Non solo in campionato, addirittura anche in Champions la pareggite acuta ammorba l’Atalanta. Un altro zero a zero nel pantheon delle occasioni buttate al vento. E anche col rischio di subire la beffa perché Carnesecchi ha salvato la patria almeno in un paio di occasioni e lo Slavia Praga si è rivelato una squadra che non lascia nulla di intentato. E servono sempre gol e anche punti preziosi perché la Champions , al minimo errore, ti castiga. Se la Dea voleva vincere, la squadra ceca non è stata da meno. Comunque in Champions non c’è tempo da perdere, le occasioni vanno trasformate in gol perché si finisce con un immenso rammarico anche se in classifica la Dea è al diciassettesimo posto ma non basta. Le notti di Champions non sono tutte uguali. Certo l’atmosfera, i colori e le emozioni sono uniche, e ieri sera non è bastato “Light My Fire” dei Doors. ma poi c’è il campo che stabilisce la verità, quasi sempre. E il verdetto è impietoso: i nerazzurri hanno fallito almeno sei occasioni (Kossounou, Krstovic due volte, Lookman, Sulemana e Scamacca) quasi a tu per tu con Markovic, il portiere avversario. Juric ripropone Kossounou, affida il centrocampo alla coppia De Roon-Ederson, conferma i laterali e in avanti propone il trio De Ketelaere-Lookman-Krstovic. Trpisovsky cambia il portere Markovic al posto di Stanek e rispetto alla sconfitta con l’Inter ne sostituisce ben cinque. Scelte che gli danno ragione. Dunque, l’Atalanta vuole la seconda vittoria consecutiva, lo Slavia non vuole perdere. Si gioca, quindi, a gran velocità con l’intenzione di offendere nell’area avversaria. Così non mancano gli improvvisi cambi di fronte. La Dea si trova subito con un regista d’attacco in forma ed ispirato, Charles De Ketelaere, mentre in mezzo al campo Ederson è incontenibile soprattutto con le sue accelerazioni improvvise. Saranno loro due i migliori dell’Atalanta: il belga crea palloni d’oro per i compagni, il brasiliano imposta e riparte spaccando in due la squadra ceca. Eppure c’è un ma. I palloni d’oro che regala sia a Lookman che a Krstovic sono gettati al vento. Vale a dire sprecati per esaltare Markovic. Succede al 13’ quando CDK lancia Kossounou che, tutto solo, si fa parare il tiro. In un minuto, tra il 27’ e il 28’ Krstovic spreca una combinazione CDK-Zappacosta, poi Krstovic si ripete quando ha sui piedi il pallone da spedire in rete, invece il tiro finisce in Curva Morosini. Nella sagra degli errori si mette in risalto anche Lookman che fallisce due palle gol. Nel frattempo lo Slavia ha sempre cercato di rispondere con i movimenti che creano pericoli da parte di Kusej. Sempre in movimento su tutti i fronti, sempre lesto a servire il “Maciste” Chory che, per fortuna spreca, imitato da Mbodji. Invece tocca a Carnesecchi evitare la beffa con una paratona, in mezzo ad una selva di gambe, su tiro di Moses.
Nella ripresa subito Zalewski al posto di Bernasconi, che ha patito proprio Moses. Tocca ancora a Carnesecchi salvare il risultato sventando una punizione di Provod. Non cambia molto il secondo tempo: l’Atalanta attacca, lo Slavia risponde anche se crescono i nerazzurri. Entrano Sulemana e Scamacca per Lookman e Krstovic. Entrambi falliranno altrettante palle gol: il ghanese s’impappina davanti al portiere su lancio d CDK, il centravanti atalantino di testa cross di Zalewski. Senza dimenticare la spettacolare parata di Markovic al 41’ della ripresa quando è riuscito a spedire in angolo su un altro mirabile lancio di De Ketelaere. Al fischio finale del mediocre arbitro spagnolo De Burgos, tutti infelici e scontenti. I nerazzurri di più.
Giacomo Mayer
giovedì 23 Ottobre 2025

