DUBLINO – Un trionfo, un’apoteosi. L’Atalanta conquista l’Europa League che nessuna squadra italiana aveva mai portato in patria. Protagonista assoluto dello spettacolo Ademola Lookman autore di una strepitosa tripletta. Ha fulminato da solo la difesa del Leverkusen ,anzi per dirla meglio tutta l’intera la squadra di Xabi Alonso. Dopo cinquantuno partite da imbattuti i tedeschi sono stati abbattuti da un’Atalanta che è stata ad dir poco mostruosa. Un successo, una conquista vera e propria che viene da lontano ed è stata costruita dopo una stagione che si è sviluppata ed è fiorita, in modo perentorio, in questa fredda primavera. Da Lisbona fino stasera a Dublino. Ha battuto i campioni di Portogallo, i campioni d’Austria, lo sono diventati settimana scorsa, il mostro sacro come il Liverpool di Klopp con un capolavoro simile a quello di Dublino, l’ostico Olympique di Marsiglia e, infine, gli imbattuti campioni di Germania, temuti quel tanto che serve, mentre Gasperini conduceva i suoi anche in campionato alla conquista di un posto in Champions. Sì, anche la delusione della sconfitta in Coppa Italia è stata utile, utilissima per preparare l’assalto al Bayer Leverkusen. E poi il capolavoro tecnico e tattico costruito dal maestro del gioco del calcio Gian Piero Gasperini con una strategia perfetta. Ha messo in atto un attacco sfrontato e coraggioso verso la parte debole dei rossoneri renani schierando, nello stesso tempo, lo strepitoso Lookman, il magnifico De Ketelaere e un generoso Scamacca con la decisa partecipazione di tutti gli altri: vale a dire una difesa perfetta che nel primo tempo ha esaltato Kolasinac, poi uscito per infortunio e sostituito da un ottimo Scalvini, con Hien e Djimsiti impeccabili, la seconda giovinezza di Zappacosta, dal quale è nato l’assist del primo gol di Lookman, Ruggeri attento a non farsi abbindolare dallo scattante Frimpong, Ederson e Koopmeiners, autentici artefici del centrocampo, pronti e svelti ad oscurare i timidi Xhaka e Palacios, che ha vinto il mondiale con l’Argentina, e poi ci hanno pensato De Ketelaere e soprattutto Lookman a scardinare il Leverkusen. Scamacca ha avuto un avvio un  po’ complicato ma il suo assist è stato determinante per il 3-0 di Ademola. In porta Musso, poco impegnato, attento e sicuro. Veramente una macchina perfetta, una squadra intelligente, niente di artificiale. Costruita e plasmata dal Socrate contemporaneo, Gian Piero Gasperini. Tutto questo si è avverato perché la famiglia Percassi e Steve Pagliuca sono la “società” Atalanta. Gasperini stupisce e non è una novità con la formazione: è la logica dei suoi dettami tattici e di conseguenza decide di opporre alla velocità e al palleggio del Leverkusen Scamacca, De Ketelaere e Lookman, vale dire quarantasei gol complessivi, tanto per spaventare la difesa dei rossoneri renani. A sua volta Xabi Alonso sembra mischiare le carte da gioco con uno schieramento di movimento e di palleggio, senza un centravanti vero ma attaccanti mobili, nella scheda dell’Uefa Stanisic nel braccetto difensivo di destra, Hincapie esterno sinistro alto. Invece non è così perché il trio difensivo è formato da Tapsoba a destra, Tath in mezzo, Stanisic è alle spalle di Frimpong, a sinistra Grimaldo, in mezzo Palacios e Xhaka con Wirtz libero di muoversi sul fronte offensivo, attaccante Adli. Il primo tempo dei nerazzurri è stratosferico, in campo dominano nei duelli e con feroce furore agonistico che annichilisce la squadra tedesca. Da subito Ederson e Koopmeiners tolgono il respiro a Xhaka ed a Palacios. E’ Lookman l’attaccante che distrugge la difesa del Leverkusen . Al 12’ Koopmeiners, sull’estrema destra, recupera un pallone, appoggio a Zappacosta che mette in mezzo, dormono i tedeschi, Lookman fulmina Kovar. C’è solo una squadra in campo, è la Dea, il Leverkusen è intimidito dall’aggressività nerazzurra. Koopmeiners ed Ederson non solo chiudono i varchi ma costringono Xhaka e compagni ad arretrare e a non trovare il bandolo del gioco, altro che palleggi, altro che velocità. E così arriva al 26’ il raddoppio: lancio di Kovar, sbuccia Wirtz, parte Lookman che lascia di sasso Xhaka e infila il portiere del Leverkusen. Da non credere. I rossoneri ci provano con Grimaldo, fino a quel momento fuori dal gioco, ma il suo timido pallonetto finisce tra le braccia di Musso. Tira aria di 3-0 con Cdk, il suo tiro costringe Kovar ad una paratona. Nella ripresa Xabi Alonso toglie Stanisic e inserisce Boniface, un attaccante, Gasperini è costretto a sostituire Kolasinac con Scalvini. L’Atalanta ha il compito, adesso, di controllare la partita e concede un po’ di spazio ai tedeschi. I loro tentativi di rimonta sono velleitari e non creano problemi all’Atalanta. Stavolta l’ennesimo ribaltone non riesce, dopo 51 partite senza perdere. Entra Pasalic per Cdk. Il gioco è spezzettato, un po’ di falli da una parte e dall’altra, qualche ammonizione (Zappacosta e Koop, nel primo tempo Scamacca e Djimsiti) ma l’arbitro Kovasc mantiene il controllo. Poi alla mezzora arriva il 3- 0, cambio di campo di Scamacca per Lookman che controlla, salta Tapsoba, che si ricorderà a lungo dell’anglonigeriano, e batte per la terza volta il portiere del Leverkusen. C’è tempo per Hateboer e per Toloi, poi per Tourè. Infine la festa che dura tutta la notte.
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