BOLOGNAL’Atalanta crea le occasioni da gol, almeno quattro, il Bologna, invece, sfrutta un calcio d’angolo e va in rete con Ferguson a quattro minuti dal termine regolamentare. I rossoblù, fortunati e vincenti, adesso hanno cinque punti di vantaggio e la Dea ha collezionato la settima sconfitta, un’enormità. Eppure i nerazzurri non sono stati inferiori agli avversari, anzi. Ma Lookman, Ederson e De Ketelaere sono stati teneroni di fronte al redivivo Skorupski, oltre ad un clamoroso salvataggio di Freuler, e quando la partita sembrava indirizzata verso il pareggio, risultato che sarebbe stato stretto ai nostri beniamini, ecco la sorpresa col gol di Ferguson con la complicità di Scalvini ma soprattutto di Carnesecchi, esco o non esco sul palo di sinistra. Mancavano sei minuti compresi quelli di recupero. Ma non c’è stato niente da fare.

Dunque una partita dai mille incroci tra Bologna e Atalanta, nell’oggi come nel passato recente e remoto. Thiago Motta è un discepolo di Gasperini: nella scorsa stagione, rimastoci male per i gol di Koopmeiners e di Hojlund al Dall’Ara, a Bergamo invece aveva impartito una lezione di gioco ai nerazzurri, riprovandoci con fortuna nel sabato pomeriggio prenatalizio per un quarto posto eccezionale. Se l’italo-brasiliano sorride e gode deve ringraziare Giovanni Sartori, altro ex atalantino, ancora l’uomo dei miracoli anche sotto la Garisenda come dentro le Mura di Bergamo e non è un caso che sia riuscito a riportare in Italia Remo Freuler, tra gli ex c’è anche Riccardo Orsolini, attualmente in stand by; tra i “c’era una volta” anche Musa Barrow, emigrato in Arabia Saudita e tornando indietro negli anni non si possono dimenticare Beppe Savoldi e Marino Perani, come segretario generale un altro ex: Luca Befani. Queste le premesse prima del fischio d’avvio di Rapuano.

Nell’Atalanta si nota la conferma tra i pali di Carnesecchi, ormai promosso titolare, il rientro dal primo minuto di Kolasinac, Hateboer a destra e la coppia d’attacco De Ketelaere-Lookman. Il Bologna con il ritorno in porta di Skorpuski, a sinistra Lucumì e a centrocampo Moro e l’ex Freuler. E allora un duello tra amici: De Roon e Freuler che è stato a distanza perché le marcature, a centrocampo, variano a secondo delle posizioni dei rossoblu. Comincia il Bologna con il suo palleggio efficace ma non fa paura. L’Atalanta è attenta e organizzata, tutti sanno quello che devono fare, poi anche Gasp fa qualche cambiamento tattico: Koop stabilmente a destra e di fronte si trova Lucumì, in collaborazione con Hateboer. I rossoblù cercano sempre Zirkzee ma Djimsiti non sbaglia un intervento, spesso lo aiutano Kolasinac e lo stesso Ederson. Bologna largo, largo ma Ndoye non parte mai, un po’ di fumo lo crea Saelemaekers, nient’altro. L’Atalanta non sta a guardare e Lookman è sempre lesto ad offendere. Dopo un tiro sopra la traversa di Saelemaekers e l’ammonizione a Gasperini per proteste, i nerazzurri collezionano tre palle gol: al 35’ Ederson per De Ketelaere che appoggia a Lookman, tutto solo davanti al portiere del Bologna ma spedisce a lato, al 41’ Lookman per Ederson e anche il brasiliano s’inceppa davanti a Sorupski. Intanto s’infortuna Ndoye (entra Urbanski), altra palla gol nei minuti di recupero, ma Lookman da sinistra alza troppo la mira.

Nella ripresa l’Atalanta decide che è arrivato il momento di passare in vantaggio: Ruggeri appoggia a Lookman che mette in mezzo, Koopmeiners sta per mettere in rete ma Freuler s’immola e sventa in angolo. Poi un gran tiro di De Ketelaere costringe il portiere di casa ad una paratona. Dopo un intermezzo equilibrato, arriva il gol del Bologna. Gasperini aveva provato anche i cambi: Zappacosta e Muriel per Ruggeri e e De Ketelaere, quindi Scamacca e Pasalic per Lookman e Kolasinac e, nel finale, Miranchuk per Koopmeiners. Stavolta niente da fare.

GIACOMO MAYER