GRAZ –  Come gettare un tesoro sul fondo del mare… L’Atalanta spreca un’occasione d’oro di chiudere in anticipo la qualificazione. 2-2 finale in una partita colma di gol, di rigori, di un’espulsione a favore ma anche di errori imperdonabili che improvvisamente rimpiccioliscono la prestazione dei nerazzurri. Eppure la Dea aveva manifestato, durante i quasi cento minuti di gioco, una superiorità tecnica e tattica indiscutibile. Ma nel gioco del calcio non sempre bastano le virtù, bisogna emendarsi anche dei peccati. La partita è andata così: Sturm in vantaggio su tiro di Prass deviato da Toloi, pareggio con una perla di Muriel, rigore sempre di Muriel per un evidente fallo di mano di Stankovic, espulsione di Hierlander, per doppia  ammonizione, Atalanta in superiorità numerica e dominio incontrastato, altro fallo di mano, stavolta di Kolasinac, pareggio di Wlodarcyk e 2-2 finale con gli attacchi ciechi dei nerazzurri che non hanno cambiato il risultato. E’ inutile girarci intorno: l’Atalanta ha disputato una partita non conforme ai suoi mezzi. Troppi errori, soprattutto tecnici, poca convinzione quando i nerazzurri  avevano tra i piedi la proprietà del gioco e, alla fine, un inutile e, soprattutto, sterile pressione dalle parti di Scherpen. Il giudizio finale è addirittura banale: in Europa non si scherza, se sbagli paghi e, stavolta, l’Atalanta ha sbagliato troppo. Gasperini presenta, a sorpresa, Muriel dal primo minuto ed ha sacrosanta ragione perché “Lucho”, oltre ad una doppietta  che fa venire alla memoria i suoi tempi d’oro in Europa, è il primattore sul palcoscenico di Graz; lascia in panchina Scalvini, ripropone Kolasinac in difesa, conferma gli esterni e, ovviamente, i due mediani mentre torna in campo Koopmeiners. Lo Sturm Graz si propone col 4-3-2-1, in difesa sono troppo legnosi ed infatti Lookman e Muriel si sbizzarriscono nel trattarli come trottole, agili invece in mezzo al campo e si mettono in evidenza Hierlander ma in modo particolare il  georgiano Kitesvhvili. Di contro la Dea cerca subito la superiorità numerica a  sinistra e Lookman è pronto a partire in velocità ma s’impappina negli affondi, meglio Muriel benché i nostri due mediani, De Roon ed Ederson, solitamente efficaci e attenti commettano troppi errori di natura tecnica. Per la verità non solo loro due. Il gol, peraltro abbastanza casuale, di Prass, nato da un errore a centrocampo, e portato a compimento con il decisivo intervento di Toloi, non una partita da ricordare, sveglia i nerazzurri benché bisogna ricordare la gran parata di Musso su colpo di testa di Stankovic. Il 2-0 era una minaccia. L’Atalanta  finalmente si mette a giocare seriamente e, grazie ad  un’incursione di Kolasinac, ecco il pari: il difensore bosniaco appoggia a Muriel che salta come un birillo Affengruber e infila il portiere avversario. E’ appena passata la mezzora di gioco. L’Atalanta, ed era ora, ci prende gusto e attacca fin quando Zappacosta da destra effettua un cross, deviazione in angolo di Stankovic e calcio d’angolo. L’arbitro Strukan, croato, viene subito chiamato dal collega Ivan Bebek. La consultazione dura quasi quattro minuti, alla fine la concessione del calcio di rigore mentre in area battibeccano Hierlander, gli costerà caro, e Lookman, entrambi ammoniti. Sul dischetto prima si presenta Koopmeniners ma dalla panchina l’indicazione esatta: deve  calciare Muriel che trasforma e porta in vantaggio l’Atalanta. Nella ripresa succede di tutto: prima l’espulsione di Hierlander per un fallo ai danni di Ruggeri, quindi la sarabanda dei cambi, fuori Muriel, Lookman e Ruggeri  dentro Scamacca, De Ketelaere e Hateboer, dall’altra fuori Wuthrich, Kiteishvili e Jatta, dentro Lavallée, Serrano e Wlodarzyk. Gasperini si braccia a più non posso per ridisegnare un favorevole assetto tattico, finalmente i suoi si adeguano così De Roon si mette solo in mediana nel presidio difensivo, Ederson e Koopmeiners in posizione più propositiva mentre i nuovi entrati non rispondono alle attese. Dal canto suo lo Sturm Graz, sospinto da un pubblico meraviglioso che ha incitato senza sosta i suoi beniamini,  si difende e cerca di non soccombere. Poi su una rimessa laterale Kolasinac intercetta con il braccio. Di nuovo il Var, di nuovo rigore che Wlodarczyk trasforma. Non manca il tempo per tornare in vantaggio, mancano invece forza, determinazione e quella saggezza tecnica e tattica che servono in queste occasioni. Un peccato perché lo Sporting, in inferiorità numerica dall’8’ del primo tempo, ha pareggiato contro il Rakow. C’è anche una nota di una certa emozione, tipo “Caramba che sorpresa” .Così, tanto per non dimenticare  prima di approdare a Graz due bus di tifosi hanno fatto tappa a Maribor per  salutare Josip Ilicic. Baci, abbracci slogan inneggianti e qualche lacrima. Le splendide serate di Champions e di Europa League che Ilicic ci ha fatto vivere resteranno per sempre nella memoria del popolo atalantino e non solo. Ilicic, poi, si è presentato a Graz ed ha assistito alla partita. Anch’egli sarà deluso. 

Giacomo Mayer