Sembrava proprio una bella idea. Ricominciare il campionato di serie A da Bergamo con Atalanta-Sassuolo la sera di venerdì 19 giugno. Poi la proposta è stata bocciata e non si sa perché, sembra per non fare uno sgarbo al ministro Spadafora che aveva sancito il 20 giugno come data per riprendere la stagione. Ma sarà vero? Intanto, in attesa dell’ufficializzazione che arriverà lunedì, i nerazzurri giocheranno domenica 21 alle 19,30 mentre dovrebbe toccare a Torino-Parma inaugurare questa inedita e inusuale fase finale della stagione. Nel frattempo sembra sia risolta anche la grana Coppa Italia: il governo accetterebbe le date del 12 e del 13 giugno (ci vuole comunque una deroga al Dpcm) per le semifinali mentre la finale all’Olimpico è già stata fissata per mercoledì 17 giugno. L’Atalanta comincia con un triplice impegno che la porterà ad affrontare in pochi giorni Sassuolo, Lazio, entrambe le partite in casa, e Udinese. Poi, presumibilmente, le altre dieci ad un ritmo di tre confronti alla settimana come per tutte le altre formazioni della serie A. Che tipo di Atalanta vedremo? Gasperini, nell’intervista alla Gazzetta dello Sport, dopo aver confessato di essere stato colpito dal coronavirus (ne è uscito per la gioia di tutti noi sano e salvo) ha dichiarato: “L’Atalanta può aiutare Bergamo a ripartire”. E a proposito della Champions ha aggiunto “La città merita una gioia fuori dal comune”. Insomma è il manifesto per una ripartenza a mille. Certo, i tre mesi e più di sosta forzata rappresentano un’incognita. Per tutti, però. Si parte allo stesso modo con poche settimane di allenamenti nelle gambe, con qualche timore che si annida, inevitabilmente, nelle teste dei giocatori e ,soprattutto, senza certezze per nessuno. Farà fede la Bundesliga? Anche qui è un boh! Comunque in casa nerazzurra ambizioni e stimoli non mancheranno di certo. Bastano le dichiarazioni di Gasperini a tenerci sereni e tranquilli. Ad esempio un bel successo in avvio contro il Sassuolo significherebbe portarsi in classifica a più sette dalla Roma e a più dodici dal Napoli che, stando alle cronache e ai commenti dei vari quotidiani sportivi e non, sogna ancora un posto in Champions. Tra l’altro la squadra di Gattuso giocherà a Bergamo, presumibilmente il primo luglio. Dopo il Sassuolo ecco la Lazio. E di sicuro sarà una serata particolare perché la squadra di Inzaghi si giocherà da noi una porzione non trascurabile di scudetto. Non solo ma in bacheca c’è ancora l’indigesto 3-3 dell’andata, dopo uno spettacolare 3-0 al termine del primo tempo, un risultato che ha avuto il senso di una resurrezione per i laziali, c’è da ridimensionare le smodate ambizioni di potere di Lotito senza dimenticare la finale di Coppa Italia. Non ci sarà il popolo nerazzurro. Del resto una partita di calcio senza il calore e gli incitamenti è come una pietanza prelibata senza condimento. Di questi tempi bisogna accontentarsi ed è già un bel traguardo raggiunta la ripresa del campionato. Sperando che non ci siano intoppi. Né tanto meno astrusi algoritmi per compilare la classifica finale. Di fantasmi spaventosi ce ne sono già troppo in giro. Non è il caso di evocarne altri.
Giacomo Mayer