L’attesa è terminata. Con la trasferta di San Siro, casa Milan, comincia l’età della ragione per l’Atalanta: in quindici giorni, e per ora fermiamoci qui, cinque partite tutto ad alta densità tecnica, tattica ed emozionale. Dopo i rossoneri, mercoledì, sempre al Meazza, l’Inter, quindi il Bologna a Bergamo, il rinnovato scontro con lo Sporting Club de Portugal e la sfida di Torino con la Juventus. “Uno alla volta per carità”, implorava Figaro nel “Barbiere di Siviglia”. Lo sta imitando Gasperini che vuole indirizzare il suo pensiero e quello dei suoi giocatori partita dopo partita e lo ha confermato nella conferenza stampa di oggi pomeriggio.
Domani sera tocca al Milan. I nerazzurri hanno incontrato la squadra di Pioli già due volte con altrettante vittorie: a Bergamo il divino tacco di Muriel ha fatto esplodere il Gewiss Stadium col 3-2 finale, a San Siro, turno secco di Coppa Italia, la doppietta di Koopmeiners dopo il vantaggio di Leao. Lasciamo stare proverbi e detti popolari, il terzo confronto è ancor più significativo per le due squadre: il Milan sta pedinando la Juventus per conquistare un secondo posto che ha sempre il suo valore, l’Atalanta vuole dare una piattaforma solida e stabile al quarto posto per eludere la concorrenza dell’agguerrito Bologna, atteso a Bergamo domenica prossima. Non solo questo, perché Milan e Atalanta per le loro caratteristiche tecniche e tattiche promettono una sfida che appassiona gli amanti del calcio con gol in discreta quantità anche perché, in fatto di gol, una, l’Atalanta a quota 47, tallona l’altra, il Milan, a quota 49 mentre è più ampio il margine difensivo: nerazzurri 23 gol subiti, rossoneri 31. E forse la differenza è proprio nelle diverse retroguardie. Sempre meno gol subiti da Carnesecchi mentre non è così per Maignan che tra campionato ed Europa League, in pochissimi giorni, ha incassato ben sette gol. Ecco, la difesa del Milan traballa spesso e volentieri, anche domani sera Pioli non potrà cambiare granché: gioca a quattro ma con Hernandez che ha il compito di legarsi a Leao per creare una zona di sinistra letale. L’Atalanta si presenta al Meazza senza problemi di formazione, solo Palomino non è convocato mentre si rivede Lookman che, con ogni probabilità comincia in panchina. Carnesecchi in porta, i soliti noti in difesa (Scalvini-Djimsiti- Kolasinac), a destra Holm, a sinistra ballottaggio tra Zappacosta e Ruggeri, tenendo presente che in programma c’è anche la partita con l’Inter, in mezzo al campo De Roon ed Ederson. Poi l’attacco: non è fuori luogo un trio composto da Koopmeiners a destra, Pasalic a sinistra con De Ketelaere in mezzo senza dimenticare Miranchuk o Scamacca.
Giacomo Mayer