Qualificazione ok. L’Atalanta vince di stretta misura, lo striminzito 1-0 grazie al gol di Djimsiti che ha festeggiato le duecento partite in nerazzurro, e ottiene ciò che desiderava: continuare a viaggiare in Europa. Un risultato avaro nel punteggio ma che non scalfisce affatto la prestazione dei nerazzurri che hanno confermato di non essere secondi a nessuno in Europa League. Dea a quota 10, inseguita dallo Sporting che ha battuto il Rakow e resta dietro di tre punti. Il primo posto sarà messo in palio il 30 novembre, probabilmente la partita decisiva quando la formazione nerazzurra avrà a disposizione due risultati utili. Ma c’è tempo per approfondire. Adesso concentriamoci sul successo, ottenuto con la forza della volontà e di una certa saggezza tattica che nel calcio non è una dote comune. Intanto lo Sturm Graz non ha fatto da sparring-partner, anzi ha cercato in tutti i modi di ostacolare la strada alla Dea verso la qualificazione. Infatti nel primo tempo la partita è stata piuttosto equilibrata e, addirittura, nei primi quindici minuti i nerazzurri faticavano a capire il gioco degli avversari con lo Surm Graz compatto fra le linee e svelto proporre una manovra offensiva con quattro attaccanti: più avanti Wlodarczyk e Sarkaria sostenuti da Boving e da Prass. Questa mossa di Ilzer costringeva De Roon a giocare basso ed Ederson era troppo solo per proporre iniziative anche perché Koopmeiners si perdeva in mezzo alla palude. Il ritmo era lento e prevedibile mentre lo Sturm spingeva con maggior vigore. Allora l’Atalanta cambiava registro impostando la manovra il gioco nelle zone laterali del campo dove, a sinistra, svettava Mitchel Bakker, che non è l’oggetto misterioso che hanno voluto farci credere, con inserimenti ma anche con pregevoli interventi in fase difensiva, probabilmente uno dei migliori in campo, dall’altra parte Zappacosta e Koopmeiners erano piuttosto opachi e allora toccava a Lookman legare i reparti senza però che tutto l’attacco, anche per la serata non proprio brillante di Scamacca, riuscisse a mettere paura a Scherpen. A sua volta graziato da Toloi che, su una combinazione Bakker-Ederson, si è trovato tra i piedi una palla gol da favola, spedita sopra la traversa. L’Atalanta, comunque, cresceva, lo Sturm Graz non demordeva, correva e, spesso, raddoppiava senza però concludere verso Musso, la sua partita da senza voto. In una sola occasione Wlodarczyk era riuscito ad allungare su Kolasinac e a sfiorare il gol. Nella circostanza l’arbitro francese Brisard ha fischiato un fuorigioco millimetrico. Meglio così. Il primo tempo terminava. col 65% di dominio nerazzurro. Del resto era prevedibile che sarebbe stata una partita tutt’altro che agevole.
Nel secondo tempo l’Atalanta, dentro Hateboer per Zappacosta, ha costruito con merito. Il vantaggio è arrivato dopo sei minuti di gioco: mischia furibonda in area austriaca su angolo calciato da Koopmeiners, batti e ribatti, calcia Toloi, devia Lavallèe e Djimsiti finalizza in rete. Gol regolare, dopo controllo Var. Ilzer corre ai ripari con Horvat e Texeira per Wlodarczyk e Boving, Gasperini risponde con Muriel e Pasalic per Scamacca e Lookman, che in precedenza ha sfiorato il raddoppio. Lo Sturm Graz è più offensivo e nel finale col 4-2-4 ma deve subire il predominio atalantino che si rende pericoloso con un paio di incursioni micidiali. Peccato che Pasalic si divori il raddoppio e Scherpen tenga in gioco i suoi con due paratone. L’1-0 finale basta e avanza. Difesa granitica con Toloi, Kolasinac e Djimsiti insuperabili, a sinistra un Bakker portentoso, a destra maluccio Zappacosta, bene Hateboer, nel secondo tempo in mezzo cresciuti a vista d’occhio Ederson e De Roon, decisamente più propositivi, Koopmeiners vivo e deciso, Lookman col filo di seta per legare i reparti, Scamacca in serata no, Muriel fantasioso e Pasalic in palla. C’è stato il tempo di vedere all’opera sia Miranchuk che Holm.
Giacomo Mayer