioso che ha incitato la squadra dal primo minuto all’ultimo. Uno spettacolo nello spettacolo.
Giacomo Mayer