Alla fine della partita un’apoteosi con i nerazzurri, e con Ilicic, sì proprio lui, a saltare sotto la Curva Pisani per festeggiare il 4-1 sulla derelitta Salernitana. Eppure non è stata una partita facile, anzi la squadra di Pippo Inzaghi ha fatto di tutto, per quanto i suoi mezzi siano quel che sono, per creare problemi e grattacapi all’Atalanta, sfruttando, nel primo tempo, la svagatezza e la scarsa determinazione dei giocatori atalantini. Le difficoltà, infatti, sono cominciate dopo dieci minuti di gioco quando i granata sono andati in vantaggio su calcio di punizione di Candreva trasformato in gol dal colpo di testa di Pirola, lasciato tutto solo da De Roon, con Carnesecchi sorpreso e probabilmente in una posizione non consona. L’Atalanta ha cercato subito di rimediare l’errore ma i vari tentativi di Lookman e di Koopmeiners, di testa, sono stati bloccati dalle parate di Costil. In realtà era il gioco della formazione di Gasperini a latitare, banalità di giocate in mezzo al campo, difficoltà nei movimenti e negli smarcamenti nell’area avversaria. E per la difesa a cinque, sempre in linea, della Salernitana era poco impegnativo evitare il gol. Lookman pasticciava, Muriel insisteva troppo nei dribbling, in mezzo Ederson pasticciava a più non posso, lasciando spesso e volentieri Pasalic a costruire il gioco con difficoltà, Zappacosta timido e Ruggeri generoso ma impreciso. La Salernitana, senza tirare mai in porta, si godeva il vantaggio. Sugli schermi girva una pellicola già vista altre volte, l’Atalanta aveva bisogno di una scossa, di un po’ di tremendismo di antica memoria. Così nel secondo tempo, in sette minuti, la svolta della partita co n i gol di Muriel e di Pasalic. Sono stati sette minuti di fuoco, la Salernitana non è più riuscita ad uscire dalla sua area: angolo di Koopmeiners, Dia respinge di testa, Muriel, appostato volontariamente fuori area, fulmina Costil, il secondo nasce da un’iniziativa di Muriel dalla destra, appoggio per Lookman che apre per l’inserimento di sinistra di Pasalic. Partita finita? Neanche per sogno perché non si sa per quale recondita ragione l’Atalanta arretra e lascia che la Salernitana manovri a piacimento, anch con imbucate e accelerazioni pericolose: in mezzo al campo Ederson è uno sconosciuto, Pasalic e Koopmeiners si trovano dietro le linee. Gasperini cerca di correre ai ripari: fuori lo stanco Muriel e Ederson, dentro De Ketelaere e Kolasinac. L’ingresso di Kastanos vivacizza l’offensiva dei campani: prima Ikwuemesi, su assist del calciatore cipriota, viene bloccato da una parata salvifica di Carnesecchi, quindi Dia, su assist del cipriota, colpisce il palo a Carnesecchi battuto. Poi l’Atalanta si assesta in difesa, appunto, con Kolasinac, De Roon torna a centrocampo, Pasalic gioca più avanti e da un suo colpo di testa nasce il 3-1 messo a segno da De Ketelaere su assist di Scalvini. Entra anche Miranchuk per Lookman: in sette minuti di gioco il russo sfiora il gol con il pallone che esce d’un soffio, lo realizza su assist di De Ketelaere e colpisce un palo sempre su assist del belga. 4-1 finale che sancisce una settimana di goleade nerazzurre: tre al Milan, quattro al Rakow e altri quattro alla Salernitana, Muriel, De Ketelaere e Miranchuk protagonisti. E adesso sotto col Bologna.
GIACOMO MAYER