Milano – L’Atalanta di fronte ad una squadra da fantascienza, l’Inter, non può che inchinarsi ed accettare la nettissima superiorità. 4-0 ma i gol da subire potevano essere ancora di più. Su, coraggio, domenica arriva il Bologna e i nerazzurri di casa nostra hanno mezzi e virtù per battere la quarta della classifica. San Siro, dopo il pari col Milan, non è stato altrettanto clemente perché l’avversaria era più forte, più motivata, e, soprattutto, lanciata verso la conquista dello scudetto che porterà sulla maglia la seconda stella. Ad affossare la Dea, nell’ordine, Darmian, Lautaro, Dimarco, e Frattesi, poi un palo di Lautaro e altre occasioni sfumate di un soffio. E’ corretto ricordare che i primi due gol interisti sono regali vistosi di Carnesecchi con due uscite scriteriate, seppur in occasioni completamente diverse una dall’altra, ma decisive per cambiare una partita che, senza probabilmente, l’Inter avrebbe comunque vinto. E continua la maledizione calcistica che colpisce Gasperini: ha vinto fuori casa col Milan, con il Napoli, con la Roma, con la Lazio, con la Fiorentina, avversarie che nella storia sono sempre state davanti all’Atalanta, ma mai con l’Inter, in modo particolare nel periodo di Simone Inzaghi in panchina. Quindi consoliamoci.
Eppure era cominciata nel migliore dei modi. Chissà se l’Atalanta così in forma riesce a contrastare l’Inter. Il quarto d’ora iniziale, infatti, era un ottimo auspicio: nerazzurri atalantini decisi, aggressivi, pronti a colpire e a coprire gli ampi spazi. Durante una delle prime e uniche incursioni atalantine verso l’area interista Pavard sbaglia un appoggio, Pasalic svelto rapisce il pallone e cerca di infilare Sommer che respinge, Miranchuk anticipa Bastoni, arriva De Ketelaere che insacca. Da non credere. Un gol all’Inter. Colombo convalida ma viene richiamato al Var per un fallo di braccio di Miranchuk nel contrato con Bastoni. L’arbitro va al monitor e annulla il gol per il braccio che colpisce il pallone da parte del russo. Si ricomincia dallo zero a zero. Ancora Miranchuk che non sfrutta un corto rinvio di Bastoni e spedisce abbondantemente fuori. La partita dell’Atalanta termina qui, verso il minuto diciassette. L’Inter comincia a giocare da Inter: partenza dal basso, improvvisi lanci che tagliano in due l’Atalanta, Lautaro che torna quasi a metà del campo e avvia l’azione offensiva aprendo varchi imprevedibili per Dimarco e Darmian che fanno venire il mal di testa a Zappacosta e soprattutto ad Hateboer che s’accorge sempre tardi delle uscite di Lautaro. Pasalic rincorre Asllani, Ederson tiene a bada Barella, e Scalvini si occupa delle incursioni di Mkhitaryan. Non basta perché cominciano a squillare i campanelli d’allarme quando Lautaro spedisce alto su ottimo cross di Bastoni che taglia fuori dai giochi Kolasinac. E’ il preludio del gol che arriva subito: Lautaro da trequartista apre il canale centrale dove si infila Mkhitaryan, Carnesecchi in uscita, sul limite dell’area, respinge ma non trattiene, Darmian tutto solo ha il facile compito di portare in vantaggio la sua squadra. Gasperini cambia l’assetto nel tentativo di limitare i danni: CDK ,che comunque ha cercato di pungere, a sinistra, Miranchuk a destra, Koopmeiners in mezzo su Assllani e Pasalic su Mkhitaryan. L’Inter ha rotto gli ormeggi e veleggia che è un piacere, ancora Darmian protagonista, stavolta Carnesecchi respinge, poi Lautaro, su assist sporco di Dimarco, forse c’è un fallo di su Pasalic, colpisce la traversa e nel secondo minuto di recupero il capitano dell’Inter raddoppia: Pavard lancia Dimarco, sulla destra, Carnesecchi esce, Kolasinac devia la palla, Pavard raccoglie e appoggia a Lautaro, che si gira ed infila il portiere atalantino.
Il secondo tempo non è meglio del primo, anzi. C’è un pallido tentativo di Ederson ma Koop non riesce a concludere. Riparte l’Inter con cross da sinistra di Dimarco, Il pallone sorvola la porta e da destra Dumfries cerca di rimettere in mezzo contrastato da Hateboer che devia col braccio, l’azione non sembra valida perché il pallone è uscito. Non è vero dicono al Var (Di Paolo-Marini)., Colombo ferma il gioco e aspetta, almeno quattro minuti, poi, dopo il consulto al monitor, decreta il rigore: batte Lautaro, respinge Carnesecchi, Dimarco è più lesto di tutti e realizza il 3-0. Gasperini, allora, cambia: Hien per Kolasinac, Bakker per Scalvini, Adopo per Koopmeiners, Lookman pe Miranchuk . Anche Simone Inzaghi procede ai cambi prima con Frattesi per Mkhitaryan, poi Carlos Augusto per Dimarco, Sanchez per Lautaro e Klaassen per Frattesi che s’infortuna sul gol del 4-0. Ecco appunto: punizione di Sanchez, Frattesi, lasciato solo da Pasalic, insacca di testa e poi si fa male. Nient’altro.
Giacomo Mayer