LISBONA – In Europa si vola. L’Atalanta vince all’Alvalalde, i “leoes” dello Sporting stanno a cuccia anche se hanno ruggito nel secondo tempo, e lasciano alla Dea la marcia trionfale. 2-1 di merito, primo tempo veramente strepitoso, secondo tempo di sofferenza con qualche rischio ma lottando e cercando di rispondere colpo su colpo. Ora la classifica si fa bellissima anche se la vittoria dello Sturm in Polonia certifica che è sempre opportuno stare all’erta. Intanto si fa festa e si resta ammirati di come Gasperini abbia preparato la partita e come tutti i sedici (in campo nell’ordine Pasalic, Scamacca, Toloi, Holm e Palomino) l’abbiamo interpretata. E l’esultanza sale fino alle stelle perché i due gol, quelli che certificano il successo, sono stati realizzati da due ragazzi che a Zingonia hanno cominciato a dare del tu al pallone, crescendo di anno in anno e con Gasperini di partita in partita: Giorgio Scalvini è già un punto fermo del ct Spalletti, Matteo Ruggeri, e sarà contento Alessandro Bonacina di Botta di Sedrina suo maestro a Zogno, lo diventerà presto se continua di questo passo. Se i due virgulti meritano lodi sperticate, non da meno il resto della squadra, da Musso, salvatore della patria atalantina, fino a Lookman che ha messo paura e brividi in continuità alla difesa biancoverde. E’ difficile e complicato trovare errori e omissioni dopo una simile prestazione. Se proprio si cerca col lanternino qualche difettuccio ecco che il ritorno di Scamacca è stato un po’ azzardato, eppure con un potente destro ha costretto l’incerto Adan ad evitare il 3-1. Nella conferenza stampa di presentazione del match Ruben Amorim ha dichiarato di non aver capito come gioca l’Atalanta e Koopmeiners in particolare, ci ha pensato Gasperini a mostrarlo a lui e ai 42.301 spettatori, compresi i 907 fans nerazzurri. Nel primo tempo l’Atalanta ha avvolto in un cellophane lo Sporting, costretto ad avvitarsi su se stesso. Un’organizzazione di prim’ordine, movimenti congrui di tutti i reparti e un gioco che si dipanava in spazi larghi. Ecco allora salire sul palcoscenico dell’Alvalade Ademola Lookman. L’anglo-nigeriano quando prendeva il pallone, su proposta di Ruggeri o di De Roon, scattava e mortificava con le sue sorprendenti serpentine sia Gonçalo Inacio che Diomande ma anche Matheus Reis, vale a dire i difensori del trio arretrato biancoverde. Ma era tutta la squadra a muoversi con scaltrezza e precisione, quasi fosse una gara di nuoto sincronizzato, tempi e modi adeguati per costringere lo Sporting a difendersi e puntare, eventualmente, sul contropiede, sua impropria virtù. Tra l’altro le puntate verso Musso si spegnevano sul nascere. Invece l’Atlanta continuava, senza un minuto di interruzione, ad attaccare. Il gol era nell’aria, i movimenti di De Ketelaere destabilizzavano i difensori e aprivano spazi a Lookman che in tre occasioni sfiorava il vantaggio. Finalmente poco dopo la mezzora il meritato vantaggio con tocchi e scambi solo di atalantini : Scalvini-Ruggeri-Zappacosta-Koopmeiners-ancora Zappacosta e infine Scalvini a spedire il pallone in porta. E lo Sporting? Impietrito e desolato come i suoi caldi e vocianti tifosi. Il raddoppio era frutto ancora del solito slalom di Lookman che liberava Ruggeri. Il prode zognese entrava in area da sinistra e calciava a colpo sicuro, maldestra respinta di Adan, e prontissimo a ribadire in rete. Due a zero, da non credere ma era vero. Nel secondo tempo Amorim si svegliava dal suo torpore tattico e spediva in campo Coates, Catamo e l’anglo-cipriota Edwards. Era proprio lui a cambiare l’andamento della partita anche perché Coates dava sicurezza alla difesa e Catamo era più presente di Hjulmand, restato negli spogliatoi. L’Atalanta, nel frattempo, si chiudeva in difesa e faticava a ripartire. Ecco all’ora il quarto d’ora di fuoco con le parate di Musso su Reis e il rigore per un fallo di braccio, piuttosto controverso, di Scalvini che ha richiesto l’intervento del Var: Hernandez assegna il rigore trasformato da Gyokeres che, fino a qual momento, era stato surclassato da Dijmsiti, poi uscito per infortunio e sostituito da Toloi. E’ il momento migliore dello Sporting che colpisce il palo prima con Reis e poi con Edwards ma ci sono da registrare anche le paratone di Musso. Senza dimenticare il gran destro di Scamacca con Adan che spedisce in angolo. Cinque minuti di recupero ma lo Sporting non ha più la forza di attaccare, l’Atalanta controlla senza particolari sofferenze. Che bel ritorno a Bergamo.
Giacomo Mayer